Circus, l’impossibilità di poter vedere realizzate le proprie aspirazioni in una società squilibrata che annaspa alla ricerca di senso. In scena al teatro Trastevere dal 20 al 25 marzo, regia di Pierfrancesco Ambrogio.
In Circus non c’è nulla di vero. Tutto è parossisticamente esasperato. Il luogo stesso nel quale si muovono i personaggi è metafora di una realtà distorta dove gli equilibri sono precari e il rischio di morire è sempre presente. Mentre nella pista si allestisce lo spettacolo, nel retro avviene uno scontro feroce tra generazioni. Da una parte i vecchi, detentori del potere, avidi e cinici, e dall’altra i giovani nipoti ingenui, crudeli e goffi. Esasperare nel grottesco i caratteri dei personaggi creati da Enrico Di Fabio appare secondo la regia magistrale ed originale di Pierfrancesco Ambrogio la chiave giusta per poter veicolare il messaggio che il testo enuncia: “l’impossibilità di poter vedere realizzate le proprie aspirazioni in una società squilibrata che annaspa alla ricerca di senso”.

Circus, un testo di Enrico Di Fabio con Lucia Ciardo, Patrizia Bollini, Barbara Abbondanza, Serafino Iorli, in scena al teatro Trastevere dal 20 al 25 marzo.