Laurent Cantet torna con L’Atelier, un thriller scritto con Robin Campillo (120 battiti al minuto) e accolto con successo a Cannes nella sezione Un Certain Regard.
A 10 anni dalla Palma d’Oro per lo straordinario La classe, Laurent Cantet torna a raccontare i conflitti politici e generazionali di oggi con L’Atelier, un thriller di grande originalità, scritto con Robin Campillo (120 battiti al minuto) e accolto con successo a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Protagonisti del film Marina Foïs e Matthieu Lucci.
Le parole del regista:”Il cast è composto in gran parte da giovani esordienti, selezionati grazie a dei casting aperti nei bar, nelle palestre, nei teatri, nelle scuole… Tra questi Matthieu Lucci, che interpreta Antoine, è stata davvero un’incredibile scoperta. Un giorno mi ha confessato quanto odiasse quello che faceva il suo personaggio e quanto lo facesse soffrire interpretarlo, ma sul set è sempre stato aperto ad affrontare le cose più difficili che gli chiedevo. Ha la capacità di aggredire e fronteggiare cinque o sei persone con tale convinzione che, finita una scena, doveva andare a scusarsi con chi ancora non lo conosceva spiegando che si trattava solo del suo personaggio!”
Sinossi
Olivia Dejazet è un’affermata autrice di gialli e deve tenere un laboratorio di scrittura a La Ciotat, città del sud della Francia nota un tempo per i cantieri navali ma ormai in piena crisi economica. Tra i suoi giovani allievi spicca Antoine, ragazzo introverso e di talento, spesso in rotta con gli altri sulle questioni politiche per le sue posizioni razziste e aggressive. L’atteggiamento di Antoine si fa sempre più violento con il passare dei giorni e Olivia sembra esserne spaventata e attratta al tempo stesso, finché la situazione sfugge drammaticamente di mano a entrambi…
