MasterChef Italia 13, conferenza con i giudici Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli

MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri

La conferenza stampa di MasterChef Italia 13 con i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli: conferme e novità della nuova edizione in arrivo su Sky

MasterChef Italia 13 è pronta ad aprire le sue cucine a partire da giovedì 14 dicembre 2023 in esclusiva su Sky e in streaming
solo su NOW. I confermatissimi giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli sono pronti a cercare il nuovo Miglior Chef Amatoriale d’Italia, dopo la vittoria di Edoardo Franco nella scorsa edizione.

I tre Chef hanno presentato la nuova stagione – che festeggerà un traguardo storico, cioè quello dei 300 episodi della versione italiana – nel corso di una conferenza stampa ricca di informazioni su tutte le novità in arrivo. Ecco cos’hanno rivelato:

MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
MasterChef Italia 13 – Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri

Bruno Barbieri: MasterChef ha davvero ambiato il pensiero gastronomico in ognuno di noi e soprattutto nella gente: ha permesso alla gente di capire che questo è un mestiere importante. Ha dato la possibilità anche a piccoli professionisti di farsi conoscere e di mostrare quello che fanno. Mi ha permesso di fare ciò che facevo anche prima, ovvero cercare talenti. Per me questo programma è stato molto importante: ho fatto tutte le edizioni di MasterChef, Junior, Celebrity, e ho cercato di alzare sempre l’asticella. Se penso ai primi concorrenti e a quelli che si sono presentati in questa edizione, il livello è cambiato molto, è cambiata la materia prima ed è cambiato il nostro mestiere.

Cannavacciuolo: Bruno ha ragione, è cambiata la materia prima ma è cambiata anche la percezione di cucina. Prima si parlava di ristorante stellato senza sapere bene di cosa si trattasse, oggi c’è più consapevolezza. L’Italia è la tradizione del cibo, vengono in Italia per mangiare. MasterChef è fatto di grandi ingredienti, grandi produttori, per primo ha parlato di recupero, di spesa, di prodotti eccellenti. E poi è il mio lavoro, io dico sempre che a MasterChef mi alleno e poi vado nella mia cucina a fare la partita.

Giorgio Locatelli: L’esposizione mediatica che la cucina ha subìto negli ultimi anni ha cambiato il nostro mestiere. L’ha fatto diventare un vero mestiere ed è una cosa che a me fa molto piacere. Sicuramente il giudizio nei confronti dei concorrenti diventa molto personale: siamo in tre e siamo arrivati allo stesso “traguardo” attraverso percorsi diversi. Il carattere dei concorrenti è importante ma noi cerchiamo di giudicare il piatto, i sapori, la presentazione, è una bilancia e cambia da persona a persona. La sincerità è importante, Bruno ma anche Antonino si arrabbiano tantissimo se vedono un piatto magari anche fatto benissimo ma che è copiato, in cui non c’è niente di chi l’ha preparato. Soffro moltissimo le eliminazioni, sto malissimo, li vorrei tenere tutti!

A proposito dei social e della mania sempre più comune di postare le foto dei piatti che si mangiano, i tre chef hanno detto:

Barbieri: I social sono importanti, se vado in un ristorante o casa di qualcuno e vedo qualcosa di interessante una foto la faccio. Io sui social ci sto, mi piace, mi diverto e li uso per comunicare agli altri il mio pensiero. Abbiamo la fortuna di essere in televisione con un background importante: abbiamo conosciuto chef straordinari, abbiamo provato materie prime di un certo livello, quindi perché non comunicarlo. L’importante sapete che cos’è? Raccontare delle storie vere.

Cannavacciuolo: I social ci hanno dato una grossa mano, prima dovevi fare la valigia e andare in giro per conoscere dei piatti nuovi, oggi non è più necessario. Fanno arrivare molto in fretta i contenuti ma li fanno anche andare via molto in fretta. Questo deve farci riflettere: quello che crei oggi domani già è vecchio. Il fascino di organizzare un viaggio di scoperta oggi viene meno, però i social ti aprono la mente, devi creare ogni giorno. Insomma, c’è il male e il bene come in tutte le cose.

Locatelli: Per me l’impatto dei social è stato importantissimo, hanno fatto diventare il nostro mestiere una professione. Ha reso il mangiare più egalitario, prima era elitario ed è una cosa che non mi è mai piaciuta. Il mangiare ci mette tutti sullo stesso piano. Noi cerchiamo sempre di far passare dei messaggi importanti, come il plastic free e ci muoviamo sempre più verso la cucina vegetariana, anche perché alcuni concorrenti sono vegetariani. E mi dispiace non sia passata la possibilità della carne coltivata: in Italia avremmo potuto fare cose di qualità superiore, mentre poi saremo costretti a comprarla da altri.

Tra le novità di quest’anno c’è la figura del “giudice ombra”: di fatto i giudici non saranno da soli a fare le valutazioni durante i Live Cooking e lo Stress Test. Da qualche parte in studio, nascosto dalla vista dei concorrenti, ci sarà una persona misteriosa che avrà il compito, in un secondo momento, di aiutare Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli nella selezione.

Una persona la cui identità rimarrà segreta per un po’: durante le cucinate delle prove rimarrà sempre in silenzio ma potrà osservare da vicino, senza essere visto, l’operato dei cuochi e sondare le loro lacune. Il suo parere potrebbe essere preziosissimo per i tre Chef quando saranno chiamati a dare il proprio indiscutibile responso.

MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli
MasterChef Italia 13 – Giorgio Locatelli

Ci sarà un altro giudice donna? E si rifarà Junior MasterChef?

Barbieri: Sull’inserimento di una giudice donna non devi chiedere a noi. Per quanto riguarda ‘la quota rosa’, ci sono tante bravissime concorrenti.

Locatelli: È molto cresciuto il numero di partecipanti negli anni ed è importante.

Cannavacciuolo: Ricordiamoci sempre che noi parliamo sempre della cucina ‘della nonna’, mai del nonno. Per me la cucina è donna.

Sul ritorno di Junior MasterChef si è esposto Leonardo Pasquinelli, amministratore delegato Endemol Shine Italy ipotizzando una versione Teen: Potremmo fotografare una generazione, critica, alla quale dobbiamo stare molto attenti, anche grazie ai meccanismi narrativi di MasterChef. E l’attenzione dei teen verso la cucina è merito anche di MasterChef.

Le storie personali dei concorrenti hanno una grande importanza nel programma: com’è viverle ogni anno? Qualcuno vi è rimasto nel cuore?

Cannavacciuolo: Noi viviamo tutti i giorni con loro per tre mesi e ti restano dentro. Voi vedete puntate di 90 minuti, ma loro ‘entrano nelle nostre teste’, capiamo cosa pensano, come vogliono stupirci. Arriviamo sempre alla finale rimanendo basiti di fronte ai piatti che presentano, pensando agli inizi e al percorso che hanno fatto. È un grandissimo lavoro non solo di chi sta dietro le quinte, ma anche da parte dei concorrenti che studiano al di là delle telecamere.

Locatelli: Il livello di profiling che il team ci presenta ogni giorno è sempre più alto. Ci sono persone che li seguono con attenzione e quindi questo ci permette di avere un contatto con loro anche emotional.

Barbieri: Anche nei giudizi cerchi di capire cosa è successo in quel piatto, con quel piatto, e cerchi anche di indirizzarli, magari con una battuta, velatamente, per consigliare loro come fare per una prossima volta. Abbiamo sempre cercato di far crescere ciascuno di loro e di far uscire sempre il meglio. Restiamo sorpresi anche noi.

MasterChef Italia 13 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
MasterChef Italia 13 – Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri

Che valore può avere un programma come MasterChef per Sky, sul piano dell’auditel e del valore?

Francesca De Martini, Producer Sky: Gli ascolti ci aiutano a capire dove va il pubblico. Per il resto, tutto il mondo dei social e del digital muovono conversazioni, sono importanti per il brand, a livello di talkability. La permanenza per noi è un dato importante, che arriva al 70%: non è solo quante persone lo vedono, ma quante persone restano a vederlo. Un dato eccezionale rispetto alla free e anche per la pay. Ecco perché per Sky è molto importante questo programma.

I giudici guardano le altre edizioni di MasterChef? Cosa pensano dei concorrenti italiani rispetto al resto del mondo?

Cannavacciuolo: Io non li guardo. Ho poco tempo per guardare la tv.

Locatelli: Guardo l’americano, l’australiano, quello greco. Noi come Paese abbiamo una cultura gastronomica un po’ più avanti rispetto agli altri. I 20 concorrenti hanno qualcosa dietro, da esprimere in cucina, al di là della loro storia. Come italiani comunichiamo molto con la nostra cucina, è una questione di valore di famiglia, di valore intrinseco per il cibo che abbiamo. Il nostro vincitore, ma anche i nostri finalisti, sono sicuramente superiori rispetto alle altre edizioni. Molti vengono a vedere cosa facciamo, dalle altre edizioni.

Barbieri: Anche io li guardo. Noi abbiamo la fortuna di avere una grande storia gastronomica alle spalle e questo aiuta. Negli Stati Uniti ad esempio i piatti sono forse più creativi, ma i nostri sono più ‘storici’, con materie prime di eccellenza, che abbiamo in casa. Credo che siano molto più interessanti.

Com’è il rapporto tra i giudici? Cosa vi unisce e cosa vi divide?

Barbieri: Se ci cacciano da MasterChef ce ne facciamo uno tutto nostro! Noi abbiamo avuto una storia fuori dal programma, abbiamo lavorato insieme anche prima. Il programma ci ha unito ancora di più, senza dubbio. Antonino per me è un po’ uno psicologo.

Locatelli: Sono stato l’ultimo ad arrivare ma mi hanno fatto sentire subito a casa. Abbiamo questo modo conviviale di lavorare e penso che questo derivi dal fatto di essere cresciuti nelle nostre cucine. Crediamo molto nel lavoro di squadra, dai tecnici alle maestranze. È così che il team funziona, poi qualche differenza nelle vedute gastronomiche a volte ci sono.

Cannavacciuolo: Siamo tre professionisti e se ci sono dei professionisti si può avere solo un gran risultato. Ci piacciamo e si vede. Giorgio è il nostro avvocato, ragioniere, arbitro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci qui il tuo nome