Insieme a te non ci sto più chiude la stagione 2017/2018 del Teatro 7: una commedia riuscitissima che alterna risate, romanticismo e una piccola analisi sui problemi di coppia.
Un matrimonio che vacilla
Insieme a te non ci sto più è ambientato nel 1989, proprio nel periodo che vede il crollo del muro di Berlino. Andrea (Matteo Vacca) e Arianna (Ketty Roselli) stanno insieme sin dai tempi dell’università ma l’armonia del loro matrimonio viene messa in discussione da alcune ‘crepe’: lui, architetto frustrato che non vorrebbe avere a che fare con delle ‘clienti tipo’ così banali e dai gusti discutibili (Carlotta Proietti), è troppo distratto per accorgersi che sua moglie è profondamente insoddisfatta. Il disastro sembra assicurato visto che ad aiutarli c’è l’operaio rumeno Ernesto, laureato in psicologia della famiglia (Marco Morandi), e la zingara Aisha, che vive in un campo nomadi e ha il vizio del borseggio (Annalisa Aglioti). Ma quale amore è destinato trionfare?
Cast in sinergia
Gran parte del cast di Insieme a te non ci sto più ha già calcato il palcoscenico del Teatro 7 in questa stagione: Vacca e Morandi erano in Taxi a due piazze, la Roselli ha fatto parte di Quattro. Come già constatato, la loro ironia ben si adatta allo stile sobrio di questi lavori e a beneficiarne sono prima di tutto i personaggi portati in scena. Non a caso ogni ruolo appare perfettamente nelle corde di ciascun interprete: Morandi è bravo nell’imitare l’accento e le stranezze di Ernesto, la Proietti dà una marcia in più alla commedia e spezza il ritmo dei dialoghi col suo stereotipo della cliente un po’ rozza e sempliciotta, Aglioti è molto più misteriosa ed affascinante delle zingare che si incontrano solitamente sulla metropolitana, Rosati e Vacca si incontrano e si scontrano come qualsiasi coppia ben navigata avrà fatto almeno una volta nella vita.

Metafora delle crepe
Arianna continua a rimproverare al marito la presenza di crepe nel loro rapporto. La necessità di ristrutturare la casa nonché il lavoro di Andrea – architetto a tempo pieno – completano la metafora: le crepe e non sono nell’appartamento bensì nella coppia, ma per sanarle e tenere in piedi il matrimonio bisogna rimboccarsi le maniche prima che tutto crolli. I due ricorrono spesso a metafore architettoniche proprio perché l’architettura fa parte della loro vita ma è anche una delle cause principali della loro crisi. Ignorando il legame tra vita lavorativa e vita privata Andrea rischia di compromettere sia l’una che l’altra, così tra una risata e l’altra c’è tempo per riflettere su come sia meglio comportarsi per il bene della propria dolce metà.
Interazioni con il pubblico
Da apprezzare il ritmo dinamico della commedia, che si basa su dialoghi fitti ed esilaranti. Le parole di alcuni personaggi, cliente tipo in primis, sono ricche di errori voluti che finiscono col ridicolizzarli e far ridere il pubblico. Quest’ultimo viene chiamato in causa dagli stessi attori: alcune scene avvengono sotto al palco, tra le poltrone del teatro. È soprattutto la zingara Aisha ad avvicinarsi, chiamandoli in causa in modo divertente e mai fastidioso. Giocare la carta del coinvolgimento aggiunge brio ad un lavoro già di per sé positivo. Insieme a te non ci sto più intrattiene nel senso più completo del termine e conferma la capacità del teatro di portare in scena una comicità sana e pulita.

Insieme a te non ci sto più è al Teatro 7 dal 3 al 13 maggio 2018 con la regia dello stesso Matteo Vacca.