È arrivato il Broncio, recensione: un cartoon da prendere a cuor leggero

È arrivato il Broncio è tratto dall’omonimo cartone animato degli anni ’60-’70 e, seppur non possa definirsi memorabile, offre un viaggio fantastico pieno di assurde e spassose situazioni.

Terry e Alba contro il perfido mago Broncio

È arrivato il Broncio è la storia di un perfido – ma in fondo non così perfido – mago (Ian McShane) deciso a cancellare ogni traccia di gioia dal regno di Groovynham. Il re – ormai defunto – l’aveva rinchiuso in carcere ma lui è riuscito ad evadere ed ha tutta l’intenzione di vendicarsi sulla principessa Alba (Lily Collins). Quest’ultima, una peperina piena di entusiasmo, ‘recluta’ l’umano Terry (Toby Kebbell) come principe azzurro e i due cercheranno insieme di arginare l’ira del Broncio. Tra scenari fantastici, avventure e soprattutto divertenti dis-avventure, Terry e Alba cercheranno di sistemare le cose e riportare la felicità in tutto il regno.

Un viaggio in stile Alice nel Paese delle Meraviglie

La qualità maggiore del film d’animazione è la concentrazione di scenari magici e spassose assurdità destinate a far ridere i più piccoli. In fondo si tratta di una fiaba divertente, da guardare a cuor leggero e soprattutto da non prendere troppo sul serio. Il viaggio ricorda lo stile delle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, sebbene non sia possibile paragonare i due prodotti cinematografici. Il classico Disney ha doti e ispirazioni di ben altra caratura, eppure È arrivato il Broncio scorre via in modo piacevole senza far mancare sane risate e qualche insegnamento diretto ai bambini.

È arrivato il Broncio: Terry e la principessa Alba in una scena del film
Terry e la principessa Alba in una scena del film

Tratto dall’omonimo cartone anni ’60-’70

È arrivato il Broncio è tratto dall’omonimo cartone animato degli anni ’60-’70, Here comes the Grump, della coppia De Patie – Freleng (padri anche della celebre Pantera Rosa). Rispetto alla serie originale questo lungometraggio, diretto da Andrés Couturier) offre una maggior stabilità dei personaggi: Terry e Alba sanno quello che fanno e lo spettatore si schiera dalla loro parte anche per la determinazione che li caratterizza. Restano identiche, invece, le pecche estetiche. Disegni, colori, inquadrature e montaggio non sono perfetti e impediscono alla pellicola di decollare come avrebbe meritato.

Difetti grafici

Il panorama dei film d’animazione offre una programmazione fitta e sempre più lunga. Oltre a Disney e 20th Century Fox esistono molte case di distribuzione in grado di sfornare prodotti di buona qualità destinati ad un pubblico giovane ma non per questo meno esigente. È arrivato il Broncio pone le sue fondamenta su una storia dinamica e vivace ma non è in grado di competere fino in fondo con quanto realizzato dai competitors del momento (ovviamente anche i budget ben differenti hanno il loro peso). I personaggi un po’ grotteschi e le inquadrature non sempre calzanti penalizzano il giudizio e lo rendono un cartone animato pieno di spunti e prospettive non sempre portati a compimento.

 

È arrivato il Broncio è stato presentato al Luneur Park di Roma ed esce nelle sale il 1 marzo 2018 distribuito da M2 Pictures.

 

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