
La nostra recensione di Lea un nuovo giorno, che vede come protagonisti Anna Valle, Giorgio Pasotti e la Sanità italiana: una storia che nasce dal desiderio di ricominciare, lasciandosi alle spalle un passato doloroso
Lea Castelli
Lea (Anna Valle, qui nella nostra video intervista) è un’infermiera specializzata che, dopo un periodo di aspettativa dovuta alla perdita del suo bambino all’ottavo mese di gravidanza e alla fine suo matrimonio, riprende servizio nel reparto di pediatria dell’ospedale di Ferrara. La sua vita è andata in pezzi, ma lei è decisa a ricominciare partendo proprio dal lavoro e dai piccoli pazienti che accudisce con amore. Nel reparto di pediatria viene accolta con affetto dalle altre infermiere: la sua migliore amica Rosa (Daniela Morozzi), Favilla (Marina Ventura), Olga (Marina Crialesi), Michela (Rausy Giangarè) e il giovane e promettente pediatra Pietro (Primo Reggiani). Lea però dovrà confrontarsi anche con l’ex marito Marco (Giorgio Pasotti), diventato primario del reparto di pediatria, e con la sua ex amica Anna (Eleonora Giovanardi), ginecologa dell’ospedale e nuova compagna di Marco. Ad allietare il difficile ritorno in reparto ci sarà però Arturo (Mehmet Günsür), un affascinante musicista, padre di una piccola paziente, con il quale nascerà un rapporto speciale.

Una donna forte ma sensibilissima
Colonna portante di Lea un nuovo giorno, ennesima serie tv ambientata in un ospedale, è proprio la figura di Lea, interpretata con particolare empatia da Anna Valle. La sua è un’anima profondamente traumatizzata e colpisce il modo in cui lei stessa tenti di rimettere insieme i pezzi con coraggio. Reagire anziché crollare, questo il segreto di una donna che appare forte ma al tempo stesso fragilissima. Caratteristiche che d’altronde spingono il pubblico a fare il tifo per lei sin dal primo istante. Come sopravvivere al dolore di una perdita così grande? Lea Castelli mostra il suo modo di guarire, un modo per nulla scontato che implica l’accettazione del proprio dolorosissimo vissuto.
Rispondere al dolore
Quello stesso dolorosissimo vissuto viene affrontato in maniera completamente diversa da Marco, l’ex marito di Lea, che ha il volto di Giorgio Pasotti. Se in principio il suo personaggio appare come “il cattivo” da demonizzare, piano piano apparirà una realtà ben più complessa. Le vie della sofferenza hanno molteplici sfaccettature e la serie tv cerca di osservarla sotto diversi punti di vista. Tutto questo ovviamente nel contesto di un ospedale in cui sono destinate ad incrociarsi le vite di molti individui, tra personale medico e bambini che desiderano solamente tornare alla propria quotidianità fuori dalle mura del reparto.

Raccontare (anche) la Sanità italiana
È così che Lea un nuovo giorno cerca di raccontare anche la Sanità italiana, o almeno una piccola fetta. A spiegarlo è la stessa regista Isabella Leoni: “Partendo da Lea la trama affronta le tematiche delicate e commoventi delle storie delle infermiere, degli OSS, dei dottori e dei piccoli pazienti che animano la vita dell’Ospedale Estense […] Mi piace poter pensare di dedicare questa serie ai lavoratori del settore sanitario che hanno salvato e continuano a salvare vite svolgendo un ruolo fondamentale nel periodo di crisi che abbiamo e stiamo vivendo”, ha detto. Con un mix di colori che vanno dall’amicizia all’amore e dal riso al pianto, la storia raccontata dalla Leoni appare piacevole e ricca di spunti. Un’altalena di sentimenti, per quattro buone prime serate.
Lea un nuovo giorno è una coproduzione Rai Fiction e Banijay Studios Italy che va in onda da martedì 8 febbraio su Rai1.