La notte più lunga dell’anno, recensione: Angiolini e Popolizio nel film corale presentato al TFF39

La notte più lunga dell'anno - Ambra Angiolini
La notte più lunga dell'anno - Ambra Angiolini

La nostra recensione de La notte più lunga dell’anno, film corale di Simone Aleandri, con Ambra Angiolini, Massimo Popolizio e Alessandro Haber, un mosaico di crisi esistenziali, presentato al Torino Film Festival

Una città di provincia. Quindici ore di buio totale nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, il solstizio d’inverno. Quattro storie che si sfiorano senza intersecarsi. La notte più lunga dell’anno è un intrigante mosaico sbilenco, le cui tessere sono frammenti di vite altrettanto sgangherate. Presentato al 39° Torino Film Festival, il nuovo film di Simone Aleandri vanta un cast corale tra cui spiccano Ambra Angiolini, Massimo Popolizio, Alessandro Haber, Luigi Fedele e Mimmo Mignemi, un ensemble di ottimi interpreti che incarnano personaggi contraddittori, in una sinfonia di insieme particolarmente riuscita.

La notte più lunga dell'anno - Mimmo Mignemi
La notte più lunga dell’anno – Mimmo Mignemi

Frammenti di vita

Potenza, solstizio d’inverno. Luce (Ambra Angiolini) è una cubista che si prende cura del padre gravemente malato (Alessandro Haber), decisa a cambiare la propria vita. Francesco (Massimo Popolizio) è un politico invischiato in una serie di scandali che rischiano di affossarne la carriera. Johnny (Luigi Fedele) è un universitario gentile, legato sentimentalmente ad una donna (Anna Ammirati) molto più grande di lui. Damiano (Francesco di Napoli), Enzo (Francesco Eburnea) e Pepè (Nicolò Galasso) sono tre ventenni annoiati in cerca di forti emozioni. A vegliare su questo intrico di microstorie c’è Sergio (Mimmo Mignemi), benzinaio magnanimo, che osserva i personaggi divincolarsi nelle loro personali crisi.

La notte più lunga dell'anno - Anna Ammirati e Luigi Fedele
La notte più lunga dell’anno – Anna Ammirati e Luigi Fedele

Una via di fuga 

Una notte in cui il mondo sembra fermarsi. Il tempo si dilata. Il buio abbraccia una città silenziosa. La vita, però, continua a ribollire. O, per lo meno, continua il suo corso, incessante, impietosa. In un eterno ritorno dell’uguale che pare ineluttabile. Ecco che La notte più lunga dell’anno diventa il palcoscenico di un’inerzia esistenziale che intrappola chiunque recalcitri. È possibile modificare un destino che pare segnato? Potenza diventa una Dublino del sud Italia, e i suoi abitanti, Dubliners del nuovo millennio (benchè meno iconici e più sfumati), sono incastrati in se stessi, nelle loro abitudini, come i personaggi del capolavoro di Joyce. Esiste una via di fuga? 

La notte più lunga dell'anno - Francesco di Napoli, Michele Eburnea e Nicolò Galasso
La notte più lunga dell’anno – Francesco di Napoli, Michele Eburnea e Nicolò Galasso

Strade, incroci e scale mobili 

Tante domande aleggiano nella sceneggiatura de La notte più lunga dell’anno un film che, a lungo andare, pare condividere la sorte dei suoi personaggi: avanza dubbioso, cercando la propria identità nell’intrico di ponti, scale e strade sopraelevate di Potenza. In bilico tra un realismo quasi documentaristico e una vena filosofeggiante che appesantisce la narrazione, la pellicola non è priva di immagini che restano impresse. Tra tutte la danza sul cubo di Luce/Angiolini, sfrenata ma stanca, che riassume tutta la disperazione esistenziale che Aleandri vuole fotografare. Guardando La notte più lunga dell’anno, l’impressione è quella di trovarsi su una scala mobile: il mondo continua a muoversi, ma noi siamo fermi, esitiamo. Eppure in fondo con quelle scale ci muoviamo anche noi, verso un futuro ancora tutto da scrivere.

La notte più lunga dell’anno. Regia di Simone Aleandri. Con Ambra Angiolini, Alessandro Haber, Massimo Popolizio, Anna Ammirati, Massimo De Francovich, Francesco Di Napoli, Luigi Fedele, Mimmo Mignemi, Aglaia Mora e Antonio Petrocelli. Al cinema dal 27 gennio, distribuito da Vision Distribution.

VOTO:

3 stelle

 

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