È morto Mario Sconcerti, celebre giornalista sportivo ed ex direttore del Corriere dello Sport e del Secolo XIX, oltre che a lungo opinionista per Sky prima e Rai poi, ma anche ex direttore generale della Fiorentina
È morto Mario Sconcerti. Il celebre giornalista sportivo aveva 74 anni ed era in ospedale da alcuni giorni; sarebbe dovuto uscirne dopodomani, poi l’improvviso peggioramento.
Nato a Firenze nel 1948, Sconcerti iniziò la sua carriera nel Corriere dello Sport, dove rimase tanti anni prima a Firenze, poi a Milano e infine a Roma. Passò poi a Repubblica nel 1978, divenne direttore del Secolo XIX nel 1992 e nel 1995 fu chiamato al timone del “suo” Corriere dello Sport, che guidò fino al 2000. Vittorio Cecchi Gori lo nominò direttore generale della Fiorentina, ma a causa di dissidi si dimise dopo solo sei mesi.
Sbarcò quindi in tv, prima a Stream e poi a Sky, diventando opinionista fisso nello Sky Calcio Show condotto da Ilaria D’Amico. Con il Mondiale 2006 fu anche prima firma sportiva del Corriere della Sera, per poi collaborare anche con Radio Radio. Nel 2016 lasciò Sky per la Rai, come opinionista in trasmissioni come 90° minuto e La Domenica Sportiva. Per Mediaset è stato commentatore del Mondiale 2018 e poi a Pressing, mentre ogni pomeriggio interveniva a Tele Radio Stereo, radio romana che si occupa della Roma.
E proprio il suo ultimo intervento, poco più di due settimane fa (il 30 novembre), si apriva parlando delle condizioni di salute di Pelè sul quale aveva chiosato “Ho scritto il coccodrillo molto tempo fa“. Sconcerti non disdegnava mai la sana polemica, attirandosi quindi anche notevoli antipatie. Nel 2000 i laziali gli rimproverarono di aver titolato sul CdS il giorno dopo lo scudetto biancoceleste un “Grazie Lazio” senza inserire la parola “campione”. Grande studioso e maestro di giornalismo, Sconcerti ha pubblicato anche diversi libri sul calcio e romanzi.