La storia di Herbert Blitzstein, detto Fat Herbie: ascesa e caduta di uno dei celebri criminali americani, dai primi anni, alla banda Hole in the Wall, dall’arresto, all’approdo a Las Vegas, fino al tragico epilogo
Nel XX secolo il gioco d’azzardo è stato una roccaforte per la mafia. Quando il proibizionismo fu abrogato negli Stati Uniti, gran parte del capitale criminale iniziò a confluire nei casinò. Con le licenze in mano i gangster continuarono a guadagnare, ma non più sugli alcolisti, bensì sui giocatori dipendenti. Herbert Blitzstein era particolarmente crudele. Era temuto non solo dai debitori, ma anche dai suoi colleghi. La sua storia potrebbe essere interessante per gli utenti di https://casinia.it – Gli ospiti di Casinia possono quindi saperne di più su Blitzstein.
L’infanzia
Herbert nacque in una famiglia ebrea durante la Grande Depressione. La mancanza di denaro ne condizionò il carattere: da bambino iniziò a rubare il cibo dai banchi. Da adolescente iniziò a cimentarsi nel gioco d’azzardo. Lo si poteva trovare spesso nella sala da biliardo locale al tavolo da poker. Herbert non può essere definito uno stupido, ma non ha mai finito le scuole superiori. Nel 1950, dà la priorità alle gang e al racket rispetto agli studi.
Lotta di potere
Blitzstein incontrò Henry Kushner, un allibratore illegale che guadagnava milioni di dollari per la mafia. Per molto tempo, “Fat Herbie” svolse il ruolo di guardia del corpo. Ciò gli permise di iniziare a condurre uno stile di vita sfarzoso, con Herbert che amava indossare abiti costosi.
Negli anni ’60, l’equilibrio del potere nelle strade di Chicago cambia. Prima Henry Kushner finisce in prigione per aver organizzato il gioco d’azzardo illegale. Passa la clientela a Fat Herbie, che continua l’attività insieme ad Arthur Cowan. Quest’ultimo inizia a trattenere la tassa di circolazione, per cui viene ucciso con un colpo di pistola alla testa. Il suo cadavere viene ritrovato nel 1967. A quel punto, Herbert Blitzstein era diventato uno dei più potenti allibratori illegali delle strade di Chicago.
Fuga a Las Vegas
Fat Herbie riuscì a guadagnare con le scommesse per diversi anni, finché non fu accusato di gioco d’azzardo illegale. Nel 1971, Anthony Spilotro della mafia di Chicago gli suggerì di fuggire a Las Vegas per avviare lì un’attività insieme.
I soci formarono una nuova banda di ladri, scassinatori e assassini, la Hole in the Wall. Per riciclare il loro bottino, i gangster aprirono una gioielleria chiamata Gold Rush. I gangster capirono di essere nel mirino dell’FBI, così installarono degli scanner in tutto il quartiere. Li usavano per intercettare le comunicazioni delle forze dell’ordine.
Le precauzioni però non li salvarono. Nel 1981, l’FBI arrestò la maggior parte dei membri della banda Hole in the Wall e Blitzstein fu incriminato per una serie di accuse. Gli ospiti di Casinia potrebbero averne sentito parlare.
Processo e carcere
Il primo processo si svolse nel 1986. Blitzstein e i suoi soci corruppero diversi giurati, ma la cosa fu presto scoperta, per cui l’incontro dovette essere rinviato. Nel 1987 il gangster si dichiarò colpevole e fu condannato ad 8 anni di carcere.
Durante la prigionia, la salute di Fat Herbie cominciò a deteriorarsi. Sviluppò problemi cardiaci e diabete. Inoltre, perse due dita del piede destro. Il suo caso fece parte di una massiccia indagine del Congresso sugli abusi dei prigionieri nel 1991, di cui gli utenti di Casinia potrebbero aver sentito parlare.
Ritorno a Las Vegas
Nel 1991 Herbert fu rilasciato dal carcere. Si diresse immediatamente a Sin City, ma la Commissione per il gioco d’azzardo, di cui gli ospiti di Casinia sono a conoscenza, non fu contenta del suo ritorno. L’ex detenuto fu immediatamente inserito nel Libro Nero. Il motivo era la sua dubbia reputazione, l’organizzazione di giochi d’azzardo illegali e i legami con Frank Rosenthal.
Questo non ha impedito a Fat Herbie di ricostruire un’attività di usura. Con l’aiuto di Teddy Binion, il figlio del fondatore del Casinò Horseshoe Benny Binion, ha trovato dei giocatori problematici.
Il Casinò Horseshoe iniziò gradualmente a declinare. I debitori avevano paura di tornare a pagare i loro debiti. Spesso venivano intimiditi e picchiati nei vicoli vicini. La reputazione di questa struttura, un tempo leggendaria, si deteriorò e i giocatori con molti soldi preferirono altri casinò.
La fine
Alla fine Fat Herbie fu ucciso in casa sua il 6 gennaio 1997 da due sicari, con un colpo di pistola alla nuca, su ordine del boss Peter Caruso, il quale voleva rubare il racket di strozzinaggio e frode assicurativa automobilistica a Las Vegas controllato da Blitzstein.