La nostra recensione di Lightyear – La vera storia di Buzz, dramedy sci-fi di Angus MacLane, che racconta le origini dello space ranger protagonista di Toy Story, un film per tutta la famiglia ribollente di messaggi positivi
Nel 1995 il piccolo Andy Davis riceve in regalo per il suo compleanno l’action figure del protagonista del suo film sci-fi preferito e il resto è storia (del cinema). L’eroe che ha infiammato la meraviglia di Andy è uno space ranger impavido e tutto d’un pezzo e il film che ne racconta le gesta è Lightyear – La vera storia di Buzz. O almeno, è quanto ci viene suggerito all’inizio della pellicola firmata da Angus MacLane la quale, a tre anni dall’epica conclusione della saga di Toy Story, giunge a raccontare le origini dell’uomo che ha ispirato uno dei giocattoli più famosi del grande schermo, Buzz Lightyear. Le meraviglie dell’animazione Pixar si mettono questa volta al servizio di una space dramedy ribollente di messaggi positivi.

Una missione spaziale
Durante una missione su un pianeta inospitale popolato da strani insetti e pericolose piante rampicanti un incidente provoca un irreparabile guasto all’astronave degli space ranger e grandi amici Alicia Hawthorne e Buzz Lightyear. Costretti a restare sul pianeta, i ranger risvegliano gli scienziati ibernati nella loro navicella e si ingegnano per riuscire a tornare a casa. Passano gli anni e i successivi tentativi di Buzz volti alla costruzione di un cristallo che permetta viaggi spaziali con l’iper-velocità falliscono miseramente. Quando una sinistra minaccia si abbatte sull’insediamento dei nostri eroi, Buzz deve far squadra con un gruppo di squinternati personaggi per salvare i compagni e portare a termine la sua missione.

Eroismo di squadra
Se c’è qualcosa in cui Pixar è maestra è la capacità di confezionare prodotti adatti a un pubblico di bambini e famiglie ma ricchi di sottotesti, più o meno espliciti, che rendono le sue pellicole piccoli gioielli a livello tematico. Benchè Lightyear – La vera storia di Buzz sia abbastanza distante dalla complessità della saga originale e da altre vette della casa d’animazione, con estrema chiarezza (che non vuol dire banalità) pone al centro della narrazione un eroe egocentrico ed egoriferito che ritrova se stesso nell’amicizia e nel lavoro di squadra. All’inizio del film Buzz incarna lo stereotipo del macho tutto d’un pezzo che ha il totale controllo della situazione e risolvere qualunque problema affidandosi solo alle sue forze: un tratto che si rivela la sua più grande debolezza. Solo nel confronto con un improbabile gruppo di esilaranti cadetti il nostro eroe capirà che è proprio il suo ego il primo grande ostacolo da superare per giungere alla realizzazione della sua missione e, fuor di metafora, di se stesso.

Verso l’infinito.. o poco prima
Se il viaggio di Buzz verso l’empatia sulla carta risulterebbe particolarmente avvincente, l’andamento ondeggiante del ritmo, ora frenetico ora piuttosto fiacco, e la poco felice scelta di appoggiarsi a situazioni usurate e ridondanti nello sviluppo non permettono al film di sfruttare tutto il suo potenziale intrattenitivo. Di certo, però, i riferimenti alla saga originale scalderanno il cuore dei fan di vecchia data e, soprattutto, le meraviglie dell’animazione di casa Pixar, le scene action ben costruite e la caratterizzazione eccentrica dei personaggi (tra tutti l’irresistibile gattino-robot Sox, che ruba letteralmente la scena) scateneranno l’amore dei più piccoli. Giovane pubblico che, tra l’altro, potrà godere di una azzeccatissima rappresentazione dell’amore tra due donne resa nella maniera più dolce e meno retorica possibile. L’augurio è che si tratti solo di un primo passo verso una vera inclusività dalla parti di mamma Disney.
A causa di qualche faciloneria nella narrazione e di dinamiche che avrebbero meritato qualche guizzo in più, quindi, questo Lightyear – La vera storia di Buzz, pur puntando verso l’infinito, non riesce ad andare oltre rimanendo bloccato in quel limbo di sequel/reboot/remake di cui Hollywood pare ingorda e che, molto spesso, sfigurano di fronte agli originali.
Lightyear – La vera storia di Buzz. Regia di Angus MacLane. Voci italiane: Alberto Boubakar Malanchino, Ludovico Tersigni, Esther Elisha, Rossa Caputo e Charles Leclerc. Voci originali: Chris Evans, Taika Waititi, Keke Palmer, Josh Brolin, Peter Sohn, Uzo Aduba, Efren Ramireze e Isiah Whitlock Jr. Al cinema dal 15 giugno, distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.
3 stelle