Addio a Giuseppe Pinori, direttore della fotografia per Nanni Moretti, i Taviani, Fulci, Montaldo, Giordana

Giuseppe Pinori
Giuseppe Pinori

È morto Giuseppe Pinori, storico direttore della fotografia di Ecce Bombo di Nanni Moretti, che ha alternato cinema d’autore con i Taviani, Costanzo, Montaldo, Giordana, a cult di genere con Fulci, Tessari, Martino, Cozzi, Ferroni

Si è spento ieri a Roma uno dei grandi direttori della fotografia italiani, Giuseppe Pinori. Aveva 92 anni, vissuti intensamente e con una carriera che lo ha portato a girare il mondo.

Gli esordi nel documentario

Pino Pinori nasce a Tagliacozzo, in Abruzzo, nel 1928 ed inizia giovanissimo a occuparsi di fotografia e di documentari. Riconosce alla collaborazione con Fernando Cerchio un importante valore formativo sulla comprensione e interpretazione della luce. Come operatore e direttore della fotografia collabora con Florestano Vancini, Ansano Giannarelli e Piero Nelli ad una avventurosa stagione di documentari che, prodotti da Marina Piperno, indagano le piaghe del post-colonialismo e del disagio sociale in Italia, Africa, Asia.

Lo sbarco al cinema con i Taviani

Collabora ai film-inchiesta sulla società italiana di Cesare Zavattini e Enzo Biagi. Nel 1969 esordisce nel lungometraggio di finzione al fianco dei fratelli Taviani per Sotto il segno dello scorpione, loro primo film a colori. Stabilisce un rapporto di profonda e assidua collaborazione con Valentino Orsini, con il quale realizza, tra l’altro, Corbari e I dannati della terra, per il quale ottenne nel 1971 la sua prima ed unica candidatura ai Nastri d’Argento.

Il cinema di genere

Pinori attraversa senza preclusioni il cinema di genere illuminando dei veri e propri cult e collaborando con registi quali Duccio Tessari (Il gorilla in Amazzonia), Lucio Fulci (I guerrieri dell’anno 2072 e Murderock – Uccide a passo di danza), Michele Massimo Tarantini (Giovani, belle… probabilmente ricche), Giorgio Ferroni (L’arciere di fuoco), Roberto Mauri (Bada alla tua pelle Spirito Santo!), Italo Alfaro (Decameron nº 3 – Le più belle donne del Boccaccio e Canterbury proibito), Daniele Pettinari (Cagliostro), Mauro Severino (Amore vuol dire gelosia e Tutti possono arricchire tranne i poveri), Luigi Cozzi (Contamination), Sergio Martino (Acapulco, prima spiaggia… a sinistra), Fabrizio De Angelis (Il ragazzo dal kimono d’oro).

Il cinema d’autore

Al contempo non abbandona il cinema d’autore, che prosegue con Maurizio Costanzo (Melodrammore), Luigi Mangini (Abbasso tutti, viva noi), Samy Pavel (Le due stagioni della vita), Nanni Moretti (Ecce bombo, film d’esordio di Moretti, ma girato praticamente da Pinori), Marco Tullio Giordana (Maledetti vi amerò e La caduta degli angeli ribelli), Giuliano Montaldo (Circuito chiuso), Roberto Faenza (Copkiller). Lavora con grande empatia con Giorgio Albertazzi al suo film da regista Gli angeli del potere, e ancora con Vanna Paoli, Giuliano Biagetti, Claver Salizzato, Romano Scavolini.

Gli ultimi anni, tra insegnamento ed autobiografia

Negli anni 2000 è stato quindi docente di fotografia in accademie di cinema romane, come l’ACT Multimedia di Cinecittà, trasmettendo ai suoi allievi con grande passione tutta la sua esperienza ed i suoi insegnamenti.

Negli ultimi anni Pinori ha anche avuto modo di scrivere la sua autobiografia, La luce come compagna, che lui stesso presentava così: «Ho capito presto che la luce non si limita ad avere un unico ruolo, ma ricopre infinite funzioni. Il senso del mio lavoro, e forse della mia vita in generale, è stato anche questo: fare in modo che la luce avesse sempre il suo posto, che le fosse riconosciuta la sua capacità di dare senso a ciò che ci circonda. In omaggio alla luce, ho cercato, in questo libro, di ripercorrere le tappe del meraviglioso mestiere che mi è stato regalato, anche per restituire il calore e le ispirazioni che tanti incontri, tanti amici e compagni di strada mi hanno saputo dare».

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