Il castello di vetro, recensione: classico ritratto di una famiglia disfunzionale

Il castello di vetro, di Destin Daniel Cretton è tratto dall’omonimo best-seller autobiografico della giornalista Jeannette Walls. Affresco di una famiglia atipica e anticonvenzionale con Brie Larson, Naomi Watts e un eccezionale Woody Harrelson

Una storia vera

Adattamento cinematografico delle memorie omonime di Jeannette Walls, pubblicate nel 2005, Il castello di vetro (The Glass Castle in originale), segue la vita della giornalista e autrice di successo, partendo dalla sua vita adulta nello showbiz newyorkese e raccontando a ritroso, con vari flashback, la sua infanzia e adolescenza. Vissuta tra il continuo vagabondare e brevi soste in abitazioni di fortuna, in una famiglia alternativa formata dai genitori Rex e Rose Mary, spiriti liberi e indomiti, dalle due sorelle Lori e Maureen e dal fratello Brian, Jeannette cresce in fretta e impara a sue spese l’arte di arrangiarsi, ordendo un piano di fuga per sé e i fratelli da quell’esistenza priva di radici.

Padre e figlia

Il film cerca di dar voce alle pagine dell’autrice, attraverso sfumature, a volte edulcorate, di quello che è in realtà il fulcro della storia: la famiglia e in particolare il rapporto padre figlia. Rex è un alcolista incallito, che prova a trovare la retta via scaricando una grande responsabilità e un oneroso impegno sulle spalle dell’amata secondogenita, è un padre amorevole ma irresponsabile e sfuggente, un geniale ingegnere che continua a promettere invano ai propri cari una stabilità che non mantiene mai. La bambina Jeannette lo adora, lo giustifica con gli atri fratelli, lo venera e cura le sue ferite del corpo e dell’anima, fino ad arrivare allo sfinimento e alla consapevolezza che in fondo quell’uomo non cambierà mai, né per lei, né per il resto della famiglia e nemmeno per se stesso, consapevolezza che la porta ad allontanarsi da lui e da quel mondo fatto di espedienti e incertezze.

Il castello di vetro - Brie Larson è Jeannette Walls, autrice dell'autobiografia da cui è tratto il film
Il castello di vetro – Brie Larson è Jeannette Walls, autrice dell’autobiografia da cui è tratto il film

Un castello di…carte

Il castello di vetro rappresenta l’innovativa casa a energia solare che Rex progetta da anni senza mai realizzarla, ma è anche il simbolo di quelle promesse infrante, di quella vita fatta di stenti e di rivoluzione delle regole, che insieme alla moglie Rose Mary porta avanti per far crescere i figli senza impregnarli di tutte quelle convenzioni sociali, che possono corrompere la libertà di esperire in modo del tutto naturale il mondo. Un sistema educativo che però si ritorce contro i suoi fautori, e soprattutto che dona ai figli e in particolare a Jeannette, quell’indipendenza necessaria per scappare via da quel castello di carte e di illusioni, da quella famiglia disfunzionale che da adulta non riesce ad accettare e di cui si vergogna.

Un cast eccezionale capeggiato da Woody Harrelson

Il lungometraggio di Destin Daniel Cretton si muove su due piani temporali ben calibrati e congeniati, che creano atmosfere suggestive adatte allo snodarsi della vicenda. La regia però soffre di alcune pecche, come l’indugiare in modo lento e monotono su alcune scene tra padre e figlia, rendendo la narrazione profilmica a tratti noiosa. La sceneggiatura ben scritta non riesce a dare la giusta intensità al romanzo della Walls e ai suoi protagonisti, cosa che invece riescono a fare in maniera eccellente gli interpreti, a cominciare dal grandioso Woody Harrelson, che rende il suo Rex profondamente conflittuale e autentico da farlo quasi rivivere; un’ottima Naomi Watts che sostiene egregiamente il personaggio di Rose Mary e che, da brava professionista, arretra leggermente per lasciare spazio alla vera protagonista: Jeannette, incarnata dal duo esplosivo Brie Larson e Ella Anderson, due metà perfette di una figura forte e complessa.

Il castello di vetro - Woody Harrelson e Naomi Watts sono gli strampalati genitori della famiglia Walls
Il castello di vetro – Woody Harrelson e Naomi Watts sono gli strampalati genitori della famiglia Walls

Storia classica di una famiglia atipica

Quella della Walls in fin dei conti è una storia classica dai toni eccentrici e controcorrente, il tipico ritratto di una famiglia atipica e disfunzionale che ormai il cinema ha abbondantemente sdoganato, offrendone diversi esempi, basti pensare a pellicole come Captain Fantastic o Little Miss Sunshine, film che ci mostrano come nonostante i suoi difetti, i suoi conflitti e le sue mancanze più o meno difficili da riempire, la famiglia rimarrà per sempre il blocco di partenza del nostro percorso di vita.

Il castello di vetro è un film tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Jeannette Walls, diretto da Destin Daniel Cretton, con Brie Larson, Woody Harrelson, Naomi Watts, Ella Anderson, Sarah Snook, Josh Caras e Bridgette Lundy-Paine, nei cinema dal 6 dicembre, distribuito da Notorius Pictures.

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