Frambo ci presenta il nuovo EP Touchè

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Ecco la nostra intervista a Frambo che ci racconta di più sul nuovo EP dal titolo Touchè

Dopo l’esordio con un primo EP che ha accesso le luci dei riflettori sull’enfant prodige
toscano e la conferma di Non mi spingere e Perdonami – feat. Loomy alla fine
dell’anno scorso, Frambo torna a parlare di amori che prendono il volo e vite che
rinascono, di karma vendicativi e di perdoni impossibili nel giro di danze di cinque brani
che raccontano l’intimità di una visione personale della vita che si fa generazionale:
Touché il secondo capitolo della saga Frambo, un nuovo EP pronto ad intensificare
ancor più la sensazione di trovarci di fronte ad uno dei più interessanti talenti della nuova scena pop nazionale. Ecco cosa ci ha raccontato nella nostra intervista!

Ciao, sei al secondo EP anche se giovanissimo! Cosa è cambiato rispetto al tuo esordio con Routine nella tua scrittura e quali sono i fili conduttori con il nuovo Touchè?

Ciao!! Sicuramente sono cambiato molto i miei ascolti, anche proprio di genere. Di conseguenza ho cambiato anche consapevolezze. La scrittura di Routine la sento più impulsiva, in Touché ho cercato di concentrarmi di più sui testi.

L’EP si apre con l’ironica Karma, che rapporto hai con il destino e quali sono i valori aggiunti di un arrangiamento davvero interessante come in questo caso?

Non sono ancora certo dell’esistenza del destino. Sono sicuro che il più delle volte quello che fai ha delle conseguenze più o meno gravi su di te. Una sorta di ghigliottina che ti gravita sopra la testa. L’arrangiamento è interamente frutto di Leonardo e Marco di Clinica Dischi; sono davvero formidabili e sanno benissimo centrare il punto. Ogni volta ci troviamo quasi subito.

Terrazzo è il brano più estivo, pensi di farlo uscire per la stagione calda e soprattutto quanto cazzo stiamo bene quando stiamo male? Consiglio una maglietta con questa frase per il merch

Grazie per il consiglio, quasi quasi. Cade a fagiolo con la stagione, in realtà il vibe mi piace perché contraddittorio tra testo e base.

Non mi spingere racconta di un amore al quale manco tu credi, ancora molto radiofonico, sei proprio Gen Z ma consentimelo musica di oggi ma fatta bene!

Beh grazie! Non mi spingere parla di amore, ma a tratti più di amore verso se stessi. Cercare di ritrovarlo senza cadere nella totale autocommiserazione.

Perdonami chiude l’EP con il tuo collega Loomy, come è nata l’idea di fare un pezzo insieme e come è stato il lavoro di scrittura con lui?

Avevo la demo del pezzo ferma da mesi. Dopo aver conosciuto Loomy ho sentito che la sua voce sarebbe stata perfetta su Perdonami. Non ci conoscevamo, gli ho mandato il pezzo su whatsapp e si è preso bene. Dopo poco tempo avevamo anche la sua strofa. Il pezzo è uscito e giorni dopo ci siamo beccati per la prima volta, ci siamo trovati davvero bene. Loomy, oltre ad essere fortissimo in quello che fa, è veramente un ragazzo d’oro.

Infine Vaniglia, molto bello anche in questo caso il vestito musicale che hai cucito addosso al brano, ma quali sono le tue principali influenze?

Sicuramente l’ascolto di indie italiano ha influenzato indirettamente gran parte del mio gusto.

E adesso live, presumo e spero. Dove?

Qualche festival lo facciamo dai!

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