Simone Spada, dopo un passato da aiuto regista per Claudio Caligari, Ivano De Matteo e Gabriele Mainetti, fa il suo esordio dietro la macchina da presa con Hotel Gagarin, sognante e delicato omaggio alla fabbrica dei sogni.
Da L’uomo delle stelle a Hotel Gagarin
Ricordate L’uomo delle stelle di Tornatore? Il protagonista di quel film era un finto cinematografaro che, nella Sicilia degli anni 50, sfruttava i sogni di gloria della povera gente a fini di lucro. Ecco, oggi gli scalcagnati protagonisti di Hotel Gagarin, opera prima di Simone Spada, fanno l’esatto opposto e quei sogni decidono di realizzarli per davvero. E, per giunta, gratis. Loro sono cinque italiani molto male in arnese convinti da un sedicente produttore (il sempre ottimo Tommaso Ragno) a girare un film in Armenia.
La trama
Solo che, una volta arrivati nell’albergo decadente che dovrà ospitarli – l’Hotel Gagarin del titolo – il produttore scappa coi soldi del finanziamento e, come se non bastasse, nei dintorni scoppia anche una guerra. La sgangherata compagnia, costretta dal conflitto a una permanenza forzata nell’albergo, decide dunque di ammazzare il (troppo) tempo a disposizione sfruttando ognuno il proprio mestiere per mettere su pellicola i sogni degli abitanti del luogo. C’è chi vuole essere un astronauta, chi il pistolero in un duello western o semplicemente visitare quella New York così magica vista nei classici del cinema.

Una commedia delicata e sognante
Con questa commedia delicata e sognante, Spada prende le mosse da un piano della realtà tristemente verosimile, ossia questo manipolo di disillusi in fuga da un Bel Paese che non ha mantenuto nulla di ciò che aveva promesso, e li porta poi a trovare inaspettatamente un senso (oltre che un’umanità alla quale ormai erano del tutto disabituati) tra le nevi di un territorio sconosciuto e, sulle prime, inospitale. In parte elogio della fuga memore del Salvatores di Mediterraneo e in parte romantico omaggio al Cinema nella sua accezione primigenia di fabbrica del cinema, Hotel Gagarin è il tipico esempio di film sincero, pur con i suoi piccoli difetti, a cui non si può in qualche modo non voler bene.
Dire molto con molto poco
Perché è capace di dire molto con molto poco. Il poco in questione è un unico ambiente e un cast ridotto al minimo sebbene ricco di nomi noti, tra i quali spiccano Claudio Amendola e Luca Argentero in due ruoli che, tutto sommato, non si discostano particolarmente dalle loro corde abituali e Giuseppe Battiston, di fatto il vero protagonista del film, nei panni di questo professore frustrato che, mentre tenta invano di far appassionare la propria classe al lungo piano sequenza di Arca russa di Sokurov, coltiva in segreto il sogno di girare il proprio film.

In conclusione
Probabilmente lo stesso sogno di Simone Spada, che dopo un passato da aiuto regista per Claudio Caligari, Ivano De Matteo e Gabriele Mainetti, nel suo esordio dietro la macchina da presa, ci dice, senza troppi giri di parole, che è sempre possibile cambiare vita. Basta semplicemente iniziare a farlo.
Hotel Gagarin, diretto da Simone Spada e interpretato da Giuseppe Battiston, Claudio Amendola, Luca Argentero, Barbora Bobulova e Tommaso Ragno esce nelle sale italiane il 24 maggio 2018 distribuito da Altre Storie.