Detective per caso, recensione: una commedia a tinte gialle che diventa sfida sociale

Detective per caso

Detective per caso è un prodotto ben girato e recitato che pone le basi per un modo delicato ed innovativo grazie al quale la recitazione diventa accessibile e concreta, oltre ogni disabilità.

Iniziano le indagini

Giulia (Emanuela Annini) e Pietro (Alessandro Tiberi) sono due ragazzi inseparabili che insieme alla loro comitiva di amici si ritrovano ogni sera per commentare le ultime novità. Un giorno però Pietro nota Marta (Stella Egitto), una ragazza con problemi di droga perseguitata da persone che la ricattano per soldi. Per aiutarla, Pietro viene coinvolto in una rapina e scompare nel nulla ma Giulia metterà insieme una squadra per risolvere il mistero e ritrovarlo, coronando il sogno di diventare una detective, come quelle che ha sempre ammirato in TV.

Un cast ricco ed energico

Detective per caso è un prodotto intelligente e ben studiato che i trattiene e coinvolge, attraverso situazioni comiche e misteriose studiate attentamente e ad una recitazione energica che non lascia spazio alla meccanicità del corpo, trovando un suo spazio nella libertà d’azione e ed espressione. Il film si presenta come un grande progetto a cui hanno preso parte innumerevoli volti del cinema italiano, prima su tutti Claudia Gerini nei panni della detective televisiva idolo della protagonista, ma anche Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi e Stella Egitto che compaiono solo per piccoli ruoli con personaggi simili a quelli che il pubblico ha già  in qualche modo apprezzato. Questa pluralità di elementi recitativi ha donato al processo creativo e artistico un interesse particolare, con l’obiettivo di rimanere impresso nella mente dello spettatore e divertirlo piacevolmente durante tutta la visione.

Detective per caso - Emanuela Annini e Claudia Gerini
Detective per caso – Emanuela Annini e Claudia Gerini.

Progetto ed impegno sociale

Detective per caso, diretto da Giorgio Romano è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia L’arte nel cuore che ha messo a disposizione attori professionisti disabili per un film che, per la prima volta, non tratta le tematiche della disabilità ma anzi esplora sapientemente i registri narrativi, visivi e compositivi dei film di genere senza sfociare in pietismi e moralità etiche e comportamentali. Il film vuole far riflettere anche su un disagio sociale che affligge non soltanto il cinema italiano: agli attori disabili vengono affidati esclusivamente dei ruoli che ricalchino la loro disabilità, quando potrebbero essere messi in contesti diversi e non isolati.

Una riflessione e una sfida

Il film, partendo da una riflessione profonda e attenta vuole porsi come un’autentica sfida a quel sistema recitativo che penalizza chi è diverso senza dargli una reale possibilità di cambiamento, tant’è che i due protagonisti, Emanuela Annini e Alessandro Tiberi non hanno nulla da invidiare in fatto di capacità e credibilità ad attori professionisti che lo fanno per mestiere, autentici di fronte al gelido occhio della macchina da presa. In sintesi, Detective per caso nonostante si strutturi su una storia semplice e prevedibile gioca la sua credibilità attraverso la recitazione energica e spontanea dei due protagonisti e una moltitudine di attori di primo livello che compongono come un mosaico il film, donando una parte di loro stessi ad un progetto che va visto attraverso uno sguardo attento, delicato e rivolto al prossimo.

Detective per caso sarà al cinema come evento speciale il 18 e 19 marzo, distribuito da Medusa Film, diretto da Giorgio Romano, con Emanuela Annini, Alessandro Tiberi, Claudia Gerini e Stella Egitto.

VOTO:

 

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