La creatività di Stefano Tamburini nell’immagine della SIC 2018 di Venezia

33ª Settimana Internazionale della Critica - banner

Nell’immagine della 33ª edizione della Settimana Internazionale della Critica, è chiara la forza creativa di Stefano Tamburini, il creatore di Ranxerox che ha reinventato la grafica Italiana degli anni ’80.

L’omaggio a Tamburini

La Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nell’ambito della 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dedica l’immagine della sua 33ª edizione all’indimenticabile genio creativo Stefano Tamburini. Grafico, narratore per immagini e sperimentatore di tecniche e linguaggi (nel fumetto come nella grafica editoriale e pubblicitaria), Tamburini è scomparso prematuramente nell’aprile del 1986. Nella sua breve ma intensa carriera, ha segnato la storia della grafica italiana e internazionale. L’immagine scelta per rappresentare la Settimana Internazionale della Critica 2018 mostra una delle principali tecniche usate da Tamburini ed era nata inizialmente come illustrazione editoriale, pubblicata sul numero 11 della rivista Frigidaire.

Un genio rivoluzionario

Il Delegato Generale della SIC, Giona A. Nazzaro, ha spiegato: ​«Stefano Tamburini incarna le energie più vive e creative del ’77. “Per fare grafica ci vogliono i muscoli”, era solito dichiarare. Il lavoro tamburiniano rappresenta un taglio netto con il passato. Politica, moda, musica, fumetti, grafica: nulla sarà più lo stesso dopo il ciclone Tamburini. Stefano Tamburini è per la grafica e il fumetto in Italia quel che i Sex Pistols sono per la musica: un laboratorio febbrile, pulsante di vita, energia e futuro. Creatore di Ranxerox, autore di inauditi cut-up rumoristi, Tamburini è la primavera di bellezza del ’77. La SIC, omaggiando Stefano Tamburini, consapevolmente vuole creare un ponte fra le urgenze di ieri e le tensioni del miglior cinema di oggi. Un passaggio di consegne. Perché il futuro non è scritto. Tanto meno quello del cinema».

La rivista Frigidarie
La rivista Frigidarie

L’inizio della differenza

Stefano Tamburini (1955 – 1986), dopo l’esordio nel 1974 sulla rivista underground Combinazioni, inizia a collaborare come grafico e disegnatore per l’agenzia romana di contro-informazione Stampa Alternativa. Tre anni dopo partecipa attivamente alle azioni e alle lotte del Movimento del ‘77, ritraendone un quadro generale sulle pagine di Cannibale, una rivista ideata da lui e realizzata con Massimo Mattioli, Filippo Scozzari, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore. Con Liberatore si consolida presto un sodalizio artistico, che porta alla nascita di Ranxerox, un personaggio che gli dà notorietà. Nel 1980, con Vincenzo Sparagna e Filippo Scozzari fonda il mensile Frigidaire, che diventa per Tamburini una vera e propria palestra di sperimentalismi grafici.

Artista a tuttotondo 

Tamburini successivamente lavora (con lo pseudonimo di Red Vinyle) a una provocatoria rubrica, dove indossa le vesti di un arrogante e spietato critico musicale. Negli stessi anni si cimenta nella scrittura di alcuni brani, musicati e registrati dal musicista Maurizio Marsico, con cui dà luogo a performance artistico-musicali in locali di tendenza. Mentre la popolarità del suo personaggio Ranxerox cresce sempre più trovando spazio su importanti riviste internazionali di fumetto, l’autore intraprende nuovi percorsi creativi nella pubblicità e nella moda. Nel 1986, all’apice del successo, muore di overdose a soli trent’anni.

Stefano Tamburini e Vincenzo Sparagna
Stefano Tamburini (a sinistra) e Vincenzo Sparagna (a destra)

Drastiche impressionanti innovazioni

L’opera di Tamburini per Frigidarie andava dal collage di cartoncini colorati e scarti di stampa recuperati in tipografia, all’uso di smalti su foto di moda, dalle fotocopie distorte alla manipolazione di foto polaroid. Per Frigidaire disegnava anche fumetti con tecniche non convenzionali, intervenendo pittoricamente su foto di moda o utilizzando fotocopie distorte con la tecnica della Copy Art. In pratica Tamburini saccheggiava magazine di moda e ricreava le immagini con collage di cartoncini colorati, con un occhio ai papier découpé di Matisse e uno alle illustrazioni pubblicitarie del futurista Fortunato Depero. La scelta di Tamburini ​è quindi un ritorno al futuro con il quale la SIC rende omaggio ad un giovane artista innovativo e d’avanguardia che quasi quattro decenni fa ha reinventato il mondo delle immagini grafiche con una serie di visionarie “opere prime”, sempre straordinarie e dirompenti, ​che ancora ​oggi conservano una sbalorditiva carica di rottura e un’inconsueta freschezza.

33ª Settimana Internazionale della Critica - locandina

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