Addio a Eugenio Scalfari, 98 anni, fondatore di Repubblica e l’Espresso

Eugenio Scalfari
Eugenio Scalfari

È morto a 98 anni Eugenio Scalfari, giornalista e scrittore, fondatore nel 1976 del quotidiano la Repubblica e prima ancora de l’Espresso: era considerato tra le firme più prestigiose della stampa italiana

Eugenio Scalfari è morto oggi all’età 98 anni. Giornalista e scrittore, ha fondato il quotidiano la Repubblica ed era una delle firme più prestigiose (e un tempo influenti) della stampa italiana. La camera ardente sarà aperta domani dalle 16 alle 19 nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Nella stessa sala sabato alle 10.30 si svolgerà la cerimonia di commemorazione.

Nato a Civitavecchia nel 1924, Scalfari è stato anche deputato tra il 1968 e 1972 (eletto come indipendente nelle liste del PSI) ed ha partecipato alla nascita del Partito Radicale. Nel corso degli anni, ha scritto anche per il Mondo, l’Europeo e l’Espresso, che ha contribuito a fondare nel 1955.

Con l’addio di Eugenio Scalfari, scomparso all’età di 98 anni, il giornalismo italiano perde una delle sue figure di maggior rilievo in assoluto. Sempre al centro di discussioni e polemiche, è stato l’inventore di un nuovo modo, più diretto e avvincente, di raccontare la politica e l’economia, senza paura di schierarsi in modo netto quando lo riteneva opportuno. Per questo la Repubblica, fondata nel 1976, è stata spesso descritta come un «giornale-partito», per la perseveranza e l’aggressività con cui conduceva sotto la sua guida alcune battaglie di enorme importanza per gli equilibri delicati dell’Italia repubblicana. Sul piano culturale Scalfari si collocava nell’ambito della sinistra laica.

Da giovane, come aveva raccontato nel famoso libro di memorie La sera andavamo in via Veneto (Mondadori, 1986) si era formato nell’ambiente liberaldemocratico, con venature azioniste, che ruotava intorno al settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, sul quale scrivevano due grandi personaggi molto lontani tra loro, Benedetto Croce e Gaetano Salvemini. In politica era stato esponente del Partito Radicale negli anni Cinquanta, ma più avanti aveva avuto notevoli contrasti con Marco Pannella.

L’unica breve esperienza parlamentare di Scalfari era stata nelle file socialiste, ma poi era stato uno strenuo avversario di Bettino Craxi, che lui aveva paragonato al fuorilegge medievale Ghino di Tacco. Aveva intrecciato un dialogo costante con il Partito comunista, specie ai tempi di Enrico Berlinguer, nell’intento di favorirne l’occidentalizzazione, che aveva dato per compiuta forse con troppo anticipo. Illuminista di vecchio stampo, dichiaratamente libertino sul piano filosofico e per certi aspetti anche anticlericale, coltivava tuttavia una propria acuta sensibilità spirituale e aveva trovato un interlocutore disponibile in Papa Francesco.

Penna vivace e a volte fluviale, conversatore brillante e salace, uomo amante della musica (suonava il pianoforte), Scalfari aveva notevolissime doti manageriali e sapeva valorizzare i talenti giornalistici delle sue testate, che dirigeva con piglio dinamico quanto paternalistico. Sotto la sua guida L’Espresso aveva ottenuto risultati lusinghieri. Con la Repubblica aveva dato vita a un prodotto senza dubbio innovativo, che dopo le difficoltà iniziali è diventato il secondo quotidiano italiano più importante dopo il Corriere della Sera.

Le reazioni

Papa Francesco

Papa Francesco ha appreso con dolore della scomparsa del suo amico, Eugenio Scalfari. Conserva con affetto la memoria degli incontri – e delle dense conversazioni sulle domande ultime dell’uomo – avute con lui nel corso degli anni e affida nella preghiera la sua anima al Signore, perché lo accolga e consoli quanti gli erano vicini“.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Sono particolarmente addolorato per la scomparsa di Eugenio Scalfari giornalista, direttore, saggista, uomo politico, testimone lucido e appassionato della nostra storia repubblicana. Dai primi passi all’interno di quella grande scuola di giornalismo che fu il Mondo, alla direzione de l’Espresso, fino alla fondazione de la Repubblica, Scalfari ha sempre costituito un punto di riferimento coinvolgente per generazioni di giornalisti, intellettuali, classe politica e un amplissimo numero di lettori. Da sempre convinto assertore dell’etica nella società e del rinnovamento nella vita pubblica, si era magistralmente dedicato, negli ultimi tempi, ai grandi temi esistenziali dell’uomo con la consueta efficacia e profondità di riflessione“.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi

La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese. Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Deputato della Repubblica, ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. Esprimo ai suoi cari, ai direttori Maurizio Molinari e Lirio Abbate e a tutti i giornalisti de La Repubblica e de L’Espresso, le più sentite condoglianze a nome di tutto il Governo. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia“.

Enrico Letta

Silvio Berlusconi

Roberto Speranza

Matteo Renzi

Elena Bonetti

Matteo Salvini

Una preghiera e un pensiero per Eugenio Scalfari, grande protagonista del giornalismo italiano degli ultimi decenni“.

Antonio Tajani

Nicola Zingaretti

Roberto Gualtieri

Cardinale Gianfranco Ravasi

L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Con profondo dolore apprendo la notizia della morte di Eugenio Scalfari, al quale sono stato legato da lunga amicizia e frequentazione. Con Scalfari scompare non solo un grande giornalista innovatore e un acuto e poliedrico intellettuale, ma anche un protagonista della vita pubblica e del confronto delle idee, animato sempre da alto senso civico e indomita passione civile. Per decenni ha seguito con partecipazione l’evoluzione della sinistra italiana, e l’ho sempre sentito vicino nei miei lunghi e difficili anni da Presidente della Repubblica. In questo spirito invio ai famigliari, a chi ha condiviso con lui la straordinaria esperienza a ‘La Repubblica’ e a tutti quanti lo hanno conosciuto e stimato le più sentite condoglianze. Giorgio Napolitano“.

L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi

Eugenio Scalfari è stato un grande innovatore del giornalismo italiano, capace di imprimere un segno indelebile nel mondo dell’editoria e di trovare nuove formule di comunicazione, prima con l’Espresso e poi con La Repubblica. Sono molto addolorato per la sua scomparsa, con lui oggi l’Italia perde un eccezionale interprete della vita del Paese“.

Maurizio Costanzo

A Eugenio Scalfari io devo alcune dimostrazioni di amicizia per me indimenticabili. È morto un grande giornalista. Ci incontravamo in aereo quando ‘Repubblica’ era uscita da poco e io stavo facendo un giornale che si chiamava ‘L’occhio’ e discutevamo di tante cose. L’ho sempre considerato un grande giornalista, un grande organizzatore. Ha vissuto a lungo e mi fa piacere perché ha vissuto a lungo un uomo intelligente“.

Il Presidente Rai Marinella Soldi e l’AD Carlo Fuortes

Con Eugenio Scalfari scompare un protagonista di primo piano della storia dell’Italia repubblicana. Ha esercitato sulla stampa del nostro Paese un ruolo critico e innovatore, tale da renderlo caposcuola di un suo consistente filone. Anche nella dialettica più accesa, le sue descrizioni ed analisi su politica ed economia hanno avuto un’influenza durata decenni, sono state ispirate a spirito laico e liberale. La Rai rende omaggio a una delle voci che hanno portato al dibattito politico e culturale un originale contributo di idee ed esprime il proprio cordoglio alla famiglia e a ‘la Repubblica’, testata della quale Scalfari fu fondatore e guida“.

Alessandro Gassmann

(fonte bio: Corriere.it)

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