La conferenza di Signs of Love con Hopper Penn e Zoë Bleu: “Il mondo è fottuto ma c’è ancora l’amore”

Signs of Love - conferenza con Hopper Penn e Zoe Bleu
Signs of Love - conferenza con Hopper Penn e Zoe Bleu

La conferenza stampa di Signs of Love, film con protagonisti i giovani figli d’arte Hopper Penn e Zoë Bleu già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma: gli unici rimedi agli orrori del mondo? Amore ed empatia

Ieri a Roma presso il cinema Barberini si è tenuta la conferenza stampa di Signs of Love alla presenza dei due giovani protagonisti Hopper Penn e Zoë Bleu, che interpretano rispettivamente i personaggi di Frankie e Jane. Il film, diretto da Clarence Fuller e già presentato nella sezione Alice Nella Città della scorsa Festa del Cinema di Roma dove si è aggiudicato il Premio Corbucci, racconta le vicende di Frankie, un giovane figlio di un padre tossicodipendente e fratello di una sorella alcolizzata che deve lottare per garantire a sé stesso e al nipote Sean un futuro migliore tra i sobborghi di Philadelphia.

Stiamo tutti uscendo da un periodo molto complicato come quello della pandemia, un periodo che ci ha fatto in qualche modo rivalutare le nostre vite, i nostri sogni e tutto ciò che siamo e che eravamo. Per fortuna da questo periodo abbiamo capito che ci sono ancora dei punti fermi e questi punti fermi sono la famiglia e l’amore; siamo tutti stati costretti a sopravvivere durante la pandemia e Signs of Love racconta proprio questo bisogno di sopravvivenza, in un quartiere difficile di Philadelphia ma da un certo punto di vista in tutti gli Stati Uniti e in tutto il mondo. Sono grata però di avere l’amore della e per la mia famiglia, l’amore per l’arte e per questo mestiere e mi auguro che questo amore duri per tutta la vita. L’amore dovrebbe essere altruista, non egoista.Zoë Bleu ha cominciato a parlarci di Signs of Love con un necessario riferimento alla situazione di emergenza globale da cui siamo appena usciti, mentre Hopper Penn ci ha tenuto a rimarcare quanto questa storia lo abbia in qualche modo costretto a ripensare al proprio percorso di vita, sebbene ovviamente fosse molto diversa dal suo vissuto. “Io ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente molto diverso, ma a livello umano mi sono sentito parte del percorso di Frankie sin da subito perché le emozioni e le lotte che deve affrontare sono universali, e prescindono dal contesto in cui si nasce o si cresce. Anch’io in passato ho avuto frequentazioni difficili e quando la sceneggiatura è arrivata ho pensato che io e Frankie condividessimo tantissime cose, a partire dalla necessità di poter avere una speranza per il futuro. Ecco, se c’è un argomento di cui Signs of Love parla è proprio la speranza.”

Signs of Love - Hopper Penn
Signs of Love – Hopper Penn

Alla domanda se oggi lo stato del mondo possa considerarsi migliore o peggiore rispetto a prima della pandemia, Zoë Bleu ha risposto: “Beh, direi che il mondo è fottuto. Sicuramente oggi le cose sono più difficili di prima perché quello che è successo ci ha resi più vulnerabili e meno sicuri, però credo fortemente nel potere delle intenzioni e dei sogni. Nel corso della storia gli Stati Uniti e tutti gli altri paesi hanno affrontato situazioni terribili e le hanno superate, soprattutto perché ci sono delle persone che hanno avuto il coraggio di pensare ad un bene superiore. Persone che si sono sacrificate, che hanno lottato per i diritti altrui e non solo per i propri, persone che hanno cambiato il mondo in modi incredibili e che continueranno a cambiarlo grazie all’altruismo e all’amore.”  Non poteva poi mancare la domanda riguardante le famiglie di provenienza dei due attori, in special modo quella di Hopper Penn“Innanzitutto sono cresciuto come credo siano cresciuti tutti, perché è questa l’educazione che mi è stata impartita. I miei genitori sono sempre stati molto aperti e mi hanno sempre spinto a fare ciò che volevo, purché ovviamente non fossero cose illegali, pericolose o che potessero danneggiare me o gli altri. Mi hanno incoraggiato a cambiare quando ne avevo la necessità e sono sempre stati presenti, il lato negativo è stata sicuramente la mancanza di privacyIo non sono famoso, loro lo sono, perciò ho dovuto confrontarmi con un mondo che non conoscevo bene e che in qualche modo mi ha fatto sentire diverso. Come tutti ho avuto delle cadute, dei momenti no e i miei genitori non hanno mai fatto sentire a me o a mia sorella Dylan (che nel film interpreta Patty, la sorella di Frankie) la mancanza del loro appoggio.”

Signs of Love - Zoe Bleu
Signs of Love – Zoe Bleu

Riguardo l’interazione tra i loro personaggi sia Hopper Penn che Zoë Bleu hanno avuto poco tempo per prepararsi, sia a causa dello scarso budget del film e sia perché il regista Clarence Fuller non voleva che imparassero il linguaggio dei segni prima di cominciare a girare. “Quando sono arrivato sul set conoscevo solo l’alfabeto della lingua dei segni, quindi ho dovuto impararlo man mano assieme al mio personaggio. Inoltre quando abbiamo iniziato a girare Signs of Love eravamo proprio nel picco della pandemia, quindi non abbiamo mai potuto provarlo. Per fortuna io e Zoë ci siamo piaciuti fin da subito, c’è stata una fortissima alchimia dall’inizio perché lei è in grado di recitare anche soltanto con gli occhi, ha un magnetismo e una capacità espressiva davvero unici. I suoi occhi parlano da soli, sono una macchina della verità.” Zoë Bleu ha invece parlato così di Jane e del suo rapporto sul set con Hopper Penn: “Jane è stata oggetto di pregiudizi per tutt ala vita per via della sua sordità, un po’ come tutte le persone sorde, ma le persone si dimenticano che la sordità una condizione clinica seria ma anche un dono in un certo senso. Jane riesce a carpire l’essenza degli altri perché non ascolta le loro parole ma legge il loro linguaggio del corpo, li guarda negli occhi e quindi è in grado di scrutare loro nell’anima. Le parole mentono, gli occhi e il corpo non mentono mai. È una specie di superpotere che Jane e le persone come lei hanno, e portarlo sullo schermo è stato un onore ma anche una responsabilità.” Infine, spazio ai generi in cui i due giovani attori vorrebbero recitare in futuro. “Mi piacciono molto le commedie e i thriller, quindi mi vedrei bene in entrambi i generi. Anche gli horror mi piacciono molto, ma non so se ne girerei mai uno” ha dichiarato Hopper Penn, mentre per Zoë Bleu la recitazione è arrivata un po’ per caso: “Mi sono formata come costumista e poi come scrittrice, quindi non so se possa davvero definirmi un’attrice. Quello che so è che mi piacerebbe lavorare a dei progetti sulla danza, visto che l’ho praticata da bambina, e che sto lavorando ad una serie di corti da me scritti, interpretati, girati e musicati sul nostro rapporto con l’ambiente. Un rapporto deleterio visto che lo stiamo distruggendo, e se questo mondo è fottuto è solo colpa nostra.”

Signs of Love uscirà nelle sale giovedì 11 maggio diretto da Clarence Fuller con Zoë Bleu, Hopper Penn, Dylan Penn e Rosanna Arquette, distribuito da Nori Film in collaborazione con Fice.

 

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