Domenica In 2022-23: presentata da Mara Venier e Simona Sala la nuova edizione

Domenica In - conferenza stampa - Mara Venier
Domenica In - conferenza stampa - Mara Venier

Al via la nuova edizione di Domenica In: Mara Venier e la nuova direttrice Simona Sala hanno svelato oggi nell’incontro stampa novità, sorprese e conferme, oltre agli ospiti della prima puntata

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di Domenica In con Mara Venier e Simona Sala, nuova direttrice del programma. La storica conduttrice, ormai arrivata alla 14ª edizione, racconta quali sono i segreti del successo annunciando anche le molte novità che saranno apportate al programma a partire da una nuova sigla e qualche cambiamento nello studio.

Simona Sala: È chiaro che la notizia del momento sia la scomparsa della Regina Elisabetta. Quindi noi omaggeremo, nella prima puntata di Domenica In, questa grande figura. Ora siamo qui per inaugurare la nuova edizione del programma che sarà la 14ª di Mara. Sarà una in più rispetto a quelle condotte dal grande Pippo Baudo e devo dire che è Mara a renderla ogni anno più giovane. Mi sono resa conto di quanto lei sia veramente intergenerazionale e naturalmente anche questa Domenica In sarà costruita da lei e intorno a lei. Mara ha dato la migliore definizione di sé stessa perché ha detto:«Sono pop, non trash. Sono popolare, non volgare». E questa deve essere la nostra domenica. Mara tocca tutte le corde della tv perché diverte, perché informa sempre di più, perché commuove ed emoziona. Come direttrice avrei voglia di avere un day time sempre più legato alla realtà e in questo con Mara siamo davvero in piena sintonia. Io credo che si possano affrontare anni così difficili, arrivando in profondità senza mai perdere la leggerezza. Mara lo ha fatto. Ci siamo trovati in sintonia con un tema che io vorrei tenere sempre con i riflettori accesi, che è quello della lotta alla violenza sulle donne.

Mara Venier: Ho fatto un’intervista con Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, dove ho parlato di tante cose ma mi sono focalizzata sul tema della violenza sulle donne.
Questo argomento l’ho già trattato il primo anno di Domenica In e se voi ricordate ogni domenica o c’era una madre o c’era una sorella o c’era una delle donne sopravvissute. Domenica In è un programma al quale non so dire di no, perché ormai, non mi prendete più sul serio, ma io ogni anno dico: «questo è l’ultimo». Credo che ci sia stata una svolta durante la pandemia. Credo di aver avuto una credibilità che prima non avevo. Ho affrontato temi molto complicati, molto difficili ed ero molto impaurita, tant’è che io avevo deciso di non andare in onda. Era il momento terribile dove eravamo tutti chiusi dentro casa, dove c’erano tanti morti, dove non sapevamo che cosa stava accadendo. Io ho un marito più grande di me con una patologia polmonare per cui avevo paura per lui, avevo paura di tornare a casa e portare questo virus. Ecco perché volevo fermarmi e poi invece sono andata avanti, qui in studio eravamo in due. Io andavo in onda così, senza trucco, molto impaurita e durante ogni nero piangevo. La cosa più bella è quando la gente mi ferma e mi ringrazia per la compagnia durante la pandemia. Io sono felice di essere andata in onda e di avere cercato di portare qualche risata, qualche momento un po’ spensierato.

Simona Sala: Quest’anno c’è stata solo una piccola modifica allo studio, però sarà importante per noi perché Mara potrà interagire, come chiedeva sempre lo scorso anno, con l’orchestra. Ci sarà quindi anche quello spazio dello studio in cui tu potrai entrare, parlare e stare con i musicisti. Ora siamo pronti a cominciare questa nuova edizione che avrà una sigla inedita.

Mara Venier: Io questa sera andrò a Verona dove Carlo Conti e Vanessa mi consegneranno un premio per quello che io in questi anni a Domenica In ho fatto per la musica. Devo dire che è sorprendente l’escalation che c’è stata in questi anni, perché all’inizio era un po’ difficile avere grandi ospiti. Invece nel corso degli anni ho avuto degli ospiti meravigliosi da Tiziano Ferro a Zucchero, a Renato Zero a Jovanotti. Quest’anno ho voluto fortemente due artisti meravigliosi che sono Andrea Sannino e Franco Ricciardi a cui ho proposto di comporre la nuova sigla che si intitola Un giorno eccezionale. È la prima volta che due artisti scrivono la sigla per un programma della domenica. Andrea Sannino è entrato nel cuore delle persone con la sua Abbracciame. Franco Ricciardi è un artista meraviglioso, ha vinto due David di Donatello.

Franco Ricciardi: ll primo nel 2014 grazie al film dei Manetti Bros, Songe Napule e il secondo nel 2018 con Ammore e malavita.

Domenica In - conferenza stampa - Andrea Sannino e Franco Ricciardi
Domenica In – conferenza stampa – Andrea Sannino e Franco Ricciardi

“L’effetto Mara” non è soltanto nei confini nazionali ma è anche oltre oceano perché sei davvero un simbolo del nostro Paese, amatissima ovunque. Volevo chiederti, alla vigilia di questa edizione così speciale, senti più responsabilità o emozione? E poi volevo anche chiederti se hai già invitato Pippo Baudo per una delle prossime puntate.

Mara Venier: Allora tutte e due. Sono preoccupata ed è giusto che sia così ma sono anche emozionata. La 14ª edizione è una bella responsabilità. Credo che arrivata a questo punto devo cercare anche di essere un po’ più serena, un po più tranquilla e infatti nell’intervista al Corriere della Sera dico proprio che arrivata a questo punto io posso osare anche di più. Non dobbiamo rincorrere sempre gli ascolti. Credo che sia arrivato il momento giusto per un impegno diverso che consiste proprio di occuparsi, insieme ai miei meravigliosi collaboratori, di fatti importanti di cronaca. Nella prima puntata ci sarà la sorella di Alessandra, quella donna che è stata uccisa dal suo ex fidanzato. Non è facile portare davanti alle telecamere chi ha un dolore così forte. Non è facile parlarne neanche per chi è sopravvissuto per cui questo è quello che voglio fare e continuerò a farlo. Voglio rischiare. Pippo Baudo lo invito sempre e spero che quest’anno accetti. Gli auguro tutto il bene possibile e tutta la salute possibile.

Qualche elemento in più della prima puntata. Ci hai detto chi sarà l’ospite per quello che riguarda il tema che ti sta a cuore della violenza sulle donne mentre l’intervista che ospite prevede? 

Mara Venier: Loretta Goggi, che invito sempre alla prima puntata di Domenica In, è un fatto quasi scaramantico, al di là che ci vogliamo bene, che siamo amiche, che c’è una stima reciproca. Con Loretta non è mai nulla ripetitivo esce sempre qualcosa di meraviglioso ed imprevedibile. Ci sarà anche una sorpresa all’interno dell’intervista perché arriva Alberto Matano e ci intervista tutte e due.

Domenica In - conferenza stampa - Simona Sala e Mara Venier
Domenica In – conferenza stampa – Simona Sala e Mara Venier

Come è cambiata Domenica In? Le tue storiche prime Domenica In erano uno spettacolo rutilante in cui c’erano i giochi, c’erano gli ospiti canori, vi travestivate… Adesso tutto si concentra su di te. Ti trovi più comoda?

Mara Venier: Beh, mica tanto comoda. Prima condividevo molto con tutto il mio gruppo. Sono stati anni meravigliosi ma abbiamo condiviso anche momenti brutti perché Domenica In iniziò molto male. Nel ’93 ce la volevano chiudere ma noi ci siamo impuntati ed è diventato il successo che tutti conoscono. Sono cambiati i tempi e oggi quella formula non funzionerebbe. La cosa che fa più ascolto sono le mie interviste per cui funziona bene così. Abbiamo cercato tante volte di inserire qualcuno perché sono la prima a voler condividere la fatica ma diventa difficile. Per tre ore e mezzo non mollo un attimo.

Simona Sala:È anche giusto che le trasmissioni si plasmino nel momento in cui c’è un conduttore così forte. Domenica In non è un format ma una trasmissione che ogni ogni volta cambia quindi è anche giusto che venga poi costruita intorno al conduttore.

Mara Venier: La verità è che dicono: «Il format di Domenica In è Mara». Io non so mai esattamente quello che faccio alla domenica, perché io vado in onda e stravolgo tutto in diretta facendo impazzire i miei autori. Io vivo emozionalmente il programma per cui se capisco che una cosa funziona la porto avanti. Quegli anni lì erano bellissimi, meravigliosi, sono legata sentimentalmente a tutto quello ma credo che adesso l’Italia sia cambiata.

Mara qual è il segreto delle tue interviste?

Mara Venier: Non c’è nessun segreto. Si crea un’empatia con tutti quanti, è come una magia. Io quando mi siedo, mi innamoro di chi ho davanti. Si crea un feeling particolare per cui anche se un ospite prima dell’intervista si raccomanda di non toccare certi temi poi naturalmente decide di parlarne. Non ho mai domande scritte e sembra sempre tutto così improvvisato. Prima di tutto il segreto è che io ascolto. Ovviamente c’è una preparazione a monte. Io il sabato sera mi preparo. I miei autori mi fanno avere delle schede loro però io mi studio da sola. Ad esempio per Jovanotti mi sono andata a leggere le interviste di 14 anni prima. Nel senso che io leggo tutto, cerco di sapere tutto, memorizzo due cose e poi alla domenica vado. È questo il mio metodo. Non riuscirei mai a seguire un gobbo. Sono negata. Io devo essere lasciata libera, non imbrigliata. Io ascolto e guardo negli occhi e da lì, per magia, viene fuori tutto.

Lei ha ribadito che nessuna sigla era mai stata scritta apposta per il programma. Come mai questa scelta? Come è scoccata la scintilla tra lei e questi due straordinari artisti, Sannino e Ricciardi? Qual è il segreto del suo entusiasmo che anno dopo anno aumenta a Domenica In?

Mara Venier: Il segreto del mio entusiasmo nella vita sono i dolori che ho avuto forti, seri, drammatici che mi hanno portato ad amare tutto quello che faccio. Amo Franco e Andrea e trovavo giusto dare la possibilità a due artisti così bravi che arrivano al cuore delle persone. Li amo profondamente perché loro cantano col cuore e in questo mi assomigliano, perché tutto quello che faccio, nel bene e nel male parte sempre da lì.

Domenica In - conferenza stampa
Domenica In – conferenza stampa

Cosa significa a livello di responsabilità essere la zia di tutti gli italiani?

Mara Venier: Essere la zia è bellissimo. Ero giovanissima quando ho cominciato a dire “amori della zia”, era durante la mia prima Domenica In trent’anni fa. Io sono quella che sono nel bene e nel male. Non ho segreti. Dico sempre tutto quello che penso e non sono una che riesce a mediare. Io sono la chiarezza personificata e a volte questo può essere anche scomodo. Domenica In non è mai andata così bene come l’anno scorso, con dei risultati pazzeschi, nonostante una controprogrammazione molto forte, avevo Maria De Filippi e Silvia Toffanin. Vuol dire che il pubblico ancora ama seguirmi. Amo il mio lavoro ed è necessario per la mia vitalità.

Quale sarebbe un’alternativa valida al lavoro?

Mara Venier: Fare la nonna e stare con i miei adorati nipoti. Devo dire che è tutto quanto molto sorprendente. Io per prima mi chiedo ma come mai sto ancora qua? C’è uno studio bellissimo, una sigla meravigliosa, sono circondata da persone che mi vogliono bene. Questa è la cosa più importante, lavorare con chi ti vuole bene e poi si vedrà. Certo, se dovessi finire dovrò cominciare a imparare a giocare a golf.

C’è un personaggio che ti piacerebbe intervistare?

Mara Venier: No. Mi piace avere un rapporto molto diretto con l’ospite. Nel senso che è inutile seguire chi non vuole venire. Io accolgo con amore chi vuole venire da zia Mara e credimi che vogliono venire quasi tutti. Sono pochi quelli che che dicono di no per cui va bene così ma non inseguo l’impossibile.

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