Collective, la recensione del docufilm candidato a due Oscar: le ombre sulla sanità rumena

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La recensione di Collective, il docufilm di Alexander Nanau candidato all’Oscar come miglior film straniero e miglior documentario: una sconvolgente inchiesta che ha provocato le dimissioni del governo rumeno e non solo

Presentato in anteprima alla 76ª Mostra del Cinema di Venezia, Collective del regista rumeno Alexander Nanau, dopo aver avuto grande visibilità all’interno del circuito dei festival cinematografici, è oggi in streaming (sulle piattaforme Iorestoinsala e IWonderfull), grazie alla vittoria all’European Film Award 2020, la candidatura agli Independent Spirit Award e alla sorprendente doppia nomination agli Oscar, sia come miglior documentario che come miglior film straniero.

Appare abbastanza chiaro come, in un’epoca quale quella che l’intera comunità mondiale sta vivendo in merito all’emergenza sanitaria, il tema delle distorsioni della sanità rumena, sotto l’egida dell’accumulo scellerato di denaro a discapito della vita dei pazienti, sia quanto mai attuale. In realtà si fa fatica e ritenere questo prodotto un vero documentario, quanto più una docufiction realizzata “come” un documentario, su una storia realmente accaduta.

L’incendio del 30 settembre 2015 all’interno del locale Colectiv di Bucarest provocò nell’immediato la morte di 27 spettatori che, successivamente ai ricoveri degli altri ustionati diventarono 64. La questione delle morti sospette in pazienti che non avevano altre patologie e con ustioni pari al 10 / 15% del totale del corpo, destano sospetti tali da far partire una inchiesta giornalistica di portata internazionale, da parte della “Gazzetta dello Sport” di Bucarest, che addirittura provocherà le dimissioni del governo rumeno.

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Girato con grande dovizia di particolari, immergendosi tra le piaghe di un sistema corrotto da ogni parte, Collective svela un background impetuoso e terribile, celato dietro una facciata di buonismo, che getta ombre pesantissime su categorie politiche e su etiche professionali, del tutto eluse verso il miraggio del dio denaro.

Partendo dalla scoperta di disinfettanti incredibilmente diluiti, tanto da trasformarli quasi in “acqua sporca”, che avrebbe aiutato la diffusione dei batteri killer in pazienti bisognosi di disinfezione quotidiana delle ferite, l’inchiesta scoperchia caste e simboli andando “a ruota”. Ma i buoni, quelli “puliti” per fortuna esistono e tentato di opporsi, come il nuovo Ministro della Salute e gli stessi giornalisti nell’eterna lotta tra il bene e il male, magnificata egregiamente nella pellicola, in cui forse risiede il suo limite.

Collective, diretto da Alexander Nanau, è disponibile in streaming sulle piattaforme Iorestoinsala e IWonderfull.

VOTO:

Due stelle e mezzo

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