La recensione di Lei mi parla ancora, il nuovo film di Pupi Avati che valorizza Renato Pozzetto al di là delle commedie: un commovente film sull’amore immortale, con un ottimo cast composto da Stefania Sandrelli, Alessandro Haber, Fabrizio Gifuni, Isabella Ragonese e Lino Musella
Il dolore di chi resta
Nino (Renato Pozzetto) e Caterina (Stefania Sandrelli) sono sposati da 65 anni e si sono amati profondamente dal primo all’ultimo istante. Alla morte di Caterina, la figlia Elisabetta (Chiara Caselli), nella speranza di aiutare il padre a superare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita, gli affianca l’editor e aspirante romanziere Amicangelo (Fabrizio Gifuni) per scrivere, attraverso i suoi ricordi, un libro su questa intensa storia d’amore. Dopo uno scontro iniziale, tra i due nascerà un legame sincero che porterà Nino a fidarsi del suo editor e a raccontargli i suoi pensieri più profondi. Amicangelo, dal canto suo, imparerà quanta ricchezza nella vita di un uomo può portare un sentimento così profondo e inattaccabile.
Un protagonista che lacera il cuore
Liberamente tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Sgarbi, Lei mi parla ancora ripercorre le tappe principali di una bellissima storia d’amore durata ben 65 anni. Alla richiesta di condividere i ricordi più belli, Nino si trova spiazzato: con la sua Caterina sono stati tutti belli. La tenerezza di questo personaggio, ormai anziano e vedovo, è resa alla perfezione da uno straordinario Renato Pozzetto che dimostra un’immensa bravura in un ruolo per lui insolito. La dolcezza dello sguardo, lo smarrimento di chi si vede privato della persona più importante (con la quale continua a parlare, anche dopo la sua scomparsa), la fragilità di un uomo giunto ormai sul viale del tramonto: l’interprete tocca il cuore dello spettatore grazie ad un personaggio memorabile che meriterebbe riconoscimenti ufficiali.

Il racconto di una vita (e oltre)
Accanto al Pozzetto più intenso, fa piacere vedere un buon cast eterogeneo. Lino Musella e Isabella Ragonese interpretano Nino e Caterina da giovani e lo fanno col giusto rispetto oltre che in modo coerente col contesto storico nel quale vanno ad inserirsi. La storia va avanti e indietro nel tempo, ripercorrendo così le tappe principali di questo amore capace di rendere immortali. In questo non manca una piacevole dimensione astratta, ovvero quell’al di là nel quale ci piace immaginare i nostri cari dopo la morte: sereni, riuniti, finalmente insieme dopo la separazione avvenuta nella loro vita terrena.
Due visioni dell’amore
Come ogni incontro tra una persona giovane e una più anziana, lo scambio non può che essere biunivoco. È così che il ghostwriter Amicangelo assorbe quell’amore, quel senso di famiglia, che lui stesso ha perduto o forse non ha mai posseduto. Il racconto di Nino diventa un’occasione di crescita. Una crescita per entrambi, ma soprattutto per lui. Quell’amicizia inaspettata gli fa venire voglia di diventare un uomo migliore, un padre presente, un compagno più affidabile. E, perché no, anche questo contribuirà a rendere ancora più immortali Caterina, Nino e il loro “vissuto amore”.
Lei mi parla ancora è un film Sky Original e debutta l’8 febbraio in prima assoluta su Sky Cinema. È disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.