Ai David di Donatello 2019 trionfa Dogman di Matteo Garrone con 9 premi tra cui film e regia, mentre i migliori attori sono Alessandro Borghi (con dedica a Stefano Cucchi) ed Elena Sofia Ricci. Grandi ospiti i premiati Tim Burton, Uma Thurman e Dario Argento.
Si è conclusa la cerimonia di premiazione della 64ª edizione dei David di Donatello, il più importante riconoscimento del cinema italiano, presieduto da Piera Detassis. La serata, trasmessa in diretta su Rai1, è stata condotta ancora una volta da Carlo Conti.
A trionfare è stato Dogman di Matteo Garrone con ben 9 David vinti: miglior film, regia a Garrone, attore non protagonista a Edoardo Pesce, sceneggiatura originale a Garrone con Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, fotografia a Nicolaj Brüel, montaggio a Marco Spoletini, scenografia a Dimitri Capuani, trucco a Dalia Colli e Lorenzo Tamburini, sonoro a Maricetta Lombardo & co. Dogman è una rielaborazione della vicenda del Canaro della Magliana, con le eccezionali interpretazioni di Marcello Fonte (portato da Garrone sul palco) e, appunto, Edoardo Pesce.
Ovviamente raggiante Matteo Garrone: «Grazie a voi, lo abbiamo fatto insieme questo film. Questa è una serata speciale perché si è parlato molto dell’importanza di tornare al cinema anche l’estate, di quanto sia importante e bello poter vedere i film sul grande schermo. Purtroppo è un periodo in cui le cose stanno cambiando velocemente, c’è la tendenza sempre più a vedere i film a casa sulle piattaforme digitali, Netflix ecc. Ma credo sia importante invece cercare di tornare al cinema, però è anche importate che i cinema diventino sempre più grandi, invece la sensazione che ho è che le sale diventino sempre più piccole e i televisori sempre più grandi, quindi facciamo attenzione se crescono i televisori a far crescere anche gli schermi dei cinema. Questo film sono contento di averlo fatto, è nato un po’ per caso. Abbiamo iniziato a scriverlo dodici anni fa e tenuto sempre nel cassetto. L’ho fatto perché avevo qualche mese libero aspettando Pinocchio e invece è andato così bene che non ce l’aspettavamo. A volte accadono delle cose che non ti aspetti nel cinema, riuscire a creare dei momenti irripetibili.»
Si è difeso bene Sulla mia pelle di Alessio Cremonini con 4 statuette: il film che ricostruisce gli ultimi, tragici giorni della vita di Stefano Cucchi porta a casa i premi per il miglior produttore a Lucky Red e Cinemaundici, miglior regista esordiente a Cremonini, il David Giovani (votato da 3.000 studenti delle scuole superiori) e soprattutto il meritatissimo David per il miglior attore protagonista allo strepitoso Alessandro Borghi, visceralmente e fisicamente trasformato per interpretare la vittima di questa tragica vicenda di cronaca.
Sul palco Borghi non nasconde la sua felicità per il suo primo David in carriera e dedica il premio a Stefano Cucchi: «Aoh.. lì stavo tutto tranquillo ed invece adesso.. Grazie ad Alessio Cremonini per la tua amicizia, la tua intelligenza e il tuo smisurato talento; Jasmine (Trinca) per quanto ti voglio bene e per quanto sei meravigliosa; Olivia Musini e Andrea Occhipinti per il vostro coraggio e per avermi permesso di fare questo film; alla famiglia Cucchi per essersi fidati di me. Grazie davvero a tutte quante le persone che arricchiscono la mia vita e che mi accompagnano in questo lavoro e che la rendono meravigliosa, la mia famiglia, le persone che stanno con me, perché questo film è stato molto complicato e le conseguenze le hanno pagate loro praticamente. E poi questo premio è di Stefano Cucchi, ed è un premio che voglio dedicare agli esseri umani e all’importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto.»
Magro invece il bottino dell’altro film favorito alla vigilia, il vincitore dell’Oscar Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che ottiene solo 2 David, per la sceneggiatura non originale a James Ivory, Walter Fasano e Guadagnino, e per la canzone originale Mistery of Love di Sufjan Stevens. Abbastanza laconico Guadagnino, che ringrazia brevemente: «Grazie a tutti, dividiamo questo premio con James (Ivory). Ovviamente non saremmo qui se non fosse per il romanzo straordinario di André Aciman e per la sua generosità che ci ha concesso di tradirlo come lo abbiamo tradito. E soprattutto voglio ringraziare Walter per aver collaborato alla sceneggiatura con me, e per aver riscritto in maniera formidabile come fa sempre il film al montaggio.» Poi Walter Fasano dedica il David a Bernardo Bertolucci «Bernardo per noi è sempre stato tutto. Grazie Bernardo.»
Loro di Paolo Sorrentino (assente dalla cerimonia), non incluso nella cinquina delle nomination a miglior film, vince il David per le acconciature del veterano Aldo Signoretti e quello per la miglior attrice protagonista alla bravissima Elena Sofia Ricci, completamente calatasi nei panni di Veronica Lario, moglie di Silvio Berlusconi. L’attrice toscana è colta di sorpresa dalla vittoria del suo terzo David e sul palco è davvero emozionatissima, trattenendo a stento le lacrime: «Non ci credo! Grazie. Ho la salivazione azzerata. Non riesco neanche a parlare. Grazie a mio marito che mi ha tanto sostenuta e mi ha aiutato a fare il provino e tutto. Grazie a Toni Servillo che è stato un collega, un compagno di lavoro meraviglioso. A tutti i componenti della troupe e soprattutto a chi è riuscito a trasformarmi in un’altra. Un grazie di cuore ad una persona che io penso stasera manchi molto, ed è Paolo Sorrentino. Grazie, Paolo.. grazie di cuore. Io vorrei dedicare questo premio con tutto il cuore alle mie figlie Emma e Maria, che sono giovani e io auguro loro di poter fare quello che è successo a me e di poter vivere della loro passione; figlie mie adorate, scoprite qual è la vostra passione e vi auguro davvero il meglio. Grazie a tutti i giurati e a tutti voi che mi avete votata e sostenuta. Grazie davvero, non me lo aspettavo.»
Due i David anche per Capri-Revolution di Mario Martone, che porta a casa il premio per il miglior musicista a Sascha Ring e Philipp Thimm, e quello per il miglior costumista a Ursula Patzak. La bravissima Marina Confalone batte Jasmine Trinca e ottiene il David per la miglior attrice non protagonista per Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, salendo sul palco visibilmente commossa e dedicando il premio «alla nostra terra, ai napoletani che hanno buona volontà» e, tra le lacrime, al suo compagno. Premio per i migliori effetti visivi a Victor Perez per Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, mentre il David dello Spettatore, assegnato al film più visto, se lo aggiudica A casa tutti bene di Gabriele Muccino. Il regista sale sul palco con buona parte del cast e arringa la folla con un interminabile discorso inframezzato da uno strampalato canto corale su 10 ragazze, e il povero Lucio Battisti a rivoltarsi nella tomba; infine Muccino, che si è detto spaventato dall’idea di tornare a fare un film in Italia dopo l’esperienza americana per paura di non esserne all’altezza, dedica il premio al pubblico: «Senza gli spettatori i nostri film non esistono».
Debacle totale per Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher ed Euforia di Valeria Golino che, rispettivamente con 9 e 7 nomination, restano a mani vuote. Due grandi registi si aggiudicano invece i David per il miglior documentario e per il miglior film straniero. Il primo è Nanni Moretti con il suo Santiago, Italia ed uno scarno e veloce ringraziamento sul palco, mentre il secondo è Alfonso Cuarón con il suo pluripremiato Roma, che ringrazia leggendo visibilmente il gobbo: «Mi avete fatto sentire ancora più vicino al cinema italiano che amo profondamente e che è stato una guida illuminante nella mia formazione di cinefilo e regista. Questo premio non sarebbe stato possibile senza l’incredibile passione delle mie attrici e grazie a Netflix, alla Cineteca di Bologna, ad Andrea Occhipinti e al team della Lucky Red per il grande supporto. Il film è stato nelle sale italiane per oltre quattro mesi e questo è un incredibile onore. Via l’Italia, viva il Messico, viva il cinema.» David per il miglior cortometraggio a Frontiera di Alessandro Di Gregorio.
Uno dei momenti clou della serata, a parte l’esibizione canora di Andrea Bocelli con la partecipazione del figlio Matteo, è stato il David alla Carriera al grande Tim Burton. Il geniale regista di Dumbo, accolto da una standing ovation a scoppio ritardato, ha sottolineando la differenza di trattamento che riceve in patria: «Vorrei che la gente fosse così carina con me anche nel mio paese». Molto emozionato ha poi ricordato il suo amore per il cinema italiano: «Io sono cresciuto con registi italiani come Fellini, Mario Bava, Dario Argento.. ho lavorato con Dante Ferretti. Non sono italiano ma è come se avessi una famiglia italiana ed è meraviglioso per me ed è un onore essere qui.» Burton ha poi parlato del suo reboot di Dumbo ed ha ricevuto il David alla Carriera dalle mani di Roberto Benigni: «Roberto l’ho ammirato e amato per tantissimi anni, quindi la famiglia si ingrandisce. E per me ricevere questo premio da Roberto e tutti quelli che ho conosciuto ed amato qui, è uno dei più grandi onori della mia vita». Benigni risponde omaggiandolo a sua volta e poi annuncia il suo ritorno al cinema nel Pinocchio di Matteo Garrone, mentre Carlo Conti ricorda il ventennale degli Oscar de La vita è bella, chiamando la standing ovation per l’attore e regista toscano.
Ma Tim Burton non è stato l’unico ospite internazionale, perché sul palco dei David è apparsa anche l’attrice Uma Thurman, chiamata a premiare il miglior attore, a rispondere alle solite domande su Quentin Tarantino, ed insignita a sua volta di un David Speciale, che Conti stava dimenticando di consegnarle, costretto a richiamarla sul palco. Altro David Speciale alla grande scenografa vincitrice di 3 Oscar Francesca Lo Schiavo, che lo ha dedicato a «tutti i registi con cui ho lavorato e che mi hanno insegnato a guardare oltre il possibile», ai giovani augurandosi che intraprendano il suo mestiere e, ovviamente, al marito Dante Ferretti. Ultimo David Speciale, sicuramente il più meritato, a Dario Argento, accolto dalla terza standing ovation a scoppio ritardato. Il maestro del brivido, che in carriera non aveva mai vinto un David, dopo le banali e trite domande di Conti, si compiace a metà per il premio, con un pizzico di polemica: «Vorrei dire una cosa, un po’ polemica: io ho fatto tanti anni cinema, ormai quasi 40 anni, e non ho mai ricevuto un David di Donatello, questa è la prima volta». E alla battuta di Conti «Maestro.. uno solo, ma un David Speciale dato col cuore dall’Accademia», Argento taglia corto con un lapidario «sì, ma troppo tardi».
La cerimonia di premiazione ha visto anche un poco riuscito sketch con Carlo Conti ed il trio dei Boiler nei panni di finti giornalisti, un omaggio allo scomparso Bernardo Bertolucci e un frettoloso In memoria troppo breve ed assolutamente non esaustivo dei tanti artisti che ci hanno lasciato nel 2018. Se quindi i premi assegnati sono sostanzialmente condivisibili, lo “show” proposto da Rai1 è stato per larghi tratti noioso e troppo simile ad un qualsiasi venerdì sera di Carlo Conti. Eppure i mezzi e le eccellenze per realizzare uno show degno del più importante premio cinematografico italiano, ci sarebbero tutti.
Tutti i vincitori dei David di Donatello 2019
MIGLIOR FILM
Dogman – Prodotto da ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA per la regia di Matteo GARRONE
MIGLIOR REGIA
Matteo GARRONE per Dogman
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE – PREMIO GIAN LUIGI RONDI
Alessio CREMONINI per Sulla mia pelle
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO, Ugo CHITI per Dogman
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
James IVORY, Luca GUADAGNINO, Walter FASANO per Chiamami col tuo nome
MIGLIOR PRODUTTORE
CINEMAUNDICI, LUCKY RED per Sulla mia pelle
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Elena Sofia RICCI per Loro
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Alessandro BORGHI per Sulla mia pelle
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Marina CONFALONE per Il vizio della speranza
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Edoardo PESCE per Dogman
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Nicolaj BRÜEL per Dogman
MIGLIORE MUSICISTA
Sascha RING, Philipp THIMM per Capri-Revolution
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Mistery of Love musica, testo e interpretazione di Sufjan STEVENS per Chiamami col tuo nome
MIGLIORE SCENOGRAFO
Dimitri CAPUANI per Dogman
MIGLIORE COSTUMISTA
Ursula PATZAK per Capri-Revolution
MIGLIOR TRUCCATORE
Dalia COLLI, Lorenzo TAMBURINI per Dogman
MIGLIOR ACCONCIATORE
Aldo SIGNORETTI per Loro
MIGLIORE MONTATORE
Marco SPOLETINI per Dogman
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Maricetta LOMBARDO – Microfonista: Alessandro MOLAIOLI – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni: Mauro EUSEPI, Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per Dogman
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Victor PEREZ per Il ragazzo invisibile – Seconda generazione
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Santiago, Italia di Nanni MORETTI
DAVID DELLO SPETTATORE
A casa tutti bene di Gabriele Muccino
MIGLIOR FILM STRANIERO
Roma di Alfonso Cuarón (Netflix)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Frontiera di Alessandro DI GREGORIO
3.000 studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado hanno votato per il David Giovani.
DAVID GIOVANI
Sulla mia pelle di Alessio CREMONINI
PREMIO ALLA CARRIERA – DAVID FOR CINEMATIC EXCELLENCE 2019
Tim Burton
DAVID SPECIALE
Dario Argento
Francesca Lo Schiavo
Uma Thurman