Addio a Giovanni Lombardo Radice, star dell’horror da Deodato a Fulci e signore del teatro

Giovanni Lombardo Radice
Giovanni Lombardo Radice

È morto Giovanni Lombardo Radice, star dell’horror internazionale nei film di Fulci, Deodato, Margheriti, Lenzi e Soavi, autore de I ragazzi del muretto e Sei forte, maestro, e signore del teatro, da Shakespeare a Strehler

Giovanni Lombardo Radice, attore, sceneggiatore, regista e star dell’horror, è morto stanotte nella sua casa di Roma all’età di 68 anni. I funerali saranno celebrati sabato 29 aprile a San Lorenzo fuori le mura, alle ore 11.00.

L’annuncio sulla pagina ufficiale dell’attore (redatto e pubblicato dal sottoscritto) è stato immediatamente inondato dall’affetto dei tanti fan che da tutto il mondo veneravano Giovanni.

Giovanni Lombardo Radice, vita e opere

Giovanni Lombardo Radice, per gli amici Johnny, era nato a Roma il 23 settembre 1954. Era figlio del matematico e pedagogista Lucio Lombardo Radice, tra l’altro dirigente del PCI, e nipote di Pietro Ingrao. Nonostante la famiglia “importante” e che lo voleva futuro diplomatico, il bel Giovanni volle darsi all’arte e negli anni si costruì una carriera che lo rese un volto amatissimo dai fan di tutto il mondo.

Ad inizio anni ’80, con il nome d’arte di John Morghen e grazie al suo ottimo inglese, ha interpretato uno dopo l’altro una serie di cult movie italo-internazionali, La casa sperduta nel parco di Ruggero Deodato, Apocalypse domani di Antonio Margheriti, Paura nella città dei morti viventi di Lucio Fulci e Cannibal Ferox di Umberto Lenzi, spesso in ruoli psicotici o problematici.

Come dimenticare, ad esempio, la scena cult del film di Fulci in cui Venantino Venantini, trovatolo con la propria figlia in auto, gli trapana barbaramente la testa? Un must per tutti gli amanti dell’horror. Nel film del suo grande amico Deodato era invece il compare del balordo David Hess, col quale sconvolge un festino in una casa isolata. Con Margheriti è stato un reduce dal Vietnam contagiato da un virus alienante. Per Lenzi (che odiava) era un torturatore di indigeni che però subirà l’atroce vendetta dei cannibali. C’è però da dire che personalmente non amava lo splatter, ma da bravo attore si prestava ugualmente a farlo.

Negli anni successivi ha quindi partecipato ad altri film dello stesso genere, tra cui Un delitto poco comune ancora di Deodato e la triade diretta da Michele Soavi composta da Deliria, La chiesa e La setta, per poi chiudere quella prima parte di carriera nel 1992 con Body Puzzle (o Misteria) di Lamberto Bava.

Negli anni ’80 ha partecipato ad alcuni film tv e miniserie, tra cui L’isola del tesoro con Anthony Quinn, sempre diretto da Margheriti. Nel 1991 è tra gli sceneggiatori della fortunata serie Rai I ragazzi del muretto, e negli anni successivi scrive anche Mamma per caso con Raffaella Carrà e Sei forte, maestro con Emilio Solfrizzi. Altre importanti produzioni tv seguono a cavallo del nuovo millennio, tra cui Padre Pio – Tra cielo e terra, in cui interpreta Pio XII, o San Paolo, in cui era Erode Antipa, ma anche film d’autore come Honolulu Baby di Maurizio Nichetti, Prendimi l’anima di Roberto Faenza e La notte di Pasquino di Luigi Magni, ma soprattutto Gangs of New York di Martin Scorsese, girato a Cinecittà.

La nuova svolta arriva però nel 2006, quando Lombardo Radice è chiamato negli Stati Uniti per interpretare un prete, Padre Spiletto, nel remake di Omen – Il presagio. Il film, insieme al successivo Il nascondiglio di Pupi Avati, lo riportano sulla cresta dell’onda, facendolo riscoprire ai fan dell’horror internazionale, con Giovanni poi acclamatissimo ospite di tante convention in giro per il mondo, tra l’affetto di fan adoranti. A questo si aggiungono diversi horror indipendenti interpretati negli anni successivi, sia in Italia che all’estero, come Violent Shit – The Movie di Luigi Pastore e Rabbia furiosa – Er canaro di Sergio Stivaletti. Appena un paio di mesi fa era stato annunciato nel cast del nuovo horror di Federico Zampaglione, The Well – Il pozzo, che è riuscito a terminare e che sarà quindi il suo ultimo film.

Il grande amore di Giovanni Lombardo Radice, prima, durante, e dopo il cinema, era però il teatro (e Shakespeare), dove è stato un apprezzato attore e regista, ma anche fine traduttore. Tra i suoi lavori, oltre alla direzione del teatro La Cometa, ci sono Strehler, Trionfo, Cobelli, Cecchi. Nel 2014 riuscì ad allestire un Macbeth per la prima volta presentato in Italia in versione integrale, interpretato da Duccio Camerini e Maurizia Grossi.

Nel 2016 è uscito Una vita da zombie. Vita privata e carriera di una star dell’horror, più che un’autobiografia, un vero e proprio diario personale in cui ha raccontato senza filtri la sua vita e la sua rocambolesca carriera.

Nella vita privata, dopo aver sposato la collega Alessandra Panelli (figlia di Paolo Panelli e Bice Valori), da cui si era separato da tempo, con la quale aveva avuto un figlio, Giacomo, viveva dignitosamente con i suoi amati cani e da tre anni era andato in pensione.

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