M3gan, recensione: ennesimo horror targato Blumhouse dal buon potenziale poco sfruttato

M3ghan - Amie Donald e Violet MGraw (foto Universal Italia)
M3ghan - Amie Donald e Violet MGraw (foto Universal Italia)

La recensione di M3gan, il nuovo horror targato Blumhouse con protagonista una bambola androide dotata di grande intelligenza artificiale, ma di pochi scrupoli nell’uccidere per proteggere la propria padrona

Il re Mida dell’horror Jason Blum torna in sala con M3gan a pochi mesi di distanza da Halloween Ends e Firestarter, affidandone la regia al poco conosciuto Gerard Johnstone e sperando così di aver trovato così la nuova icona di un genere troppo fagocitato dall’invasione di remake e sequel vari.

La tua migliore amica

Gemma (Allison Williams), una geniale esperta di robotica impiegata in un’azienda di giocattoli, utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare M3GAN (Jenna Davis), un acronimo che sta per Model 3 Generative Android. M3gan è una bambola estremamente realistica, programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote Cady (Violet McGraw), rimasta da poco orfana in seguito alla morte dei genitori in un incidente stradale, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN per portare un po’ di conforto a Cady ed aiutarla a superare il trauma; una decisione che ha conseguenze terribili quando la bambola diventa autocosciente e iperprotettiva nei confronti di Cady, portandola a uccidere chiunque si metta sulla sua strada, inclusi il capo di Gemma (Ronny Chieng) e i suoi colleghi di lavoro e amici Cole (Brian Jordan Alvarez) e Tess ( Jen Van Epps).

M3ghan - Allison Williams (foto Universal Pictures Italia)
M3ghan – Allison Williams (foto Universal Pictures Italia)

Tra horror e fantascienza, ma non solo

La struttura narrativa di M3gan non si stacca per gran parte del suo sviluppo da quelle già ampiamente collaudate in tanto cinema horror contemporaneo, ma ha quantomeno la sfacciataggine di impostare un ritmo che scansiona gli eventi piuttosto che accorparli fra loro. Il risultato è quello di un film che ragiona sul concetto stesso di orrore, rinunciando alla sua matrice più efferata e spettacolare (sebbene in un paio di sequenze si avverta la presenza di James Wan in scrittura) e preferendo invece un racconto quasi intimista, in cui i traumi derivano più dall’orrore della vita reale che da quello fantastico o sovrannaturale, Anche perché nella M3gan del titolo di sovrannaturale c’è onestamente ben poco; si tratta di un prodotto frutto di un glitch dello stesso sistema che lo ha concepito, un sistema che dietro alla pretesa di voler meravigliare a tutti i costi nasconde soprusi, vessazioni lavorative e personali e un senso continuo di smarrimento e abbandono. La pellicola di Johnstone si muove quindi tra cinema di fantascienza e cinema dell’orrore (rigorosamente non vietato ai minori), ma è nella sua natura più intima di family drama che spiazza e incuriosisce di più. Nonostante quindi un terzo atto molto divertente e tutto giocato sull’accumulo il film si prende tutto il tempo nell’ora precedente per approfondire il legame tra Cady e la sua nuova compagna di giochi, mostrandoci come spesso siano la solitudine e il senso di inadeguatezza verso gli altri i veri mostri contro cui combattere.

M3ghan - Amie Donald, Allison Williams e Violet MGraw (foto Universal Pictures Italia)
M3ghan – Amie Donald, Allison Williams e Violet MGraw (foto Universal Pictures Italia)

Un buon lavoro sulle atmosfere

Come già scritto questo M3gan non è di certo un horror ad alta velocità, quanto piuttosto un film che lavora sulle atmosfere e sulla costruzione dell’orrore invece che sul suo svelamento. A questo proposito Johnstone, pur non riuscendo neanche lontanamente a rendersi stilisticamente riconoscibile quanto un James Wan, ha comunque il merito di non trascinare troppo il film potendo contare su una tensione resa palpabile dagli sguardi, dalle parole e soprattutto dai movimenti di M3gan e delle sue vittime. Nel corso dei suoi 95 minuti di durata non sempre il ritmo regge il peso delle ambizioni e in alcuni momenti la pellicola sembra un po’ girare a vuoto, indecisa su che strada prendere, ma il buon lavoro fatto sulla restituzione di un’atmosfera malsana e opprimente riesce in parte a mascherare certe ingenuità di scrittura tipiche di quelle opere prive di una forte identità. Senza l’esigenza di dover rimbalzare continuamente tra un approccio orrorifico più aggressivo e delle fasi di assestamento e svelamento dell’intreccio, M3gan può persino permettersi di sfoderare una certa ambizione di fondo. Certo, nulla di particolarmente coraggioso o memorabile ma se non altro qualcosa da dire ce l’ha tra un omicidio non troppo cruento e l’altro.

M3ghan - Ronny Chieng (foto Universal Pictures Italia)
M3ghan – Ronny Chieng (foto Universal Pictures Italia)

Sarebbe potuta andare peggio, ma anche meglio

Supportato a un cast tutto sommato all’altezza (quantomeno per le due protagoniste al femminile Allison Williams e Violet McGraw, credibili nella costruzione di un rapporto zia-nipote tremendamente incomunicativo) la vera stella del film è la giovanissima Jenna Davis che presta la voce a M3gan mentre Amie Donald le regala movenze e fisicità. M3gan, infatti, non si limita a parlare o lanciare sguardi inquietanti verso le proprie future vittime ma utilizza il corpo come una vera e propria arma di seduzione e di ipnotismo, come nella scena ormai quasi cult del suo balletto nel corridoio dell’azienda di Gemma. Nonostante quindi qualche incertezza di troppo nel secondo atto e qualche ipersemplificazione narrativa M3gan tira fuori le unghie in un finale delirante a metà tra Joe Dante e un Sam Raimi più edulcorato, pur non riuscendo a togliersi di dosso quella patina fastidiosa di film in costruzione. Sì, perché alla fine dei titoli di coda rimane l’impressione che questo M3gan avrebbe necessitato di una maggiore chiarezza negli intenti e di una mano più calda e più autoriale; allo stato attuale è un film comunque godibile e che fa ben sperare per una futura direzione dell’universo Blumhouse, però vista l’intrigante premessa ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa in più. O almeno un bodycount più elevato.

M3gan. Regia di Gerard Johnstone con Allison Williams, Jenna Davis, Violet McGraw e Ronny Chieng, in uscita oggi 4 gennaio nelle sale distribuito da Universal Pictures Italia.

VOTO:

Tre stelle

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