La recensione di Io e Lulù: Channing Tatum esordisce alla regia con un film pieno di emotività e sentimento, destinato a piacere soprattutto a chi sente un legame viscerale con i propri amici a quattro zampe
Briggs e Lulù
Briggs (Channing Tatum) è un militare che non vede l’ora di ritornare sul campo, dove si sente più utile. Prima, pero, deve portare a termine una bizzarra missione: scortare Lulù, un cane dell’esercito, al funerale del suo padrone. Facile a dirsi ma non a farsi, visto che Lulù è un animale molto problematico, profondamente traumatizzato dai giorni trascorsi in guerra e dalla perdita del suo umano. All’inizio per Briggs sarà difficile anche solo avvicinarsi a lei senza essere assalito, ma il viaggio lungo la Pacific Coast Highway diventerà catartico per entrambi.
Esordio alla regia per Channing Tatum
Io e Lulù, esordio alla regia di Channing Tatum e Reid Carolin, rappresenta una vera dichiarazione dell’attore per il suo cane. Gli amanti degli animali possono stare tranquilli: non sono di fronte al nuovo Io e Marley (come garantisce la locandina stessa, in cui campeggia la scritta “No, il cane non muore”). Al contrario, il viaggio intrapreso da Briggs e Lulù segnerà un nuovo inizio più che una fine. È bello vedere la crescita dell’affiatamento tra questi due personaggi che hanno sofferto così tanto e che cercano disperatamente la felicità. L’avventura on the road che vivranno l’uno accanto all’altra li aiuterà ad instaurare un legame sempre più forte, caratterizzato da grandi risate ma non sono da quelle.
Stress post traumatico per uomini e animali
Il tema dello stress post traumatico avvolge infatti l’intera pellicola, anche perché è la prima cosa ad accumunare Briggs e Lulù. Non a caso il film è liberamente ispirato al documentario diretto da Deborah Scranton nel 2017 War Dog: A Soldier’s Best Friend (di chi Tatum è stato il produttore esecutivo) e ci tiene a raccontare il difficile destino dei cani e degli esseri umani che tornano dai campi di battaglia portando il peso di tutti i traumi subiti. Per i diretti interessati diventa difficile inserirsi nella società e convivere con le numerose ferite che portano dentro. Tatum decide di affrontare il discorso con amore e leggerezza, raccontando una storia che si ricorda soprattutto per la sua buona dose di cuore.
Buon film per famiglie
Alcuni discorsi vengano affrontati con eccessiva rapidità, ma è il prezzo da pagare se si vuole realizzare un sano film per famiglie. Io e Lulù vuole essere proprio questo e preferisce non appesantirsi scavando nel dramma. La scelta appare sensata, visto che permetterà ai più piccoli di apprezzare la storia e di godersela accanto a mamma e papà. Superando quindi il desiderio di far riflettere (intento certamente voluto ma non centrato fino in fondo, visti gli eccessi di leggerezza di alcuni passaggi), resta la volontà di far sorridere il pubblico con gag che risulteranno divertenti soprattutto per chi possiede dei cani: a volte non immedesimarsi sarà davvero difficile.
Io e Lulù arriva nelle sale cinematografiche il 12 maggio distribuito da Notorious Pictures. Diretto da Channing Tatum e Reid Carolin, nel cast figura lo stesso Tatum insieme a Jane Adams, Nicole LaLiberte e Patricia Isaac.