Alla 41ª edizione dell’Efebo D’oro, che si terrà a Palermo dal 13 al 19 ottobre, sarà assegnato il Premio alla Carriera a Fatih Akin, regista tedesco de La sposa turca e Soul Kitchen.
Sta per partire la 41ª edizione dell’Efebo D’oro, il premio internazionale di cinema e narrativa che si terrà a Palermo dal 13 al 19 ottobre, e che ci condurrà ancora una volta verso opere filmiche che nella lucida analisi di una realtà sfuggente e contraddittoria, ci mostrano tutta la forza del cinema nelle sue diverse espressioni. Due le sezioni a concorso che saranno presentate durante i 6 giorni di programmazione: la sezione dei film tratti da opere letterarie, in competizione per l’Efebo d’Oro, e quella delle opere prime o seconde che partecipano all’Efebo Speciale.
Ad assegnare l’Efebo d’Oro sarà la giuria composta da Yervant Gianikian (artista), Wilma Labate (regista), Egle Palazzolo (presidente del Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema), Clara Sanchez (scrittrice) e Alessio Vassallo (attore); mentre a Ludovico Caldarera (attore), Nicoletta Romeo (produttrice e co-direttrice del Trieste Film Festival) e Francesca Martinez Tagliavia (docente Accademia di Belle Arti di Palermo) spetterà giudicare le opere in lizza per l’Efebo Speciale.

Inoltre nella serata del 13 ottobre, alle 20.30 presso il Cinema De Seta, sarà assegnato l’Efebo d’Oro alla carriera Banca Popolare Sant’Angelo al regista tedesco Fatih Akin, di cui nel corso del Festival si proietteranno i lavori legati alla tema dell’essere stranieri (anche in patria). Da Solino (2002), film mai distribuito in Italia, dove, a rappresentare gli “stranieri” sono due fratelli emigrati dalla Sicilia, presentato come preview dell’edizione 2019 dell’Efebo, a La sposa turca (2004), vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino; da Ai confini del Paradiso (2007), premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes, alla brillante commedia Soul Kitchen (2009), Gran Premio della Giuria a Venezia; per passare al recente Il mostro di St. Pauli, straordinario ritratto di un serial killer che agì nei più sordidi ambienti della Amburgo degli anni ’70.
Questa edizione dell’Efebo sarà poi l’occasione per scoprire, attraverso una personale in anteprima in Italia, il cinema di Mike Hoolboom, autore prolifico e versatile, critico cinematografico e curatore, considerato in Canada uno dei più significativi filmmaker sperimentali dopo Michael Snow. Di Hoolboom, a cui andrà il Premio Efebo d’Oro Nuovi Linguaggi – Città di Palermo (sabato 19, ore 20.00 – Cinema De Seta) sarà proiettata una selezione di lungometraggi e di cortometraggi che tenta di tracciare una cartografia dell’opera del regista, tanto polimorfa e stimolante quanto vasta e aperta alla contaminazione con altre forme d’arte e alle più feconde suggestioni politico-filosofiche che riflettono sul nostro tempo.

Spazio dedicato anche a due proiezioni speciali: Il cielo diviso, film del 1964 di Konrad Wolf, tratto dallo straordinario libro di Christa Wolf e Arrivederci Saigon (2018) di Wilma Labate (in giuria Efebo d’Oro per il miglior film tratto da opera letteraria), che racconta l’incredibile storia delle Stars, giovanissima band femminile che dalla provincia toscana viene spedita inaspettatamente in Vietnam a suonare nella base militare americana.
Non mancheranno i riconoscimenti per il Miglior saggio di cinema (Premio Nicolò Lombardo), che sarà assegnato a Marco Giusti per Polidor e Polidor (Cineteca di Bologna – Il cinema ritrovato, 2019), e quello Mestieri del Cinema (Premio Corrado Catania) che andrà alla director e acting coach Stefania De Santis.
