Cocktail per tre, rappresentato per la prima volta in Italia, debutta in prima nazionale giovedì 23 gennaio al Teatro Marconi: in scena Franco Oppini, Miriam Mesturino e Marco Belocchi.
Cocktail per tre (nel titolo originale Caprichos) è una commedia nel senso più nobile del termine: propone una trama ben strutturata, dei personaggi credibili, dialoghi scoppiettanti e un finale a sorpresa. Una di quelle commedie che, nonostante metta in scena uno dei temi più sfruttati, il triangolo amoroso, riesce, con un’ennesima variazione, ancora a stupire e a far riflettere, pur divertendo. Per la regia di Marco Belocchi, tradotto da Pino Tierno, vede sul palco Franco Oppini, Miriam Mesturino e Marco Belocchi.
Caprichos tuttavia è soprattutto una commedia per attori, dove è la sapienza e la scaltrezza degli interpreti a fare la differenza. Dove l’ironia e l’ambiguità della parola passano attraverso le allusioni recitative, gli sguardi, le pause, il ritmo. I tre personaggi che il testo propone hanno tutti caratteristiche ben definite e specialmente i due contendenti maschili, Gianni, l’ex marito di Cristina, impenitente e simpatico donnaiolo, e Vittorio, l’attuale amante di lei, parlamentare europeo, serio, posato, ma calcolatore, sono due caratteri diametralmente opposti, ma con sfumature sottili che con lo scorrere della vicenda si evolvono in maniera imprevedibile. Cristina, attrice di successo, dotata di personalità ed estro, si trova tra due fuochi ed è forse lei a risultare la vera vittima di un gioco se non perverso, quantomeno crudele.
Dosare questi elementi è determinante per la riuscita della commedia che, sebbene si ponga sul piano dell’intrattenimento, non cede però alla facile risata o all’effetto farsesco. Basandosi invece su una scrittura divertente, corrosiva e di notevole penetrazione psicologica, mette a nudo sia alcune dinamiche di coppia, sia i concetti tradizionali di fedeltà-amore-tradimento e, avvalendosi di un’ironia e di un distacco certamente da assecondare, diventa uno spettacolo godibile e intelligente, perfino leggibile a più livelli. La quarantenne Cristina è un’attrice di successo, ma con una vita privata piuttosto problematica. Separata da Gianni, un uomo ormai sulla sessantina, ma sempre giovanile, simpatico e donnaiolo, con cui è stata sposata cinque anni e dal quale ha avuto una figlia, intrattiene da qualche tempo una relazione clandestina con Vittorio, uomo politico al parlamento europeo, a sua volta sposato. Mentre questi è via per una delle sue missioni all’estero, Cristina riceve la visita del suo ex-marito, e in qualche modo ci finisce di nuovo a letto.
Al mattino mentre Gianni sta lasciando l’appartamento, torna inaspettatamente Vittorio. I due si incontrano e certamente, nella loro assoluta diversità, non si trovano simpatici. Nell’imbarazzo generale, Cristina comunque confessa di aver passato la notte con l’ex-marito e Vittorio, pur se rammaricato, decide di troncare una relazione e una donna in cui credeva ciecamente. Cristina, distrutta e in preda ai sensi di colpa, esce lasciando soli i due rivali. A questo punto l’autore, con un coup-de-théâtre, capovolge la situazione e la commedia si avvia verso un finale inaspettato.
Le scene di Cocktail per tre sono di Jacopo Valsania, i costumi di Maria Letizia Avato, le musiche di Fabio Bianchini, le luci di Giorgio Rossi, aiuto regia Valentina Maselli. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Marconi da giovedì 23 gennaio fino a domenica 2 febbraio (dal giovedì al sabato alle ore 21.00, la domenica alle ore 17.30).