La conferenza de La quattordicesima domenica del tempo ordinario col regista Pupi Avati e il cast: Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Lodo Guenzi, Massimo Lopez, Cesare Bocci, Camilla Ciraolo e Nick Russo
Si è svolta stamattina a Roma la conferenza stampa di presentazione del nuovissimo film di Pupi Avati La quattordicesima domenica del tempo ordinario, alla presenza dell’intero cast e di alcuni produttori storici di Avati, incluso il fratello Antonio.
“La quattordicesima domenica del tempo ordinario” spiega il regista bolognese “è quella del 28 giugno 1964, quando finalmente la donna più bella di Bologna che io corteggiavo da quattro anni è diventata mia moglie. Non si chiama Sandra come nel film, ma le emozioni e le sensazioni che ho provato quel giorno sono le stesse. Questo è senza alcun dubbio il mio film più personale, quello più autobiografico e sincero. Mancava nella mia filmografia un film così, uno che raccontasse così tanto di me e della mia vita, anche perché se escludiamo il western penso di aver attraversato tutti i generi nella mia filmografia. Ma” ha aggiunto Avati “questo è anche un film che parla di fallimento, di come noi tutti nella vita siamo sostanzialmente dei falliti che un giorno scoprono che i sogni che avevano da ragazzi erano troppo grandi per poter essere realizzati. Ne La quattordicesima domenica del tempo ordinario ci sono il chiosco che frequentavo da ragazzo e che oggi non esiste più, come il sogno di diventare un grande jazzista. Il film racconta proprio il rapporto che io ho avuto e che tutti noi abbiamo coi nostri sogni infranti, e con la vita che va avanti e ci sorprende regalandoci altre cose.” Per quanto riguarda invece l’annosa questione dell’emorragia di spettatori nelle sale Gabriele Lavia, che interpreta il protagonista Marzio da adulto, ha addirittura tirato in ballo Shakespeare. “Sembra paradossale come il pubblico nelle sale stia diminuendo mentre quello in teatro aumenta, ma la verità è che il teatro prevede una partecipazione diversa dello spettatore. Il cinema, al di là del valore dei film, è una techne e ogni techne ha il destino di essere superata da un’altra techne. In teatro invece c’è una dimensione più ristretta che non può essere replicata a casa, è un fatto vivo e ineludibile. L’attore di cinema è più famoso dell’attore di teatro, ed è anche perché il mondo del cinema ruota intorno alla fama. Lo scriveva anche Shakespeare in sua opera quando la faceva cominciare con le parole La fama che parla.”

C’era grande attesa per il ritorno di Edwige Fenech al cinema dopo più sette anni, e l’attrice naturalizzata italiana non ha deluso con una prova molto intensa. “Non pensavo che dopo sette anni qualcuno potesse ancora chiamarmi per fare del cinema, aveo avuto qualche altra proposta ma erano ruoli che ormai non mi interessavano più. Invece poi è arrivata la chiamata di Pupi per interpretare Sandra ne La quattordicesima domenica del tempo ordinario, e io sono letteralmente impazzita di gioia. Ricordo che mi sono messa a saltellare in giro per la mia casa di Lisbona con il mio gatto.” E, alla domanda se dopo la sua amica Michelle Yeoh e dopo Jamie Lee Curtis anche lei si aspetti un giorno un grosso riconoscimento, sorniona risponde “Perché no? Non credo di poter arrivare all’Oscar, ma mai dire mai. E comunque ci sono tanti altri premi importantissimi pure in Italia, quindi…” Anche Massimo Lopez, che interpreta Samuele da adulto, ci teneva a lavorare con Pupi Avati “Era un mio desiderio recondito, confessato solo a me stesso, quello di poter lavorare in un film di Pupi. Di solito non solo uno che si lancia nel vuoto, non sono uno che ama il rischio. Anche da ragazzo, mentre i miei amici si buttavano giù dal trampolino nelle piscine o facevano follie io rimanevo lì sul bordo al sicuro, ma in questo caso ho voluto lanciarmi anch’io nel vuoto da un elicottero. Il mio non è un ruolo grandissimo ma è un ruolo molto importante, La quattordicesima domenica del tempo ordinario è uno dei film di cui vado più orgoglioso. Giravo letteralmente con il copione sotto braccio per Roma perché ancora non mi sembrava vero.”

Infine spazio ai giovani del film, a partire da Lodo Guenzi che interpreta Marzio da ragazzo. “Pupi Avati è un poeta e tutti i poeti fanno lo stesso trucco: quando scrivono qualcosa che parla di loro ti fanno credere che in realtà stiano parlando anche di te. È incredibile come mi sia sentito legato a questa storia, perché la sera prima di ricevere il copione mi sono recato in un locale a sentire un mio amico che non ha mai avuto successo come musicista. Era il più bravo, il più bello, il più talentuoso tra tutti noi eppure gli è andato tutto male. Eppure lui era felicissimo, e per me questa cosa all’inizio era incomprensibile. Poi, quando mi è arrivata questa storia, ho capito il perché.” Per Camilla Ciraolo il confrontarsi con il personaggio di Sandra e lo stare all’ombra di un’icona come Edwige Fenech è stata una sfida bellissima “Ho cercato tutto quello che ho potuto su Edwige su Internet perché volevo approcciare il personaggio di Sandra come lo avrebbe approcciato Edwige stessa. Non ho trovato tantissimo materiale, ma quello che ho trovato è stato il modo elegante, fine, raffinato che ha una donna bellissima di porsi e tutto questo ho cercato di trasferirlo a Sandra.”
La quattordicesima domenica del tempo ordinario uscirà per Vision Distribution giovedì 4 maggio in quasi 300 sale, diretto dal maestro Pupi Avati e interpretato da Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Lodo Guenzi, Massimo Lopez, Cesare Bocci, Camilla Ciraolo e Nick Russo.