I ragazzi irresistibili Orsini-Branciaroli in scena all’Argentina per la regia di Massimo Popolizio

    I ragazzi irresistibili - Franco Branciaroli e Umberto Orsini
    I ragazzi irresistibili - Franco Branciaroli e Umberto Orsini

    Massimo Popolizio dirige Umberto Orsini e Franco Branciaroli in I ragazzi irresistibili, una delle più famose commedie di Neil Simon, in scena al Teatro Argentina

    Massimo Popolizio dirige Umberto Orsini e Franco Branciaroli che tornano sul palcoscenico del Teatro Argentina (qui il sito internet ufficiale), dal 21 gennaio al 2 febbraio, dando vita a una delle più famose commedie di Neil Simon, I ragazzi irresistibili, testo scritto nel 1972, divenuto un classico della commedia brillante e diventato presto un film di notevole successo.

    I due protagonisti, due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la vita, dando vita al famoso duo I ragazzi irresistibili, dopo essersi separati a causa di insanabili incomprensioni, sono chiamati undici anni dopo a riunirsi in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano.

    I ragazzi irresistibili - Franco Branciaroli e Umberto Orsini
    I ragazzi irresistibili – Franco Branciaroli e Umberto Orsini

    I due vecchi attori, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita al numero comico che li ha resi famosi, ma le incomprensioni del passato riemergono immediatamente, scatenando un meccanismo di geniale ironia e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del declino mostra tutta la sua umana fragilità.

    Dopo Pour un oui ou pour un non, Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano ancora insieme in scena per dare vita alla commedia di Neil Simon, nel tentativo di cogliere tutto quello che accomuna il testo più al teatro di Beckett (Finale di partita) o, addirittura a Čechov (Il canto del cigno), piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole, deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio, che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada con cui ha condiviso tante esperienze, tra le più intense e significative del teatro di questi ultimi anni.

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