La recensione di Mavka e la foresta incantata: il film d’animazione tratto da un poema classico ucraino ha un fascino sincero, un’animazione accattivante e la capacità di parlare di pace e sostenibilità
Mavka, la custode della foresta
Mavka è una bellissima ninfa della foresta conosciuta dagli umani come “Anima della Foresta”. Insieme al suo animale custode difende il regno – e la fonte della vita – dai pericoli esterni. In particolare deve impedire l’invasione degli uomini, che già in passato hanno cercato di impossessarsene. Ma quando si innamora di Lucas, un giovane fabbro aspirante musicista dall’animo gentile, tutto si complica. Potrà fidarsi di lui o è vero che gli umani sono tutti cattivi? La risposta è più difficile di quanto sembri, perché la perfida Kylina ha escogitato un piano malvagio per sfruttare la situazione al fine di assicurarsi l’eterna giovinezza.
Folklore ucraino
Basato sul poema classico La canzone della foresta (1912) della celebre poetessa ucraina Lesya Ukrainka, Mavka e la foresta incantata porta la firma dei registi Oleksandra Ruban e Oleg Malamuzh e riesce a farsi portavoce del fascino della tradizione locale. Ne sono un esempio la musica e i balli con i quali si intrattengono i contadini in piazza, nel corso della fiera del villaggio. L’atmosfera conquista la magica protagonista e, allo stesso modo, finisce col conquistare anche il pubblico. Anche le terre della foresta forniscono materiale accattivante, capace di mantenere intatto il fascino di una terra che l’Occidente forse conosce troppo poco.

Character design dei personaggi
Animagrad Studios confeziona un film d’animazione di livello, che dimostra e soprattutto consolida il suo desiderio di affermarsi sempre di più a livello internazionale. Non siamo ancora al pari delle major americane, eppure il design dei personaggi si attesta ad un livello decisamente egregio. Merito delle azzeccatissime scelte cromatiche che in primis permettono di distinguere a colpo d’occhio le creature incantate della foresta dagli umani. Gli scenari, per la stessa ragione, appaiono affascinanti e credibili. Ma è intorno a Makva che viene fatto il lavoro migliore: la ninfa ha caratteri mutevoli, che si adattano ai suoi stati d’animo e all’ambiente limitrofo. Insomma, una finestra sull’anima più profonda del personaggio e su ciò che la circonda.
Guerra, convivenza tra popoli, sostenibilità
Curato anche il villain della storia: Kylina appare esteticamente accattivante ed è animata dai peggiori difetti che si potrebbero riscontrare in una persona: avidità, egoismo, mancanza di scrupoli. Nulla che purtroppo si faccia fatica a percepire come credibile o realistico. In questo modo il film riesce ad avvicinarsi a tematiche attualissime quali guerra, convivenza tra popoli, rispetto per la Terra e sostenibilità ambientale in modo moderno e naturale. Se proprio vogliamo essere pignoli, possiamo rimproverare a Mavka e la foresta incantata la mancanza di approfondimento: la storia si adagia sul classico topos del “lui ama lei e lei ama lui, ma per coronare il loro sogno d’amore dovranno superare molti ostacoli oltre a sconfiggere il cattivo di turno”. Ne abbiamo viste tante di storie simili, ma Mavka risulterà ugualmente gradevolissima tanto ad una platea di bambini quanto ad una di adulti.
Mavka e la foresta incantata, distribuito da Notorious Pictures, arriva nelle sale italiane il 20 aprile 2023. Diretto da Oleksandra Ruban e Oleg Malamuzh, tra i doppiatori italiani c’è illustratrice Francesca Presentini / Fraffrog.