La conferenza stampa di Firebrand, film in concorso a Cannes 2023 con protagonisti Jude Law nei panni di Enrico VIII e Alicia Vikander in quelli di Katherine Parr, sua sesta moglie
Ben otto minuti di applausi hanno accolto la proiezione ieri sera a Cannes 2023 di Firebrand, diretto dal brasiliano Karim Aïnouz e interpretato da Alicia Vikander e Jude Law, presenti assieme al regista. La pellicola si concentra sugli ultimi anni di vita del re Enrico VIII d’Inghilterra e, in particolare, sulla sua relazione con l’ultima moglie Katherine Parr. Quando Enrico torna dalla guerra, sempre più stanco e debilitato anche nella mente dal conflitto coi francesi, scopre che sua moglie sta cercando di modificare in maniera radicale le abitudini religiose della corte in base alla propria fede protestante, costringendo Katherine ad una lotta spietata per la sopravvivenza. Una lotta che, a quanto pare, Alicia Vikander ha trovato molto intensa sul set: “Firebrand è quasi un thriller psicologico, un racconto di sopravvivenza in cui Katherine deve guardarsi dal proprio marito. Il mio lavoro è stato quello di interpretare una donna del tutto consapevole che, in qualsiasi momento, il suo compagno avrebbe potuto farle del male o ucciderla per una parola o un comportamento fuori posto. È spaventoso pensare che Katherine debba andare avanti col pensiero che Henry possa avere potere decisionale sulla sua vita o sulla sua morte, eppure è così che è andata. Per fortuna lavorare con Jude Law mi ha messa alla prova, perché Jude sul set è stato spietato, ma allo stesso tempo gentile e disponibile. Anche se Firebrand è ambientato cinque secoli fa non dobbiamo però dimenticare che queste cose accadono ancora oggi nel mondo, ed è questa la cosa più orribile.”

Dato che Henry VIII ha sofferto per gran parte dei suoi ultimi anni di caviglie gonfie e ulcere alle gambe, Jude Law ha deciso di essere il più possibile fedele a questa condizione durante la preparazione. ” Ho letto diverse testimonianze interessanti sul fatto che si potesse sentire l’odore di Henry a tre stanze di distanza. La sua gamba stava marcendo così tanto che era costretto a nascondere il tanfo con l’olio di rose. Ho pensato perciò che il mio odore sarebbe stato di grande impatto, così ho trovato un’esperta di profumi per creare una miscela personalizzata e rivoltante di aromi per catturare l’odore del re. Fa profumi meravigliosi, ma anche profumi terribili e, in qualche modo, è riuscita a creare questa straordinaria varietà di sangue, materia fecale e sudore. Inutile dire che sul set tutti si accorgevano della mia presenza quando entravo in scena. Per quanto riguarda invece la preparazione fisica ho preferito non abusare di trucco prostetico, a parte nel replicare gli effetti delle ulcere. È sorprendente come della barba finta e una parrucca possano cambiare così tanto l’aspetto di una persona. Non volevo neanche essere truccato troppo per non perdere la naturalezza delle espressioni facciali, volevo restituire ancor un po’ la sua umanità. Sì, in molti lo considerano un mostro ma io l’ho interpretato per quello che era, cioè un uomo.” Impossibile poi non parlare del periodo che sta attraversando la monarchia inglese, e in generale di tutti gli stati monarchici visto che Alicia Vikander è svedese. Jude Law però non sembra molto colpito dall’argomento: “La verità è che non mi interessa molto la monarchia. È un qualcosa che vedo più come un teatro, sebbene il teatro mi ossessioni un po’ di più. Non sono interessato ai pettegolezzi, ai chiacchiericci e agli scandali, però trovo molto affascinante il modo in cui il passato continua ad influenzare il presente. Tutte quelle cerimonie medievali che vengono ancora applicate al giorno d’oggi, con tutti quei rituali, il nostro è un periodo storico curiosamente interessante.”

Anche la Vikander non si è detta molto interessata alla monarchia svedese: “Sono d’accordo con Jude riguardo tutto quello che ha detto, però no, neanche a me interessano molto i reali del mio paese.” Infine spazio al regista Karim Aïnouz che ha parlato del film come un progetto a lui estremamente caro: “Nonostante l’odore orribile che Jude emanava sono molto soddisfatto di quello che è Firebrand. Ho voluto realizzare non un semplice film storico, ma un film che raccontasse una vera e propria guerra privata, un thriller d’epoca su una lotta di sopraffazione di un uomo nei confronti di una donna. Ci sono così tanti film sulla storia che sono molto antisettici e irreali, mentre io volevo rendere il passato in modo tangibile. Volevo che ci fossero animali in giro e odori, in modo da farvi sentire come se foste proprio lì con tutte quelle persone. C’è qualcosa nei drammi d’epoca che è semplicemente alienante per gli spettatori, in particolare per la generazione più giovane. Volevo fare qualcosa che fosse politico, ma non garbato.”
Firebrand è diretto da Karim Aïnouz e interpretato da Jude Law, Alicia Vikander, Sam Riley, Michelle Williams ed Erin Doherty. Uscirà prossimamente nelle sale italiane distribuito da Vertice 360.