È per il tuo bene, recensione: il buon cast non salva una commedia divertente ma scontata

È per il tuo bene, recensione
È per il tuo bene - locandina

È per il tuo bene è una commedia che bilancia recitazione e sketch comici pur non evitando di cadere nel banale: la recensione del film in cui Rolando Ravello dirige un super-cast formato da Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Isabella Ferrari, Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi, Matilde Gioli e Biondo

Tre figlie, tre padri, tre famiglie

Tre padri vengono messi in crisi dalle scelte sentimentali delle figlie. Arturo (Marco Giallini) è un avvocato conservatore la cui figlia scappa dall’altare per fidanzarsi con una donna. Antonio (Vincenzo Salemme), poliziotto integerrimo, deve confrontarsi con il ragazzo di sua figlia, un giovane rapper (Biondo). Sergio (Giuseppe Battiston), irascibile operaio con problemi di autocontrollo, fa invece i conti con un genero praticamente suo coetaneo. Sicuri di agire per il bene delle figlie, decidono di unire le forze pur di sbarazzarsi di questi inaccettabili partner. A fare da contraltare le rispettive mogli – interpretate da Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Claudia Pandolfi – più disposte a comprendere le ragioni delle figlie e combattere per la felicità di ciascuna. Anche a costo di far naufragare i loro stessi matrimoni.

Super-cast

È per il tuo bene riesce a sfruttare il prezioso cast che ha a disposizione. I tre protagonisti maschili sanno tenere la scena e posseggono i giusti tempi della commedia. Il trio formato da Giallini, Salemme e Battiston entra a pennello nella storia, dimostrando un buon affiatamento oltre che una importante complementarietà (anche regionale). Lo stesso discorso vale per le tre interpreti femminili: Ferrari, Pandolfi e Lodovini sanno essere donne e al tempo stesso mamme, bilanciando la trama e limitando gli eccessi dei loro mariti con fermezza ma anche con la giusta dose di ironia. Una coralità che funziona e che dà alla pellicola l’unica cartuccia davvero valida.

È per il tuo bene - Marco Giallini e Matilde Gioli
È per il tuo bene – Marco Giallini e Matilde Gioli

Missione: conservare lo status quo

Tra i giovani spicca Biondo, che stavolta si trova a gestire la recitazione oltre che il canto. L’ex concorrente di Amici interpreta se stesso e proprio per questo appare facilmente credibile. Accanto a lui Eleonora Trezza e Alice Ferri. Il titolo regala una chiave interessante con la quale interpretare la storia: questi tre padri, attaccati allo status quo delle cose e poco disposti ad andare contro le apparenze, credono di agire per il bene delle figlie. La trama piano piano rivelerà l’esatto contrario: ciò che difendono non è nient’altro che il bene di loro stessi. O, semmai, di una borghesia che rappresentano e che non vogliono assolutamente deludere.

Un remake all’italiana

Rolando Ravello porta È per il tuo bene in Italia a 3 anni di distanza dall’originale Es por tu bien del 2017 (diretta da Carlos Therón). Il film infatti è il remake di una commedia spagnola destinata a trovare terreno fertile nel Bel paese. L’esecuzione è apprezzabile ma certamente non eccezionale, visto che il giusto bilanciamento tra pura recitazione e sketch comici (tra cui spicca la scena in cui i tre protagonisti si nascondono nel bagno della scuola) non impedisce alla trama di apparire piuttosto scontata. Scorrevole la mano dietro la macchina da presa, che riesce a creare continuità tra i vari “episodi”. Il risultato è godibile, per tutta la famiglia, ma di fondo un po’ banale.

È per il tuo bene è prodotto da Roberto Sessa per Picomedia in collaborazione con Medusa Film, arriva su Amazon Prime Video il 2 luglio 2020. Nel cast anche Matilde Gioli.

VOTO:

3 Commenti

  1. Cast notevole di attori uomini e la Pandolfi sempre bravissima per un film woke veramente scontato. La regia alterna momenti lenti e costruiti male con poche scene credibili. Cliché la coppia lesbica interpretata da due nullità. Biondo è l’ennesimo cliché che fa innamorare la solita burina con madre decerebrata. Sono arrivato a 3/5 del film su Amazon poi ho interrotto. Sperare in qualcosa che non sprecasse la mia vita era già troppo. Evitatelo.

  2. Ho resistito nemmeno 20 minuti dopo ho interrotto scene scontate e sempre co sto razzismo e piantatela avete stufato lo mettete da ogni parte!

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