È morto a 91 anni Quincy Jones, iconico produttore musicale e vincitore di 28 Grammy: da Thriller e Bad di Michael Jackson, alla leggendaria We Are the World, e poi Il colore viola di Spielberg e l’Oscar onorario
Quincy Jones, icona della musica mondiale e vincitore di 28 Grammy, è morto all’età di 91 anni nella sua casa di Bel Air a Los Angeles. Jones è ricordato soprattutto per aver prodotto alcuni degli album più iconici della storia, tra cui Thriller, Off the Wall e Bad di Michael Jackson, oltre alla leggendaria We Are the World.
L’annuncio della famiglia
Jones si è spento circondato dall’affetto dei suoi familiari, che hanno annunciato il decesso in un comunicato: «Questa sera, con cuori pieni ma spezzati, dobbiamo condividere la notizia della morte di nostro padre e fratello Quincy Jones. E sebbene questa sia una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ce ne sarà mai un altro come lui».
«È davvero unico nel suo genere e ci mancherà profondamente; troviamo conforto e immenso orgoglio nel sapere che l’amore e la gioia, che erano l’essenza del suo essere, sono stati condivisi con il mondo attraverso tutto ciò che ha creato. Attraverso la sua musica e il suo amore sconfinato, il cuore di Quincy Jones batterà per l’eternità».
Le origini del genio
Nato a Chicago nel 1933, Quincy superò un’infanzia difficile trascorsa nel South Side, segnata dalla povertà e dalle difficoltà familiari. La sua passione per la musica iniziò a 11 anni con il pianoforte, segnando l’inizio della sua incredibile avventura musicale. Negli anni ’60, Quincy Jones divenne vice presidente di Mercury Records, uno dei primi afroamericani a ricoprire un ruolo dirigenziale nell’industria musicale.
Nel 1971, fece storia diventando il primo direttore musicale afroamericano degli Oscar. Oltre ad essere un prolifico produttore discografico, Quincy Jones è stato anche compositore di celebri colonne sonore, come quelle di Radici e La calda notte dell’ispettore Tibbs, e ha collaborato con leggende della musica come Frank Sinatra, Ray Charles ed Ella Fitzgerald.
Quincy e Michael Jackson
La sua collaborazione con Michael Jackson, da Off the Wall a Bad, è stata uno dei punti culminanti della sua carriera, con l’album Thriller, che vendette oltre 20 milioni di copie solo nel 1983, contendendosi il titolo di album più venduto di sempre con il disco Greatest Hits 1971-1975 degli Eagles. Jones, in qualità di produttore, orchestrò un mix innovativo di disco, funk, rock, pop e jazz, dando vita a capolavori come Billie Jean e Beat It, il cui celebre assolo di chitarra fu suonato da Eddie Van Halen.
Lavorò con le più grandi star della musica e organizzò eventi memorabili, come la registrazione di We Are the World nel 1985, coinvolgendo artisti di fama mondiale come lo stesso Jackson, Stevie Wonder, Bruce Springsteen e Bob Dylan.
Delusioni e controversie
Nonostante i successi, la vita di Quincy Jones non fu priva di delusioni. Sopravvisse a un aneurisma cerebrale nel 1974 e affrontò una forte depressione nella seconda metà degli anni ’80, quando il film Il colore viola, da lui prodotto e diretto da Steven Spielberg, ricevette 11 nomination agli Oscar senza vincere alcun premio (record a tutt’oggi imbattuto).
Negli anni successivi alla morte di Michael Jackson, Jones intentò una causa contro la Jackson Estate per rivendicare milioni di dollari in royalties e diritti di produzione.
I premi e l’eredità culturale
Jones ricevette 28 Grammy (il primo nel 1964, l’ultimo nel 2019), 7 nomination e un premio Oscar onorario (nel 1995), un Emmy, 4 candidature ai Golden Globe e molte altre onorificenze, inclusa la Legion d’onore francese.
La sua autobiografia del 2001, Q, è una testimonianza della sua vita straordinaria, e il documentario Listen Up: The Lives of Quincy Jones del 1990, insieme al film Quincy del 2018 realizzato da sua figlia Rashida Jones, hanno raccontato la sua eredità culturale.
L’attivismo
Oltre a essere una forza creativa nella musica, Quincy Jones era anche un filantropo impegnato. Fondò la Quincy Jones Listen Up! Foundation per promuovere l’educazione musicale e il benessere dei giovani in tutto il mondo. Inizialmente non si considerava un attivista, ma la sua prospettiva cambiò dopo aver partecipato al funerale di Martin Luther King Jr. nel 1968, dedicandosi a sostenere cause sociali e umanitarie.
Nel 2018 Jones venne in Italia, ospite di Umbria Jazz, e in quell’occasione girammo il video integrale della sua conferenza stampa.