La nostra recensione di Morbius, terzo film del Sony’s Spider-Man Universe, con Jared Leto nei panni di uno scienziato che si trasforma in un vampiro, un cinecomic fuori tempo massimo che non spicca per originalità
A quasi due anni di distanza dalla iniziale data di uscita fissata, dopo una serie posticipi che sembrava destinata a non finire mai, arriva nelle sale Morbius di Daniel Espinosa. A dare il titolo al film è il nome di un vampiro conosciuto tra le pagine dei fumetti Marvel come villain di Spider-Man e Blade che qui ha il volto (perennemente giovane) di Jared Leto. Terza installazione del Sony’s Spider-Man Universe, franchise alternativo al Marvel Cinematic Universe creato da Sony in cui sono ambientati Venom e il suo sequel, Morbius ha scatenato perplessità ancor prima della sua distribuzione. L’intero progetto di Sony, infatti, pare piuttosto fragile nella sua architettura (un universo popolato dai cattivi dell’Uomo Ragno in cui quest’ultimo sembra non esistere) e mediocre nelle sue prime manifestazioni. Paure più che fondate che divampano paurosamente in un cinefumetto totalmente anonimo.

Una questione di sangue
Michael Morbius (Jared Leto) è un biochimico di fama internazionale, luminare di ematologia, affetto, come il suo migliore amico Milo (Matt Smith), da una rara malattia del sangue. Da sempre impegnato per trovare una cura che permetta ad entrambi di sopravvivere, il dottor Morbius sperimenta un pericoloso e illegale siero. Quando il protagonista si inietta la cura, sviluppa una serie di poteri sovrumani che si rivelano la manifestazione di una forma di vampirismo. Incapace di trattenere la sua sete di sangue, Morbius, trasformatosi in vampiro, dovrà evitare che il suo siero finisca in mani sbagliate.

Presupposti traditi
La figura dell’antieroe ambiguo e contraddittorio, né così violento e spietato da potersi dire un cattivo, né così irreprensibile e nobile da poter essere lodato come eroe, declinato al cinema nei modi più disparati (dal redento ma sempre mellifluo Loki, allo scatenato iperviolento Deadpool), ha consolidato negli anni un fascino irresistibile. Altrettanto intrigante ormai da secoli è il mito del vampiro, diviso com’è, da tradizione gotica, tra sete di sangue e amore. Partendo da questi presupposti, sulla carta, il Morbius cinematografico, molto meno villain che nei fumetti, ma dai denti parimenti affilati, aveva tutte le carte in regola per rielaborare i due archetipi immergendoli nel genere più in voga del momento, il cinecomic appunto. Peccato che a causa di una scneggiatura pigra quanto banale, il film si riveli un patchwork di cliché che non aggiunge nulla di nuovo a narrazione di antieroi e vampiri viste e straviste. Persino il topos dei limiti della conoscenza umana e delle esiziali conseguenze di un uso improprio della scienza perde di interesse se trattato con la superficialità di questo film.

Un cinecomic fuori tempo massimo
Guardando Morbius pare di essere catapultati negli anni a cavallo del nuovo millennio, quando le trasposizioni dei supereroi dei fumetti al cinema si contavano sulla punta delle dita. Morbius è un cinecomic fuori tempo massimo. Un cinefumetto agè. Non perché si aggrappi all’effetto nostalgia come tanto cinema attuale, ma perché si rivela una origin story priva di qualunque guizzo di originalità. La costruzione filmica si appoggia su un intreccio narrativo e su una messa in scena talmente codificati e abusati da risultare noiosi, poco intrattenenti. L’inconsistenza dei personaggi (i secondari in particolare) iper-stereotipati e il ritmo altalenante non fanno che appesantire la visione. Per non parlare dei non sempre credibili effetti speciali che rendono il volto di Jared Leto e le sue acrobazie decisamente inquietanti, ma non nel senso sperato. Neanche da un punto di vista visivo, dunque, il film può competere con uno stuolo di suoi simili che hanno abituato il pubblico a standard spettacolari che Morbius non riesce neanche a sfiorare. E pensare che l scelta di Leto, un attore dal phisique du role perfetto per interpretare un vampiro aveva fatto ben sperare nonostante i suoi recenti scivoloni interpretativi (vedi House of Gucci). Un altro specchietto per le allodole. O per i pipistrelli che dir si voglia.
Morbius. Regia di Daniel Espinosa. Con Jared Leto, Adria Arjona, Matt Smith, Jared Harris, Tyrese Gibson, Michael Keaton e Charlie Shotwell. Uscita al cinema 3 febbraio 2022, distribuzione Sony – Warner Bros. Entertainment Italia.
2 stelle