Arriva Il Cacciatore, una serie liberamente tratta dal libro Cacciatore di mafiosi di Alfonso Sabella. Francesco Montanari è Saverio Barone, giovane PM che si trova a scontrarsi con la mafia nei primi anni ’90, subito dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. La prima tv il 14 marzo su Rai2, mentre i primi due episodi saranno disponibili dall’11 su RaiPlay.
Il Cacciatore – liberamente ispirato alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella, raccontata nel libro Cacciatore di Mafiosi – racconta le vicende di Saverio Barone (Francesco Montanari), un PM che nei primi anni ’90, appena trentenne, diventa il protagonista della caccia ai mafiosi nella stagione immediatamente successiva alle stragi di Capaci e via D’Amelio. Una scalata fatta d’intuito, istinto e ambizione, che inizia il giorno in cui Saverio, PM emergente della procura di Termini Imerese, decide di denunciare il proprio capo, Salvatore Donà (Vincenzo Pirrotta), sospettato di collusioni con la mafia. Una scelta che rischia di stroncare per sempre la carriera del giovane PM, ma che finisce per attirare l’attenzione di Andrea Elia (Roberto Citran), nuovo procuratore capo di Palermo, che propone a Saverio di entrare nel suo pool antimafia.
Barone, da un giorno all’altro, si trova proiettato in un universo nuovo, attraente e pericoloso: alla procura di Palermo è il più giovane, il meno esperto, e i colleghi più grandi lo trattano con sufficienza; lo chiamano cacanidu, l’ultimo uccello della covata e il primo a lasciarci le penne. Ma Saverio sa presto dimostrare il proprio talento e si guadagna il diritto di fronteggiare il male assoluto, il giorno in cui gli vengono assegnate le indagini su Leoluca Bagarella (David Coco) e Giovanni Brusca (Edoardo Pesce), boss mafiosi accusati di centinaia di omicidi, mente e braccio dietro l’omicidio di Giovanni Falcone e responsabili del rapimento e della detenzione di Giuseppe Di Matteo (Antonio Avella), dodicenne con la sola colpa di essere figlio di un pentito di mafia. Un confronto quotidiano con l’orrore che inevitabilmente porta Saverio a isolarsi nella sua ossessione e a distruggere tutto quanto di buono, nel tempo, ha saputo costruire attorno a sé: a partire dalla relazione con Giada (Miriam Dalmazio), che solo pochi mesi prima gli ha dato una figlia, Carlotta.
Il Cacciatore è la storia della discesa agli inferi di un giovane PM, ma in parallelo racconta anche il privato di quei boss sanguinari a cui Saverio dà la caccia. Raccontiamo le vicissitudini di Leoluca Bagarella, Don Luchino, capo supremo della mafia palermitana, che nonostante l’enorme potere vive il dolore di non riuscire a concepire un figlio con sua moglie Vincenzina (Roberta Caronìa). Scaviamo nel rancore di Giovanni Brusca, che mal sopporta la sua eterna condizione di latitante e sogna di costruire un castello – la sua villa di Borgo Molara – e di scalzare Bagarella dal trono di capo dei capi. Entriamo nella soggettiva di Tony Calvaruso (Paolo Briguglia), giovane autista di Bagarella che si illude di poter vivere e arricchirsi grazie alla mafia, senza doversi sporcare le mani e la coscienza. Una serie, insomma, che non è solo la storia di un cacciatore, ma è anche la storia delle sue prede.
Il Cacciatore è soprattutto la storia di una discesa all’inferno. Un impianto visivo crudo, sporco, oscuro, accompagnerà il racconto di un percorso che parte dalla luce e conduce nell’ombra più fitta. Saverio Barone ha solo 30 anni il giorno in cui entra a far parte del pool antimafia. I suoi colleghi sono più vecchi di lui, vivono sotto scorta e sono tutti fumatori incalliti: nei loro occhi la consapevolezza di chi sa che potrebbe saltare in aria da un momento all’altro. I magistrati condividono indagini e strategie all’interno di una sala stretta, con un lungo tavolo nel mezzo. Poi scaricano la tensione sul tetto della procura, dove hanno installato un tavolo da biliardino, ma la presenza dei cecchini dell’esercito sullo sfondo finisce per ricordargli anche in quei momenti di relax che la loro non può essere una vita normale. Allo stesso modo, anche i mafiosi hanno un proprio luogo d’elezione: la “camera della morte”, un magazzino sudicio e isolato, dove vengono strangolati mafiosi e innocenti, dove il sangue dei cadaveri fatti a pezzi scorre quotidianamente. Dove i corpi vengono dissolti per sempre all’interno di taniche di acido. Un luogo in cui si entra ma da cui non si esce. Mai, nemmeno da morti. Entrare nella testa di queste prede significa addentrarsi in un territorio oscuro, un bosco sempre più fitto. Entrare nella soggettiva di queste bestie sanguinarie significa farsi avvolgere dal male e, in un certo senso, lasciarsi permeare da esso. Una discesa in un inferno anche interiore, da cui, inevitabilmente, non si torna indietro.
Il Cacciatore è una serie liberamente tratta dal libro Cacciatori di mafiosi di Alfonso Sabella, edito da Mondadori. Regia di Stefano Lodovici e Davide Marengo, una produzione Cross productions – Beta in collaborazione con Rai Fiction. Con Francesco Montanari, David Coco, Paolo Briguglia, Francesco Foti, Marco Rossetti, Roberta Caronia, Miriam Dalmazio, Roberto Citran, Edoardo Pesce, Dario Aita, Nicola Rignanese. La serie in sei serate andrà in onda in prima tv alle 21.20 su Rai2 dal 14 marzo ogni mercoledì. I primi due episodi “Nel bosco” e “Fuoco amico” in anteprima online su RaiPlay dall’11 marzo.