La vacanza, recensione: Iannaccone dipinge l’incontro tra due anime fragili

La vacanza, recensione

La recensione de La vacanza, una pellicola diretta da Enrico Iannaccone con Catherine Spaak, Antonio Folletto, Carla Signoris e Veruschka: due malesseri profondi, ritratti con una semplicità che però lascia indietro qualcosa

Carla e Valerio

Valerio (Antonio Folletto) è un trentenne bipolare, che da un lato gestisce un bar sulla spiaggia e dall’altro tenta costantemente di distruggere la sua vita. Carla (Catherine Spaak) è una donna ancora bellissima, ex magistrato con un rapimento alle spalle, che inizia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer. La donna, però, possiede ancora una travolgente voglia di vivere. Divisi per età e passato, troveranno nei loro dolori un inaspettato punto in comune. Nasce così una bella amicizia – anche perché entrambi sono legati alla misteriosa Anneke (Veruschka) – che li condurrà a scoprire un nuovo modo di amare se stessi e gli altri.

Due anime, uno stesso mal di vivere

Il regista Enrico Iannaccone torna alla fiction dopo essersi dedicato per anni a documentari e cortometraggi. La scelta del cineasta è quella di descrivere due anime tormentate che si incontrano e si sostengono nonostante la loro diversità. Per interpretare i due interessanti protagonisti de La vacanza sono stati chiamati Antonio Folletto e Catherine Spaak, i quali rappresentano efficacemente due “poli opposti”. La distanza tra i due non è solo di carattere anagrafico: è anche il loro modo di porsi sul grande schermo ad apparire lontano. L’incontro tra due universi apparentemente inconciliabili non dispiace affatto, nonostante la Spaak a volte tenda ad esagerare con la leziosità del suo pur affascinante personaggio.

La vacanza: Antonio Folletto e Catherine Spaak
Antonio Folletto e Catherine Spaak

Focus sui protagonisti

Gli equilibri tuttavia ne escono intatti. Carla appare fragile ma piena di vita – sembra una ragazzina alla prima vacanza fuori casa – e riesce a passare questa forza al suo nuovo giovane amico. Lorenzo, dal canto suo, deve fare i conti con gli alti e bassi del suo umore. Nonostante questa precaria stabilità – minata da un perenne senso di abbandono nonché dall’abuso di alcol e droghe – è l’unico in grado di regalare qualche sorriso a Carla. Peccato che i personaggi secondari non riescano ad arricchire la pellicola di altre sfumature. Non ci riesce neanche Carla Signoris nei panni della cognata e complice di Carla, troppo poco presente per lasciare il segno. Da apprezzare tuttavia la semplicità con la quale Iannaccone racconta la sua storia, caricandola della giusta e piacevole dose di malinconia.

Resta indietro qualcosa

La vacanza pecca però di superficialità in alcuni passaggi della sceneggiatura. Basti pensare al ruolo di Anneke: il suo tormento interiore e l’immenso valore della perdono offertole da Carla non vengono valorizzati a sufficienza. I flash back che mostrano il passato di Lorenzo riescono a spiegare solo la punta dell’iceberg di una personalità assai più complessa. Infine, i disturbi di Carla vengono palesati solamente sul finale, mentre latitano indizi per il resto del tempo. Qualche accorgimento in più avrebbe reso la storia più toccante. Per arrivare all’empatia sarebbe stato opportuno scavare più a fondo e non averlo fatto rappresenta inevitabilmente un limite.

Presentato alla 14ª Festa del cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, La vacanza arriva nelle sale il 3 settembre distribuito da Adler Entertainment. Nel cast anche Luca Biagini e Martina Klier.

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