La conferenza stampa di Killers of the Flower Moon, ultimo monumentale film di Martin Scorsese presentato ieri sera con enorme successo a Cannes 2023: oltre al regista presenti anche Leo DiCaprio e Robert De Niro
Dopo la trionfale proiezione di ieri sera con quasi 10 minuti di applausi a scena aperta al Festival di Cannes, Killers of the Flower Moon si svela ulteriormente attraverso l’usuale conferenza stampa a cui hanno partecipato il regista Martin Scorsese, gli attori Robert De Niro, Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone e il capo della nazione Osage protagonista del film Chief Standing Bear. Killers of the Flower Moon è tratto da un libro d’inchiesta del giornalista David Grann e racconta le indagini che l’FBI condusse negli anni ’20 nella nazione Osage in Oklahoma, in seguito ai brutali omicidi di alcuni componenti della tribù Osage che sconvolsero non solo la tribù stessa e gli investigatori, ma anche parte dell’opinione pubblica dell’epoca.
È stato lo stesso Martin Scorsese a illustrare la genesi del film: ” Killers of the Flower Moon è la combinazione di tanti anni di lavoro, di un profondo rispetto e di un calore che arriva dal cuore nel realizzarlo. Io, Eric Roth (co-sceneggiatore del film) e il resto della troupe abbiamo cercato di esprimere la storia non attraverso chi è stato a commettere gli omicidi, ma attraverso chi non è stato. Quando però ho parlato con Leo del progetto lui mi ha domandato dove fosse il cuore di questa storia. Abbiamo cercato l’onestà come modello a cui aggrapparci, volevamo che fosse un racconto trasparente e che rendesse giustizia al popolo Osage e alla loro tragica vicenda. Quando mi è stato presentato il libro e poi quando abbiamo iniziato a lavorare alla sceneggiatura il rispetto è stato il primo fondamento del nostro lavoro, sebbene rispetto al libro avessimo preso una direzione diversa adottando un diverso punto di vista. Il libro è una storia d’investigazione, il nostro è più un racconto umano. I valori del popolo Osage mi hanno costretto a rimanere coi piedi per terra, istruendomi su come vivere su questo pianeta, sull’amore e sul rispetto per gli altri e per la Terra; quest’esperienza è stata molto più che girare un film, più cose scoprivo e più cose volevo metterci dentro. Volevo che fosse un qualcosa di naturale e con un fuoco ben preciso, la cura per i dettagli è stata qui fondamentale ancor più che in passato.”

È stata poi la volta di Leo DiCaprio, che nel film interpreta Ernest Burkhart, il marito di Mollie nonché nipote dello spietato WIlliam Hale. “La grandezza di Martin è che riesce a tirar fuori l’umanità anche dai personaggi più contorti, esecrabili e schizzati .Ho visto molti film di Montgomery Cliff per prepararmi, Killers of The Flower Moon è un ritorno al passato rispetto ai film degli anni 40 e 50, ma qui vogliamo una prospettiva antropologica, vogliamo incorporare la verità di quei popoli, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per raccontare la vera storia di ciò che è successo e incorporarla nella narrazione. È importante raccontare il passato della nostra nazione, e in questi ultimi tre anni abbiamo capito molto più del nostro passato di quanto non fossimo riusciti a capire prima. Siamo molto orgogliosi di aver avuto il popolo Osage lungo tutta la lavorazione e di averli qui anche oggi al nostro fianco. Il modo in cui Martine e Robert hanno collaborato negli anni ha influenzato tutta la generazione di attori da cui provengo e ovviamente anche me, Martin ha un rispetto enorme per la storia del cinema, è un maestro, è stato in grado di imporsi come il regista più rappresentativo dei nostri tempi, la sua attenzione ai personaggi, alle storie e ai dettagli lo rende semplicemente inimitabile e inarrivabile.”

Il trio delle meraviglie si conclude con lui, Bob De Niro, interprete di William Hale, che prima ci parla un po’ del suo personaggio, per poi scoccare una freccia piuttosto velenosa verso un personaggio della politica americana tanto “malvagio” quanto Hale. “Girare Killers of the Flower Moon è stata un’esperienza davvero bella, la prima volta che siamo stati qui a Cannes era ne ’76 con Taxi Driver, mi pare. Non capisco molto del mio personaggio, del perché tradisca e faccia del male, ma credo faccia parte di una radicata e profonda mentalità di diritto. È la banalità del male da cui dobbiamo guardarci, il mio personaggio è uno stupido per certi versi, ma immaginate se fosse stato intelligente. Sarebbe stato spaventoso. È un qualcosa di sistematico che dobbiamo combattere. Uno stupido un po’ come il nostro ex presidente Trump, voglio dire guardatelo: anche lui era convinto di stare facendo un buon lavoro e ci sono persone che credevano che lui stesse facendo un buon lavoro, tutto ciò è pazzesco. Ho letto il libro quando mi hanno parlato del progetto, ma Martin e Leo mi hanno detto che avrebbero voluto fare un film sulle relazioni tra i personaggi più che un poliziesco; il libro è splendido così com’è ma noi abbiamo intrapreso una strada diversa ed è meravigliosa.”

Spazio anche alla protagonista femminile del film, Lily Gladstone, attrice prodigiosa di origini native americane che in Killers of The Flower Moon interpreta Mollie Burkhart. “È un sentimento di gratitudine quello che sento, è così speciale avere così tante persone straordinarie che rappresentano questo film qui e ora, sembra tutto così giusto. Non per smentire ciò che ha detto Leo prima ma penso che noi siamo artisti, che raccontiamo storie e che cerchiamo di raccontare l’umanità, non siamo propriamente degli antropologi che osservano con fare scientifico; alle persone che hanno lavorato al film importa della storia, hanno cercato di raccontare la nazione Osage degli anni ’20 in tutte le sue sfumature. Questo è un film di cui abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di alleati come Martin, Leo e Bob e di far capire al mondo che esistiamo e che queste violenze continuano tuttora, perché ci sono ancora persone che subiscono violenza nella comunità Osage e non solo in quella. Nonostante questo la nazione Osage ha partecipato ai funerali di William Hale, negando che fosse lui l’autore di questi massacri, ed è una cosa che è difficile da concepire. Non c’è nessun altro modo di raccontare queste storie, è complicato interpretare un personaggio come Molly che è un esempio di una forza che non traballa, di humour, di grazia e di misura, una donna che è percepita per quello che è il suo lascito all’interno della sua comunità. Nessun altro a parte Scorsese avrebbe potuto sfidare apertamente la supremazia bianca e la cultura tossica predominante, raccontando questa storia con questa onestà e da questo punto di vista.”

Infine è da rimarcare la presenza del Chief Standing Bear, il capo della nazione Osage che ha fatto da consulente al film durante tutte le riprese e che ha voluto essere presente come ambasciatore della sua comunità. “All’inizio della produzione del film ho chiesto a Scorsese come intendesse approcciare la storia e lui mi ha risposto che sarebbe stata una storia sulla fiducia: la fiducia tra il personaggio di Molly e quello di Ernest, la fiducia tra il mondo degli Osage e il mondo esterno e il profondo tradimento di quella fiducia. Anche al giorno d’oggi gli effetti di quel tradimento il nostro popolo li sente ancora, ma direi che grazie a Scorsese quella fiducia sia stata ristabilita. Quando abbiamo saputo del film eravamo preoccupati che la nostra voce potesse perdersi nella storia, ma poi alcuni membri della produzione sono venuti e ci hanno assicurato che questa storia avrebbe reso gli Osage orgogliosi e che, soprattutto, sarebbe stata raccontata dal punto di vista di Molly; lì abbiamo capito che di questo team produttivo e di questo film avremmo potuto fidarci. Il popolo Osage non si è limitato a comparire nella pellicola, ma molti giovani della nostra nazione hanno potuto collaborare dietro la macchina da presa, ai costumi ,alla fotografia e alle musiche di Killers of the Flower Moon. Quando lo vedrete sentirete la nostra lingua che viene parlata, vedrete le nostre tradizioni, imparerete a conoscerci.”
Killers of the Flower Moon è diretto da Martin Scorsese e interpretato da Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Brendan Fraser e John Lithgow. Uscirà nelle sale italiane questo ottobre grazie a 01 Distribution, per poi essere distribuito su Apple Tv.