La porta rossa 2 è ormai iniziata e sembra essere già un successo: i primi due episodi della seconda stagione della serie ideata da Carlo Lucarelli che vede protagonista l’immenso Lino Guanciale hanno dato spazio a nuovi inizi e ad un’inversione di ruoli infinitamente affascinante.
Ogni mercoledì, a partire dal 13 febbraio, Rai 2 riserva al pubblico televisivo un nuovo emozionante episodio della seconda stagione de La porta rossa. Prodotta da Rai Fiction, diretta da Carmine Elia e ideata dal famoso Carlo Lucarelli, la fiction è ormai giunta alla sua seconda edizione e conta sulla partecipazione di attori straordinari come Lino Guanciale, Gabriella Pession, Valentina Romani, Antonio Gerardi, Andrea Bosca, Elena Radonicich, Ettore Bassi, Pierpaolo Spollon, Cecilia Dazzi e molti altri. Quest’anno si prevedono numerosi colpi di scena e tantissime scene che lasceranno col fiato sospeso; qui la nostra recensione dei primi due episodi.
Dove eravamo rimasti
Trieste, Leonardo Cagliostro (interpretato magistralmente da Lino Guanciale) ha perso la vita in uno scontro a fuoco messo in atto dal suo amico e collega Stefano Rambelli (Antonio Gerardi), ma non ha mai perso la sua voglia di indagare a fondo su chi l’ha ucciso e su chi minaccia di uccidere anche Anna Mayer, sua moglie (a cui dà voce e corpo la bellissima Gabriella Pession). Non può permettersi di oltrepassare la porta rossa che lo condurrebbe nell’aldilà, non vuole lasciare Anna in pericolo e sente di dover fare qualcosa per salvarla. In suo aiuto, seppur involontario, accorre Vanessa (Valentina Romani), una ragazzina che pare avere poteri da medium e che riesca ad essere l’unica in grado di aiutare il fantasma del commissario Cagliostro. Una corsa contro il tempo per salvare Anna dalle mani del suo futuro assassino, una sfida all’ultimo sangue per riuscire a scovare il colpevole.
La storia si complica maggiormente quando ad entrare in scena è Jonas (interpretato da Andrea Bosca), fantasma a metà tra la vita e la morte che diventa per Cagliostro una sorta di Virgilio per il suo Dante, una figura in grado di spiegare all’ex commissario quello che può fare in quel limbo invalicabile che è il suo stato mortale. Quando anche gli ultimi nodi sembrano essere stati sciolti e sembra essere arrivati al bandolo della matassa, ecco spuntare una nuova, inquietante verità: Stefano Rambelli, artefice dell’omicidio di Cagliostro e del tentato omicidio della moglie di questo, parrebbe essere collegato anche al personaggio di Jonas, il quale, come in ogni thriller poliziesco che si rispetti, si sveglia dal coma in cui è rimasto per trent’anni negli ultimi secondi della prima stagione.
Un finale aperto che lascia spazio a tantissimi interrogativi: chi è davvero Jonas? Rambelli pagherà in carcere per le sue colpe? Cagliostro varcherà la fantomatica porta rossa? Ecco, per tutte queste domande la risposta è solo una: la seconda stagione.
Una nuova vita per tutti
Sono passati sei mesi da quando abbiamo lasciato i nostri protagonisti a leccarsi reciprocamente le ferite ed a fare i conti con un presente ingombrante e difficile da accettare. Leonardo Cagliostro sembra essere sparito, Vanessa non lo vede e non lo sente più da mesi e si sente infinitamente sola: per quanto assurdo le sembri, la ragazza aveva trovato nel fantasma del commissario un amico ed un confidente a cui raccontare tutte le disavventure che subiva. Anna sta ormai per partorire la piccola Vanessa, figlia del marito morto, chiamata così proprio in onore della giovane donna che aveva aiutato Cagliostro nelle indagini sull’assassino. Stella Mariani (interpretata da Elena Radonicich) e Diego Paoletto (Gaetano Bruno) non hanno saputo superare la crisi legata alla morte improvvisa dell’ex moglie di lui, morte di cui incolpa la collega Mariani. Filip (interpretato dal talentuoso Pierpaolo Spollon), fidanzato di Vanessa, deve affrontare la freddezza della ragazza e deve far fronte a drammi personali. Ed infine Jonas, svegliatosi dopo trent’anni di coma, si ritrova vecchio, ma con un desiderio di vendetta che non lo lascia vivere.
È in questo contesto che si inserisce l’omicidio di un narcotrafficante all’ex fabbrica di bulloni di Trieste: un tale Mauro Brezigar, un uomo senza scrupoli che nel tempo libero si occupa anche di strozzinaggio. A causa di una strana coincidenza, Filip si ritrova ad essere il maggiore indagato per l’omicidio dell’uomo, con cui, tra l’altro, aveva più volte avuto modo di parlare al telefono. Cagliostro, felice di essere diventato padre, fa i conti con una nuova visione, forse ancora più terribile della prima: riesce a prevedere il rapimento della figlia appena nata. L’evento è traumatico e lo riporta sulla scia degli eventi che hanno condotto anche alla sua morte. Ma forse la rivelazione maggiore della puntata è data dalla dichiarazione fatta da Rambelli in aula: ad uccidere Cagliostro sarebbero stati la moglie Anna Mayer e il suo “amante” Antonio Piras. Un’accusa tutta da dimostrare!
Un’inversione di ruoli sorprendente
Se la prima stagione de La porta rossa aveva lasciato gli spettatori incollati allo schermo per sei puntate, la seconda stagione si prospetta ancora più avvincente ed emozionante. Nulla, ma proprio nulla, può essere dato per scontato, anche i ruoli più affermati e stereotipati vengono totalmente ribaltati nello svolgersi della vicenda. Le new entry ed un nuovo giallo non fungono soltanto da contestualizzazione alla storyline principale, anzi. Parrebbe quasi che le storie che accompagnano lo svolgimento delle ricerche da parte di Vanessa e Cagliostro siano di pari importanza rispetto al resto delle vicende narrate.
Ad un Filip che subisce gli eventi che accadono nella vita di Vanessa nella prima stagione corrisponde un Filip assolutamente intraprendente ed incosciente nella seconda stagione, ad una Anna chiusa agli altri e dedita unicamente al ricordo del marito corrisponde una nuova Anna, più aperta a nuove possibilità ma sempre innamoratissima di Cagliostro, ad una Stella scontrosa con Paoletto corrisponde una Stella più dolce e tenera, più vicina ai bisogni del collega. Tanti colpi di scena, ma anche tanti slittamenti di ruolo che rendono la scena ancora più affascinante ed intrigante.
Il ritorno di Cagliostro
Tutto sembra cambiato, tranne per Cagliostro. Come forse è normale che sia, la vita di tutti quanti procede velocemente e cambia in maniera altrettanto rapida, mentre il fantasma del commissario vive solitario, senza poter parlare con un suo pari come Jonas, ormai tornato in vita ed impossibilitato a comunicare con lui. In un contesto totalmente rivoluzionato, probabilmente l’unico punto fisso resta proprio la figura di Leonardo Cagliostro, egocentrico, forse più ironico, ma sempre presente ed intraprendente, unica vera guida per Vanessa nella vita reale.