Il commissario Ricciardi: Il Teatro di San Carlo si è trasformato in un set cinematografico per le riprese della nuova serie Rai

Il Teatro di San Carlo si è trasformato in questi giorni in un set cinematografico per le riprese della nuova serie Rai Il commissario Ricciardi: nella prestigiosa sala e sui palchi del San Carlo, il più bello e antico del mondo (1737), tutti rigorosamente in costume anni ’30. Sul palcoscenico le scene pittoriche, come si usava al tempo, di Cavalleria Rusticana.

La serie, tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri, è infatti ambientata nel 1932 e segue le indagini di Luigi Alfredo Ricciardi, commissario di Napoli, interpretato da Lino Guanciale. Coprodotta da Rai Fiction e Clemart, andrà in onda prossimamente in prima serata su Rai1.

Così il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta: «Si è spostato a Napoli il set de Il commissario Ricciardi, con Lino Guanciale e la regia di Alessandro D’Alatri, e mi pare simbolico e benaugurante che si cominci nella bellezza antica del Teatro San Carlo di Napoli. Non si può immaginare il commissario se non nei luoghi – e nel tempo – in cui lo ha fatto vivere la fantasia di un narratore originale e coinvolgente come Maurizio de Giovanni, che ha seguito il suo personaggio dal libro alla sceneggiatura. Napoli è un paesaggio e uno spirito troppo spesso consegnati ai luoghi comuni, al contrario un commissario come Ricciardi, per certi versi misterioso e arcaico, ne è un fedele interprete che ne svela il complesso fascino e le contraddizioni».

«Orgogliosi di cominciare le riprese napoletane del Commissario Ricciardi nello storico Teatro Lirico San Carlo, fedeli alla trasposizione immaginata da De Giovanni nei romanzi che legano la realizzazione della Fiction ai siti napoletani e grati della collaborazione di Regione Campania Film Commission e città di Napoli», afferma Gabriella Buontempo, direttore artistico di Clemart.

La Sovrintendente del Teatro Rosanna Purchia: «Sono felice di questa nuova collaborazione con Rai, il fil rouge di Cavalleria ci unisce ancora e ci vedrà tra qualche giorno assieme per la diretta televisiva dai sassi di Matera».

Nel cast de Il commissario Ricciardi anche Serena Iansiti (Livia), Maria Vera Ratti (Enrica), Antonio Milo (Maione), Enrico Ianniello (Dottor Bruno Modo), Fabrizia Sacchi (Lucia Maione), Nunzia Schiano (Rosa), Peppe Servillo (Don Pierino), Mario Pirrello (Garzo), Adriano Falivene (Bambinella), Massimo De Matteo (Padre Enrica), Susy Del Giudice (Madre Enrica) e Marco Palvetti (Falco).

Nel cast tecnico: Davide Sondelli (Direttore della fotografia), Carlo De Marino (Scenografie) e Alessandra Torella (Costumi). Maurizio de Giovanni firma le sceneggiature della serie con Salvatore Basile, Viola Rispoli e Doriana Leondeff.

Sinossi

1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha trent’anni ed è commissario della Mobile di Napoli. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre. Vede il fantasma delle persone morte in modo violento. La madre, consapevole del carico di dolore che il piccolo Luigi Alfredo dovrà sopportare, lo ha avvertito prima di morire: “Non commettere il mio stesso errore, non avere figli, altrimenti li condannerai come ho io ho fatto con te”. Come si può invitare una donna a condividere la vita con un uomo tormentato dai fantasmi dei morti, che gli sussurrano per giorni e giorni il loro ultimo pensiero? Per questo Ricciardi si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati. Gli manca la maggior parte degli strumenti usati oggiper risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive, di un’ossessiva tenacia ed è come guidato dalle ultime parole delle vittime, che sembrano sollecitarlo a cercare giustizia. Ricciardi è circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo, e sia i subordinati. Uniche eccezioni, il brigadiere Maione e il medico legale Modo, suoi stretti collaboratori: di loro si fida e li considera suoi amici. La sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa, è scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una, Enrica, incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia, rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Quale delle due riuscirà a fare breccia nel cuore del commissario?

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