A due anni dal precedente lavoro, Frankie Cosmos ha pubblicato il nuovo album d’inediti Vessel: 18 tracce che segnano la strada per la nuova leva indie-cantautorale.
Due anni dopo il sorprendente (almeno per i neofiti) Next Thing, Frankie Cosmos ha pubblicato il nuovo album Vessel: in poco più di trenta minuti ecco 18 brani che esplorano profondamente l’universo lirico-sonoro della cantautrice statunitense (al secolo Greta Kline), tracciando la strada per la nuova canzone americana, tra estetica pop lo-fi, soft punk e new wave.
Quando indie vuol dire (vera) indipendenza
Ad emergere fin dal primo ascolto dell’album è l’immutata indipendenza rispetto ai lavori precedenti: quello di Frankie Cosmos è un progetto che trae la sua forza proprio da questa possibilità di sfuggire alle forme tradizionali: alternando attacchi e contrattacchi di brani che vanno dai 30 secondi ai 3 minuti; vita e morte, sacro e profano, il disco riesce ad emergere come una cronaca in musica della generazione statunitense attuale, dove una curatissima estetica pop, tra chitarre ora pungenti, ora appena accennate, realizza un meccanismo perfetto dal quale è impossibile non rimanere catturati e affascinati.
Sulla buona strada
Se le tematiche sono rimaste pressoché invariate, il nuovo lavoro mostra il raggiungimento di un equilibrio, dove l’estetica più bohémian sembra direzionata a vantaggio di una costruzione più matura. Se il singolo Jesse è il brano di maggior impatto (grazie anche all’aggiunta di una seconda chitarra e un coro orecchiabili e dinamico), Accomodate e ancor di più Apathy sono le chicche nascoste di Vessel (il secondo citato racconta l’invidia della cantautrice per un palo della luce), un album che forse non aggiunge molto ai precedenti lavori, ma consolida uno stile unico e chissà, magari ci prepara al definitivo salto di qualità.
Vessel, nuovo album di Frankie Cosmos, è uscito il 30 marzo per l’etichetta Sub Pop Records.