La nostra recensione di Lee Miller: il biopic con Kate Winslet, Alexander Skarsgård, Andy Samberg e Marion Cotillard che racconta la fotografa di guerra e il ruolo delle donne all’interno del conflitto
Il film sulla celebre fotografa americana Lee Miller, diretto da Ellen Kuras, arriva sul grande schermo distribuito da Vertice 360. La protagonista è interpretata da una magnifica Kate Winslet, in questo caso anche produttrice, che si è guadagnata per il ruolo la candidatura ai Golden Globe come Miglior Attrice.
Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, Lee Miller delizia lo spettatore con un cast stellare che vede al fianco di Kate Winslet anche Alexander Skarsgård, Andrea Riseborough, Marion Cotillard, Andy Samberg e Josh O’Connor. Grazie alle ottime interpretazioni degli attori, all’espediente del flashback e alla potenza della fotografia, il film si rivela essere un piacevole viaggio alla scoperta di una delle figure femminili più rilevanti del XX secolo.

Non il solito biopic
La scelta è stata quella di concentrarsi solo sul periodo più significativo della vita della fotografa – il decennio che l’ha vista coinvolta in prima persona nella Seconda Guerra Mondiale – in modo da differenziarsi dai biopic tradizionali. Un giovane giornalista (Josh O’Connor) intervista un’anziana Lee Miller (Kate Winslet) che, dopo un’iniziale ritrosia nel condividere il suo passato, accetta di raccontarsi. Il racconto si sposta quindi nella Francia del 1938, dove l’ex modella trascorre l’estate con un gruppo di amici e fa la conoscenza di quello che diventerà il suo compagno di vita, il mercante d’arte Roland Penrose (Alexander Skarsgård).
Lee segue così il proprio cuore e si trasferisce a Londra con l’amato, trovando lavoro come fotografa per British Vogue. Purtroppo per lei si trova però a fare i conti con un Paese legato alle tradizioni, che non permette alle giornaliste di andare al fronte e di raccontare l’esperienza della guerra, a differenza dei colleghi del sesso opposto. Grazie alla sua risolutezza e alla sua astuzia, la donna riuscirà a partire per l’Europa insieme al collega David E. Scherman (Andy Samberg), raggiungendo così numerosi traguardi, come quello di essere una delle prime ad entrare nei campi di Buchenwald e Dachau il giorno della liberazione o di scattare la celebre fotografia nella vasca da bagno di Hitler.

Donne che raccontano le donne
Lee Miller è celebre per la sua tenacia: arrivata ai suoi trent’anni si stancò infatti di trovarsi di fronte all’obiettivo della macchina fotografica come modella e, armata della sua Rolleiflex, intraprenderà con convinzione un percorso che nessun’altra era mai riuscita ad affrontare prima. Il suo personaggio è caratterizzato da una forte empatia per le donne e per la loro condizione, costrette a “fare il proprio dovere” mentre “gli uomini decidono quale sia”. Non a caso la scelta per la regia del film è ricaduta proprio su una donna: Kate Winslet si è subito rivolta a Ellen Kuras, sua conoscente già dai tempi di Se mi lasci ti cancello, in cui ricopriva il ruolo di direttrice della fotografia.
Lee Miller è dunque un film creato da donne per le donne, si rivolge direttamente alle spettatrici, proprio come Lee con le sue fotografie cercava di coinvolgere e rendere partecipe una fetta della popolazione da sempre esclusa dalla politica e ignorata dalle istituzioni. Non a caso i personaggi femminili che affiancano la protagonista sono personalità di spessore, come Audrey Withers (Andrea Riseborough), la redattrice di British Vogue, sempre pronta a documentare l’impegno delle donne che in tempo di guerra si sono fatte carico di mansioni solitamente riservate a una forza lavoro maschile per contribuire allo sforzo bellico.

L’obiettivo come arma
Lee Miller tornerà dall’esperienza in guerra profondamente segnata e con un disturbo post-traumatico da stress. I racconti e i passaparola sulle atrocità del confitto non sono abbastanza e per documentare queste tragiche esperienze creando consapevolezza l’arma più potente di tutte è la fotografia. Questo Lee lo sa bene quando sale su vagoni colmi di cadaveri per fotografare le vittime dalla prospettiva migliore possibile, quando si avvicina ad una ragazzina impaurita per catturare ogni piccola sfaccettatura del suo volto segnato dal terrore o quando sfreccia in mezzo ai proiettili attraversando l’assedio di Saint-Malo.
Il film ricorda quanto sia importante documentare ogni aspetto della guerra, anche il più terribile, per creare una memoria collettiva. In un’epoca in cui i conflitti non sono certo diventati un ricordo, questa consapevolezza diventa un’arma contro la violenza degli uomini. Come per le lettrici di British Vogue, anche per gli spettatori molte delle atrocità commesse dai nazisti vengono nascoste o lasciate intravedere per pochi secondi, quasi come per non turbarli o proteggerli da scene potenzialmente sconvolgenti, creando così un grande paradosso “quasi censorio” che stride invece invece con il messaggio del film e con le motivazioni che hanno spinto Lee in mezzo al conflitto.

Il volto della guerra attraverso Kate Winslet
Nonostante la scelta di velare molte immagini forti e crude, l’interpretazione impeccabile di Kate Winslet riesce a rendere omaggio alla protagonista del film. Grazie a degli intensi monologhi, dal volto dell’attrice traspare tutta la rabbia, la commozione e la profonda tristezza che la fotografa ha provato dopo aver vissuto in prima persona gli orrori della guerra e la sua frustrazione quando le viene negata la pubblicazione delle proprie testimonianze.
Proprio come Lee Miller ha usato la sua macchina fotografica per imprimere la verità negli occhi del mondo, il film di Ellen Kuras immortala il coraggio silenzioso di chi ha combattuto due guerre – quella sui campi di battaglia e quella per farsi ascoltare – lasciando un segno profondo nelle coscienze di chi guarda, e finalmente riesce a vedere.
TITOLO | Lee Miller |
REGIA | Ellen Kuras |
ATTORI | Kate Winslet, Alexander Skarsgård, Andrea Riseborough, Marion Cotillard, Andy Samberg, Noémie Merlant, Josh O’Connor, James Murray |
USCITA | 13 marzo 2025 |
DISTRIBUZIONE | Vertice360 |
3 stelle