Addio a Roberto Sturno, celebre attore teatrale, da 40 anni faceva coppia con Glauco Mauri

Roberto Sturno (foto Filippo Manzini)
Roberto Sturno (foto Filippo Manzini)

È morto a 77 anni l’attore Roberto Sturno, celebre per il sodalizio artistico con Glauco Mauri, con cui oltre 40 anni fa aveva fondato la compagnia Mauri-Sturno e protagonista di tanti classici del teatro

È morto ieri nella sua casa a Tagliacozzo (AQ) l’attore Roberto Sturno. Celebre per il sodalizio artistico con Glauco Mauri, con cui oltre 40 anni fa aveva fondato la Compagnia Mauri-Sturno, aveva 77 anni.

È la stessa Compagnia a salutarlo con un sentito post su Facebook.

Chi era Roberto Sturno, la biografia ufficiale

Nato a Roma nel 1946, si avvicina giovanissimo al teatro. Formatosi da autodidatta ha iniziato ricoprendo vari ruoli tecnici, esperienza che gli consente una approfondita conoscenza dell’organizzazione teatrale, prima di intraprendere la professione di attore. Ha lavorato con vari registi, da Benno Besson a Franco Enriquez, da Alessandro Fersen a Luca Ronconi, e, fra gli altri, con Aldo Trionfo, Egisto Marcucci, Mauro Bolognini, Guido De Monticelli, Franco Però, Marco Sciaccaluga, Nanni Garella.

Elettra - Roberto Sturno e Francesca Benedetti
Elettra – Roberto Sturno e Francesca Benedetti

Nel 1981 fonda, assieme a Glauco Mauri, la Compagnia Glauco Mauri, divenuta poi Mauri–SturnoIl signor Puntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht, da loro interpretato con la regia di Egisto Marcucci, è il primo spettacolo prodotto.

Fra i tanti ruoli interpretati da ricordare: Fool nel Re Lear (1984), Mefistofele-Faust nel Faust (1986), Puck nel Sogno di una notte di mezza estate (1988), Sganarello nel Don Giovanni (1989), Calibano ne La Tempesta (1995), Mosca nel Volpone (2002), Onoff in Una pura formalità (2013), in un vasto repertorio che comprende Sofocle, Shakespeare, Molière, Cechov, Brecht, Müller, Goethe, Mamet, Beckett.

La madre di Bertolt Brecht - Pupella Maggio e Roberto Sturno
La madre di Bertolt Brecht – Pupella Maggio e Roberto Sturno

È co-protagonista con Glauco Mauri nell’Edipo Re – Edipo a Colono (1982)e nel Filottete di Sofocle – Philoktet di Heiner Müller (1983). Del 1986 è I Re, i Buffoni e l’amore, una serata con William Shakespeare, spettacolo basato su canzoni del Cinquecento e brani tratti dai sonetti del drammaturgo inglese. È interprete di Una vita nel Teatro di David Mamet e Il canto del Cigno di Anton Cechov, due atti unici raccolti in un unico spettacolo (1987).

Nella stagione 1991/92 è protagonista del Riccardo II di William Shakespeare, per la regia di Glauco Mauri, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia. Nell’ambito di questa collaborazione la stagione successiva è il protagonista di Anatol di Arthur Schnitzler, regia di Nanni Garella e, sempre nella stagione 1992/1993 e 93/94, interpreta il Principe Myskin ne L’idiota di Fëdor Dostoevskij, regia di Glauco Mauri. Nel febbraio del 1993 partecipa insieme a Glauco Mauri e al pianista Michele Campanella ad una serata di melologhi al Teatro della Scala, nello stesso anno è protagonista in Egmont di Goethe sulle musiche di Ludwig van Beethoven.

Beethoven - Glauco Mauri e Roberto Sturno
Beethoven – Glauco Mauri e Roberto Sturno

Nella stagione 1994/95 interpreta Edipo re e Polinice, accanto a Glauco Mauri nello spettacolo Edipo (Edipo Re – Edipo a Colono) di Sofocle con la regia dello stesso Mauri. Lo spettacolo ha un grande successo ed è nel cartellone dei teatri italiani per più di trecento repliche, fino a dicembre del 1996. Nelle due stagioni successive è Calibano ne La Tempesta di Shakespeare, con la regia di Glauco Mauri, lo spettacolo debutta nell’agosto del 1995 al Teatro Romano di Verona e per 323 repliche è in scena fino al febbraio del 1998. Con Re Lear (1985), Faust (1986), Edipo Re – Edipo a Colono (1996), la compagnia Mauri-Sturno vince il “Biglietto d’oro Agis”, riconoscimento assegnato allo spettacolo di prosa più visto dell’anno.

Nella seconda parte della stagione 1997/98, con la regia di Guido De Monticelli, è Osvald in Spettri di Henrik Ibsen con la compagnia del Teatro Stabile Eliseo di Roma, Rossella Falk è la Signora Alving e Franco Graziosi il pastore Manders. Spettri resta in cartellone al Piccolo Eliseo per tre mesi. Nella stagione 1998/1999 è protagonista de Il Rinoceronte di Eugène Ionesco nel ruolo di Bérenger, la regia è di Glauco Mauri anche interprete del ruolo di Jean. Nel 1999 per la seconda volta dopo quindici anni è il Fool nel Re Lear di Shakespeare, con la regia di Glauco Mauri.

La dodicesima notte - Roberto Sturno e Pamela Villoresi
La dodicesima notte – Roberto Sturno e Pamela Villoresi

Nel 2000 è coprotagonista con Glauco Mauri, anche regista dello spettacolo, di Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt. Lo spettacolo ripreso dalla RAI, con la regia televisiva di Roberto Capanna, è mandato in onda nel programma Palcoscenico di RAI 2 nell’ottobre del 2002. Negli anni successivi diretto da Glauco Mauri è, nel 2002, Mosca nello spettacolo Volpone di Ben Jonson. Nel 2003 è Lelio ne Il Bugiardo di Carlo Goldoni, lo spettacolo dopo oltre 200 repliche chiude la tournée al Maly Teatr di Mosca nel maggio del 2005. Dal 2005 al 2007 interpreta Rodion Romanovic in Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, e dal 2007 al 2009 è Mefistofele-Faust nel Faust di J. W. Goethe.

Recital per Opera Rossini Festival - Roberto Sturno
Recital per Opera Rossini Festival – Roberto Sturno

Nella stagione 2008/2009 è Pilato ne Il Vangelo secondo Pilato di Eric-Emmanuel Schmitt. Nel 2010 e 2011 è coprotagonista con Glauco Mauri del “thriller psicologico” L’inganno (Sleuth) di Anthony Shaffer nel ruolo di Milo Tindle. Da ottobre 2011 a maggio 2013 è il protagonista di Quello che prende gli schiaffi, libera versione di Glauco Mauri dell’omonimo testo teatrale di Leonid Nikolaevič Andreev. Nel 2012, insieme a Glauco Mauri, porta nei teatri italiani Da Krapp a Senza parole, quattro atti unici di Samuel Beckett preceduti da Il Prologo, una citazione delle battute e delle osservazioni di Beckett sulla vita e sul teatro.

Re Lear - Roberto Sturno e Glauco Mauri (foto Filippo Manzini)
Re Lear – Roberto Sturno e Glauco Mauri (foto Filippo Manzini)

Nelle stagioni successive è Onoff il protagonista di Una pura formalità (2014-2015-2016), versione teatrale dal film di Giuseppe Tornatore di Glauco Mauri, e coprotagonista con Mauri di Quattro buffe storie (Cecè – La patente – Domanda di matrimonio – Fa male il tabacco) di Luigi Pirandello e Anton Cechov (2015 e 2016). Per il triennio 2015/2017 porta nei teatri il “Progetto Edipo” con i due capolavori di Sofocle: Edipo Re con la regia di Andrea Baracco e Edipo a Colono con la regia di Glauco Mauri, e, a compimento del “Progetto” il reading Edipo il Mito, nel teatro, nella letteratura, nella musica.

Finale di partita - Glauco Mauri e Roberto Sturno (foto Manuela Giusto)
Finale di partita – Glauco Mauri e Roberto Sturno (foto Manuela Giusto)

Sia nel 2017 che nel 2018 è protagonista con Mauri de Il Canto dell’Usignolo, poesia e teatro di William Shakespeare, recital-omaggio al grande poeta inglese. Nella stagione 2017/2018 è Clov in Finale di partita di Samuel Beckett, per la regia di Andrea Baracco, e co-protagonista, con Mauri, in En attendant Beckett, un percorso multimediale di atti unici, brani dalle opere, radiodrammi e poesie del grande autore, ideato con Glauco Mauri e la collaborazione di Andrea Baracco. Nel 2019 diretto da Matteo Tarasco è Ivan Karamazov ne I Fratelli Karamazov di Dostoevskij. Nel gennaio del 2020 con la regia di Andrea Baracco affronta per la terza volta Re Lear, nel ruolo del Conte di Gloucester.

I fratelli Karamazov - Glauco Mauri e Roberto Sturno (foto Manuela Giusto)
I fratelli Karamazov – Glauco Mauri e Roberto Sturno (foto Manuela Giusto)

Il Canto dell’Usignolo, recital-omaggio a Shakespeare, è ripreso dalla RAI e messo in onda il 13 febbraio 2021 con la regia televisiva di Andrea Menghini su RAI 5. Il 26 maggio 2021, alla riapertura dei teatri dopo il lungo periodo di chiusura dovuto alla pandemia da Covid 19, porta, con Glauco Mauri, sul palcoscenico del Teatro Strehler di Milano Variazioni Enigmatiche di E.E. Schmitt, in un nuovo allestimento con la regia di Matteo Tarasco. Lo spettacolo era presente in diversi cartelloni anche in questa nuova stagione 2023-24 insieme a Il riformatore del mondo – Minetti – ritratto di un artista da vecchio, sempre con Mauri, ma la morte di Sturno lascia ora il dubbio se gli spettacoli saranno cancellati o se Glauco troverà un nuovo compagno d’avventura.

Variazioni enigmatiche - Roberto Sturno e Glauco Mauri (foto Manuela Giusto)
Variazioni enigmatiche – Roberto Sturno e Glauco Mauri (foto Manuela Giusto)

Tra i numerosi riconoscimenti, il Pegaso d’Oro 2013 assegnato dal Premio Internazionale Flaiano e il titolo di Cavaliere della Repubblica per la sua attività artistica, onorificenza conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

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