Lucio Battisti finalmente sarà disponibile su Spotify ed Apple Music, ponendo fine alla diatriba che vedeva protagonista la famiglia del cantautore che si era opposta a ciò.
Lucio Battisti potrebbe presto essere disponibile su Spotify e Apple Music. A rivelarlo è stato Il Corriere della Sera, che avrebbe registrato un incontro avvenuto nella giornata di martedì nella sede della Siae con Gaetano Presti per comunicare l’intenzione di estendere il mandato anche all’incasso dei diritti per quanto riguarda la rete. Al momento è la società Edizioni Musicali Acqua Azzurra che detiene formalmente i diritti dei 12 album del popolare cantautore (dal primo del 1969 a Una giornata uggiosa del 1980).
Presti è stato nominato dal tribunale dopo che proprio all’interno della suddetta società un anno fa la situazione è degenerata in una querelle giudiziaria riguardante in particolare le quote di Mogol e della famiglia di Battisti, da sempre contraria non solo all’utilizzo della musica per pubblicità e film, come lo stesso Lucio pare abbia chiesto prima di morire, ma anche per la diffusione tramite piattaforme come Spotify o Apple Music, che naturalmente al momento della morte dell’artista nemmeno esisteva.
Un patrimonio culturale che nel frattempo, perdendosi lentamente, ha rischiato in questi anni di creare anche una frattura tra i giovani, ormai dipendenti dalla rete per quanto riguarda la musica, e Battisti, uno dei padri assoluti del cantautorato italiano; un classico di fatto negato alle nuove generazioni. Un patrimonio anche economico, in quanto gli incassi riguardanti la musica di Battisti sono legati per ora esclusivamente alla Siae e fruttano intorno agli 800 mila euro all’anno.