Addio al cantautore Gino Santercole, da Adriano Celentano al cinema

Gino Santercole

Morto Gino Santercole, nipote/cognato di Adriano Celentano e membro del suo clan, autore di Una carezza in un pugno e altri suoi successi, cantante, compositore e attore.

Il cantautore Gino Santercole è morto venerdì notte a Roma all’età di 77 anni, probabilmente a causa di un infarto. Era nipote e allo stesso tempo cognato di Adriano Celentano, essendo figlio di sua sorella Rosa, ma avendo poi sposato Anna Moroni, sorella della moglie del molleggiato Claudia Mori.

Gino Santercole è stato cantautore, compositore e attore ed ha scritto le musiche di alcune indimenticabili di Celentano, prima fra tutte Una carezza in un pugno. E poi ancora Svalutation, Straordinariamente, Un bimbo sul leone. E’ proprio grazie allo zio che Santercole esordisce come chitarrista, entrando a far parte della band dei Rock Boys, e dopo alcuni cambi di formazione, ai neonati I Ribelli, che accompagnarono Celentano e Ricky Gianco.

Dopo la fondazione del Clan Celentano, Santercole inizia la carriera da solista, arrivando al successo a inizio 1965 con Stella d’argento e poi con Questo vecchio pazzo mondo, cover di Eve of Destruction di Barry McGuire (con cui partecipa al Cantagiro 1967). Nel 1966 è sul palco del Festival di Sanremo formando, con Ico Cerutti e Pilade, il Trio del Clan e cantando in abbinamento con Celentano la celebre Il ragazzo della via Gluck: per loro c’è però l’eliminazione già alla prima serata, mentre gli ex compagni dei Ribelli si qualificano per la finale.

Sempre per lo zio, Gino Santercole scrive le colonne sonore di due celebri film come Yuppi du (con il successo Such a cold night tonight) nel 1975 e Segni particolari: bellissimo nel 1982. E nel cinema Santercole diventa anche attore, partecipando ad una trentina di film, a partire da Io bacio… tu baci (1961) di Piero Vivarelli, fino allo stesso Yuppi du, e lavorando con grandi registi come Pietro Germi (Serafino, 1968), Ettore Scola (Il commissario Pepe, 1969), Luigi Comencini (Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, 1969), Dino Risi (Il giovane normale, 1969 e Sono fotogenico, 1980), Luciano Salce (Il sindacalista, 1972), Giuliano Montaldo (L’Agnese va a morire, 1976 e la miniserie Marco Polo, 1982), Mario Monicelli (Viaggio con Anita, 1979). Santercole ha partecipato anche a diversi film di genere, diretto da maestri come Fernando Di Leo (Rose rosse per il führer, 1968), Sergio Corbucci (Er più – Storia d’amore e di coltello, 1971), Umberto Lenzi (Milano odia: la polizia non può sparare, 1974), Castellano & Pipolo (Mani di velluto, 1978).

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