La recensione di Giorni d’estate (Summerland), dramma sentimentale con Gemma Artenton e Gugu Mbatha-Raw che segna il debutto alla regia cinematografica della commediografa inglese Jessica Swale
Alice e Frank
Alice (Gemma Artenton) è una scrittrice solitaria ed indipendente che desidera solamente restarsene da sola nel suo studio in cima alla scogliera per sfatare i miti utilizzando la scienza. Segnata da una storia d’amore del passato (con Vera, interpretata da Gugu Mbatha-Raw), un giorno si imbatte nel giovane e vivace Frank (Lucas Bond), uno sfollato dei bombardamenti di Londra che viene inspiegabilmente affidato alle sue cure. L’innocenza e la curiosità del ragazzino risvegliano ben presto in Alice emozioni ormai sepolte, oltre ad uno spirito materno che non pensava di possedere. Alice imparerà così che le ferite possono essere guarite e che le seconde occasioni esistono.
Un altro lato della guerra
Giorni d’estate tenta l’impresa di raccontare la Seconda Guerra Mondiale da un altro punto di vista, nonostante le innumerevoli occasioni in cui il cinema ha già affrontato questa tematica. Stavolta la commediografa inglese Jessica Swale, al suo esordio cinematografico dopo aver vinto il prestigioso BAFTA Writers’ Fellowship nel 2012, si occupa del lato prettamente umano. La guerra in realtà viene raccontata più che mostrata, facendo capolino solo una volta (ma che basta a far paura). La bella amicizia tra il piccolo Frank e la burbera Alice parte dalla triste realtà dei minori sfollati per approfondire una vicenda personale che nasconde al suo interno molte più tematiche.

Omosessualità, maternità, famiglia
Tra di esse spiccano l’omosessualità negli anni ’40, la maternità e la famiglia. Alice porta le cicatrici di un grande amore sfumato in virtù di qualcosa di più grande ed è proprio attraverso questa lente che la storia vorrebbe restituire le mille facce dell’amore: quello che si prova per un figlio, nelle pieghe di una sincera amicizia, nel rapporto di coppia. L’insegnamento di fondo non fatica ad emergere: aprire il proprio cuore diventa la via più breve per fare pace con qualsiasi delusione. In questo caso la risoluzione del conflitto, tuttavia, è fin troppo semplice. Colpa di una trama che segue il suo corso senza intoppi dando vita ad un film semplice, ben confezionato ma dallo sviluppo piuttosto prevedibile.
La forza del cast
Giorni d’estate (traduzione italiana riduttiva e poco ispirata di Summerland, che invece lascerebbe spazio alla presenza di miraggi oltre che alla sua parziale ambientazione estiva) è un dramma sentimentale che si poggia sulle meravigliose – e bianche – scogliere di Dover (immortalate a dovere dalla fotografia di Laurie Rose), sulla performance di Gemma Artenton e sull’acuto sarcasmo che permea il suo personaggio. L’attrice è ammirevole nei panni dell’acida zitella dal cuore tenero e la sua ironia è destinata a conquistare. La regia della Swale è precisa nell’organizzazione della messa in scena e i suoi personaggi sono ben caratterizzati, ma tutto ciò sarebbe risultato insufficiente senza la forza attoriale della Artenton, l’eleganza di Gugu Mbatha-Raw e la tenera freschezza di Lucas Bond. Una storia piacevole, in cui però il destino sembra metterci troppo lo zampino.

Giorni d’estate arriva nelle sale italiane il 25 agosto distribuito da Movies Inspired. Diretto da Jessica Swale, il cast è formato da Gemma Arterton, Gugu Mbatha-Raw, Penelope Wilton, Tom Courtenay, Lucas Bond, Dixie Egerickx, Siân Phillips, Amanda Root, Jessica Gunning, David Horovitch e Martina Laird.