La mia vita con John F. Donovan, di Xavier Dolan, con Kit Harington, Jacob Tremblay, Natalie Portman, Kathy Bates, Susan Sarandon, racconta la fragilità dell’animo umano di fronte a un mondo cinico e sorprendente, in cui essere se stessi è difficile e può ferire più di quanto si possa immaginare.
Una corrispondenza
Nel film La mia vita con John F. Donovan, il protagonista Rupert Turner (Ben Schnetzer), giovane attore, decide di raccontare la vera storia di John F. Donovan (Kit Harington), star della televisione americana scomparsa dieci anni prima, che in una corrispondenza epistolare quando lui aveva undici anni gli aveva aperto le porte del cuore, svelando i turbamenti di un segreto celato agli occhi di tutti. Ripercorrendone la vita, la carriera, l’ascesa, il declino e uno scandalo tutto da dimostrare, Rupert (Jacob Tremblay) rivive la sua infanzia, il suo complesso rapporto con la madre e l’assenza di un padre, sentimento che condivide con John. Rupert si addentra così anche nei rapporti familiari, d’amicizia, d’amore e nei momenti di crisi di una star a cui il cinema ha voltato le spalle non appena ne ha trovato l’occasione.
Ribaltamenti del racconto
Un cast d’eccezione caratterizza il nuovo film di Xavier Dolan, con performance straordinarie e sorprendenti che rendono La mia vita con John F. Donovan, storia in parte già vista, emozionante, commovente, a tratti divertente e sicuramente capace di trascinare lo spettatore nelle due vite parallele di Rupert e John. Un bambino brillante e solitario, unico confidente di un attore che affronta la sua fama e il suo successo col sorriso, John è un divo del cinema, vive un senso di profonda solitudine che, a quanto pare, solo nelle lettere a un undicenne speciale come Rupert, riesce ad esprimere. Rupert è intelligente e sensibile, a volte non sembra avere solo undici anni, è sicuramente più grande della sua età, ma è pur sempre un bambino, e per la maggior parte delle persone, forse, non è pronto per rispondere alle sofferenze di un uomo di trent’anni con un vissuto lontano e diverso dal suo.
Una punta di cambiamento
Eppure lui e John condividono più cose di quanto chiunque si possa aspettare: è un’amicizia dettata dal successo di John, ma diventa un rapporto che va oltre, fatto di sincerità, confidenze, che dura anni e che non si ferma quando la carriera dell’attore inizia a vacillare. John, interpretazione sorprendente di Kit Harington, che con il suo sguardo languido e malinconico esprime tutto il tormento, la meraviglia, e la difficoltà di avere quella fama e quel successo che possono costringere a nascondersi. Ancora una volta Dolan affronta il tema dell’omosessualità e del rapporto tra madre e figlio, anche se in un clima più hollywoodiano e commerciale, ma comunque vincente.
Tra amore e convenienza
Intimo, carico d’emozioni e sentimenti, a volte, esplosivo, La mia vita con John F. Donovan rappresenta un mondo cinico e al tempo stesso trascinante, incontrollabile, come quello del cinema. Un’agente, Kathy Bates, che fa quasi da madre a John quando la sua carriera e all’apice, ma come si comporterà quando le cose per lui inizieranno a non andare così bene? Una Natalie Portman, madre di un bambino speciale, dotato di un’infinità sensibilità e che le apre il cuore. Rupert riesce a percepire la solitudine e la sofferenza di quella donna che, con severità e amore, cerca di comprenderlo. La madre di John, Susan Sarandon, provata dal successo del figlio che non sempre riesce a gestire e che sente lontano, impegnato in una carriera che lei non può capire né conoscere. L’interpretazione magistrale degli attori, primo fra tutti, bisogna dire, di Jacob Tremblay dà al film l’intensità, quel senso d’innocenza, amore, ingenuità e sentimenti puri e genuini che, spesso, solo da bambini si può provare.
Un film davvero riuscito
Una regia chiara, fatta di flashback, voice over e con una colonna sonora indimenticabile, con una fotografia, tipica di Dolan, che passa dalla tinte delicate e chiare della cittadina londinese e all’esplosione di colori caldi e vivaci di una New York avvolgente e spiazzante. Una scelta di attori perfetta, con performance impeccabili e un regista come Dolan che, anche questa volta, emoziona e commuove, lasciando ad ogni spettatore qualcosa. Il film sembra suggerire la necessità di essere se stessi, la tentazione di arrendersi, di nascondersi e la difficoltà di mondi dove comunicare è difficile, se non impossibile, dove fingere è l’unica strada. Ma anche l’importanza della famiglia, di quella che non ti abbandonerà mai, e di quei rapporti, come quello tra Rupert e John che rimarranno per sempre.
La mia vita con John F. Donovan, di Xavier Dolan, con Kit Harington, Jacob Tremblay, Natalie Portman, Kathy Bates, Susan Sarandon uscirà nei cinema il 27 giugno 2019 distribuito da Lucky Red.