Anche Mara Maionchi chiede al Parlamento di farsi vivo insieme ai protagonisti di Liberi fino alla fine, la grande manifestazione / evento in programma dalle ore 16 alle ore 23 di oggi giovedì 19 settembre presso i giardini intitolati a Piergiorgio Welby, a Roma, in Piazza San Giovanni Bosco.
Anche Mara Maionchi chiede al Parlamento di farsi vivo insieme ai protagonisti di Liberi fino alla fine, la grande manifestazione / evento organizzata da Associazione Luca Coscioni in programma dalle ore 16 alle ore 23 di giovedì 19 settembre presso i giardini intitolati a Piergiorgio Welby, a Roma, in Piazza San Giovanni Bosco. A sei anni dal deposito della proposta di legge di iniziativa popolare EutanasiaLegale Marco Cappato e Filomena Gallo – tesoriere e segretario dell’Associazione di riferimento in Italia sul tema dell’autodeterminazione, delle libertà Civili e della libertà di Ricerca scientifica -, insieme a Neri Marcorè (alla conduzione) accoglieranno sul palco artisti e protagonisti del mondo culturale e giornalistico nazionale come Luca Barbarossa, Roy Paci, Nina Zilli, Pau e Mac dei Negrita, il dj Claudio Coccoluto, Kento + dj Fuzzten, Andrea Delogu, Giulio Golia, Giulia Innocenzi, Selvaggia Lucarelli, Francesco Montanari, Il Muro del Canto, Stella Pende, dj Marc Robijn, Emanuele Vezzoli, Enrico Zambianchi insieme a tanti altri nomi in via di definizione.
«La manifestazione concerto del 19 settembre, grazie al coraggio di tanti artisti e personalità, rompe un tabù: per la prima volta una piazza – la stessa piazza dove il Vaticano negò i funerali a Piergiorgio Welby- è convocata per sostenere la campagna per l’Eutanasia legale – dichiara Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni. Tutte le organizzazioni e i partiti che si dicono d’accordo sono invitati a partecipare. In ogni caso, non chiediamo – né staremo ad aspettare- che sia il Governo in quanto tale a sostenere la nostra lotta. Chiediamo solo che i Parlamentari siano lasciati liberi di decidere e finalmente il Parlamento si faccia vivo, dopo 6 anni dal deposito della nostra legge di iniziativa popolare.»
