La nostra recensione di Godzilla e Kong – Il nuovo impero, il quinto capitolo del MonsterVerse diretto da Adam Wingard e interpretato da Rebecca Hall e Dan Stevens: mantiene quello che promette, specialmente in termini di spettacolo, ma a questo giro non basta più
Siete pronti per il secondo round? Godzilla e Kong – Il nuovo impero segna la quinta incursione nel MonsterVerse a dieci anni dall’indimenticato Godzilla di Gareth Edwards, a oggi ancora il capitolo migliore, e a tre anni dal primo spettacolare scontro fra i due titani. Torna dietro la macchina da presa Adam Wingard, già responsabile anche di un brutto requel di The Blair Witch Project, dell’ancora peggiore Death Note e di quel gioiellino slasher revenge che era You’re Next, e tornano Rebecca Hall e Brian Tyree Henry, a cui si aggiunge a questo giro un divertentissimo Dan Stevens. Ancora più scontri, più botte, più location, più mostri e più Terra Cava, ma non sono più sufficienti.
Il nemico è all’interno
Quando la Terra viene invasa da sempre più Titani che seminano morte e distruzione ovunque, costringendo Godzilla a combatterli mentre Kong è imprigionato nella Terra Cava, la dottoressa Ilene Andrews (Rebecca Hall), assieme a sua figlia Jia (Kaylee Hottle), si uniscono all’ex ricercatore Trapper (Dan Stevens) e al nerd cospirazionista Bernie Hayes (Brian Tyree Henry) per un viaggio nella Terra Cava alla ricerca di risposte per aiutare Godzilla e Kong nella loro battaglia. Scopriranno un mondo totalmente nuovo e sconvolgente, oltre ad un segreto che riguarda il passato di Jia e della sua tribù, mentre i due Re Titani dovranno unire di nuovo le forze per salvare il mondo da un nemico spietato.
Uno scontro ancora più serrato
Sarebbe sempre opportuno sospendere il giudizio critico, o almeno parte di esso, davanti a film come Godzilla e Kong – Il nuovo impero, limitandosi a lasciarsi andare al flusso creativo e spettacolare della narrazione. In fondo il noccio della questione, rimosse le poche chiavi di lettura del presente, resta i combattimenti fra mostri alti 100 metri che devastano intere città, annichiliscono qualsiasi cosa si trovino davanti, sparano letteralmente raggi atomici dalla bocca al cui confronto i test di Oppenheimer erano forni a microonde. E in questo quinto capitolo del MonsterVerse inaugurato dalla Universal e proseguito dalla Warner, oltre che secondo showdown delle due mastodontiche creature, si è cercato davvero di andare oltre in termini di spettacolo, di fare di più.
Lo provano le tante location più o meno esotiche che compaiono come arene da combattimento totalmente sacrificabili allo spettacolo, dalla Roma di inizio film alle Bahamas, passando per Il Cairo con le sue piramidi e Rio De Janeiro. Lo prova però anche il profluvio di computer grafica utilizzato per dar vita non solo alle creature di cui sopra, ma anche all’incredibile e quasi escheriano mondo della Terra Cava in cui gran parte della storia si sviluppa e soprattutto ai tanti (forse troppi) combattimenti che segnano passo passo l’andamento diegetico. Perché Godzilla e Kong – Il nuovo impero è costruito su un puro e sboccato ipercinetismo d’accumulo, in cui conta molto più ciò che vediamo sullo schermo rispetto al come o al perché.
È chiaramente impensabile però criticare Adam Wingard e la sua visione d’insieme in un contesto di un monster movie fatto e finito che comunque, a larghi tratti, intrattiene e diverte abbastanza regalando almeno un paio di momenti memorabili. Il primo è uno scontro tra Godzilla e Kong in mezzo alle piramidi di Giza, il secondo riguarda un particolare momento di relax della gigantesca lucertola atomica ma lasciamo scoprire a voi il resto. Chi andrà al cinema munito di popcorn gigante e bibita maxi sa già cosa vuole e bisogna ammettere che questo quinto episodio mantiene sicuramente le promesse, regalando due ore di spettacolo puro, fracassone, muscolare e anche un po’ scemo.
Manca però tutto il resto
E allora come mai il voto non raggiunge la sufficienza? La risposta più semplice è che lo spettacolo non basta, non questa volta. Perché appare evidente come, capitolo dopo capitolo, questo MonsterVerse stia mettendo sempre più di parte i suoi protagonisti umani in favore dei suoi mostri, per l’appunto, arrivando quasi a togliere umanità ai suoi personaggi per regalarla a Kong, a Mothra. Persino a Godzilla. Gli umani invece diventano sempre più pedine sacrificabili che servono a tenere in piedi la baracca, a mandare avanti la narrazione con dialoghi didascalici e sempre troppo scritti o a smorzare l’epos con un po’ di sano cazzeggio, questa volta affidata ad un esilarante Dan Stevens (per distacco il migliore).
Ed è un peccato perché l’aspetto più interessante Godzilla e Kong – Il nuovo impero stava proprio nel suo voler essere un film di opposti, di elementi speculari. C’è la Terra e c’è la Terra Cava, ricca di pericoli ma anche di meraviglie in cui persino la gravità è rovesciata, ma ci sono anche Godzilla e Kong con le proprie nemesi, le proprie metà oscure. Non è un caso che il deus ex machina malvagio sia proprio una versione ombra di Kong, un po’ come lo Scar di Mufasa o il Cesare e il suo Koba de Il pianeta delle scimmie (che qui viene espressamente omaggiato). Persino Godzilla si trova a che vedere con il suo duplice oscuro (ben manovrato dal Kong cattivo), mentre quella stessa oscurità manca a tutto il resto dei personaggi.
Certo, Wingard aggiunge al suo calderone anche una velata critica all’appropriazione culturale e al colonialismo, c’è una spolverata di women’s empowerment che non guasta mai e c’è un discorso che continua sulla ricerca delle proprie radici. Però sono tutti fili sottilissimi che vengono spazzati via dall’apocalisse imminente, che come nella migliore tradizione (Transformers e Bay insegnano) è pure un po’ sovversiva, perché distrugge i simboli storici o li depauperizza (di nuovo, Godzilla e il suo riposo) e perché si prende sul serio quanto basta ma mai troppo. Ad ogni modo l’arena è stata riaperta, i mostri sono usciti dalle gabbie e lo scontro può riprendere. In attesa del terzo round.
TITOLO | Godzilla e Kong – Il nuovo impero |
REGIA | Adam Wingard |
ATTORI | |
USCITA | 28 marzo 2024 |
DISTRIBUZIONE | Warner Bros Pictures Italia |
Due stelle e mezza