Ecco cosa ha raccontato Gianni Morandi nella conferenza stampa di presentazione del nuovo disco Evviva! e del tour nei palazzetti che partirà tra pochi giorni
Dopo essere stato il co-conduttore del Festival di Sanremo 2023, Gianni Morandi torna a vestire i panni del cantante, con il nuovo disco Evviva!, in uscita domani, che comprende otto brani. Tra gli autori delle nuove tracce troviamo anche La Rappresentante di Lista, per un brano che sarebbe dovuto uscire la scorsa estate, ma che fu accantonato in favore de La Ola, il terzo brano di Gianni Morandi firmato da Jovanotti dopo L’Allegria e Apri tutte le porte. e che torna pure in featuring per la title track.
In conferenza stampa ha parlato della dimensione casalinga di alcuni testi: «Anna della porta accanto parla di un animale strano che ritorna tardi la notte, potrebbe essere un sogno, il marito si sveglia e immagina la seconda vita di chi le sta accanto. Me l’ha proposta Daniele Coro, l’unica ballata intensa del disco, mi è piaciuta subito e l’ho fatta mia».
Parlando di un’ipotesi di un bis come conduttore del Festival risponde: «Questo Festival è andato talmente bene che ripetersi è difficile, Amadeus ha sempre delle idee nuove e ritengo che troverà il modo migliore per concludere al meglio il suo quinquennio, è più facile vedermi in gara ma ci sono andato anche l’anno scorso, potrebbero reagire male».

Sul ruolo dell’artista in una società in balia di mille problemi, dalla guerra alla crisi economica ed ambientale ha le idee chiare: «I linguaggi si danno coi comportamenti, essere generosi e aperti agli altri. Un artista deve innanzitutto cantare belle canzoni. Ho raccontato l’atrocità della guerra in Vietnam e penso che sia un brano universale, che parla di tutti i conflitti. Tutte le iniziative di pace sono importanti, è una canzone che si canta in coro e sarà emozionante eseguirla pensando anche a quello che sta succedendo in Ucraina».
Nel disco anche la nuova versione di Fatti mandare dalla mamma, in collaborazione con Sangiovanni e prodotta da Shablo: «Mi fa impressione vedere i bambini che le cantano, è stata trasmessa di generazione in generazione, tutti si ricorderanno di me per quella canzone. Erano tempi diversi, non c’erano telefonini e sapere che questa vicenda che oggi è anacronistica viene immaginata anche dai giovani, anche perché si parla di adolescenza e di una cotta».
Partirà il 10 marzo da Rimini Go – Gianni Go – Morandi nei palasport, il tour di nove date nei palazzetti e non vede l’ora di iniziare: «Che bellissimo viaggio tornare in mezzo alla gente, avevo fatto un tour nei teatri solo a Bologna chitarra e voce, tanti artisti amano stare in studio, io non sono un grande autore, le più belle del mio repertorio le hanno scritte altri, sono per lo più un interprete e provo piacere a cantare. Sarò accompagnato da ben tredici musicisti, vedrò di lasciare un momento acustico però i brani suoneranno in una dimensione più corale. Fare un tour del genere a 78 anni è una sfida e un onore».
Spiega perché non ha deciso di fare un live evento negli stadi e racconta sul finale una chiamata recente con Al Bano riguardo al progetto di un tour mondiale con lui e Massimo Ranieri: «Al Bano mi ha mandato del vino, mi ha detto che fino a ottobre è in tour, che ha già preso contatti con il Canada, con la Romania, con la Turchia. Era triste perché desidera troppo fare questa cosa e al momento è impegnato ma ho risposto che avremmo tempo di farlo, siamo giovani. Non sono una rockstar, mi sembrava poi un salto enorme passare dal teatro di casa mia allo stadio, al Dall’Ara preferisco andarci per assistere alle partite del Bologna, ringrazio Thiago Motta perché fa giocare bene la squadra».
