
La conferenza stampa di Cattiva coscienza, commedia romantica sui generis con Francesco Scianna, Matilde Gioli, Filippo Scicchitano e Caterina Guzzanti diretta da Davide Minnella: “l’incoscienza è assenza di coraggio”
Arriverà nelle sale il 19 luglio, dopo un passaggio al Taormina Film Festival, Cattiva coscienza, commedia romantica ammantata di fantascienza diretta da Davide Minnella al suo secondo lungometraggio con un super cast composto fra gli altri da Francesco Scianna, Filippo Scicchitano, Matilde Gioli, Caterina Guzzanti, Drusilla Foer e Alessandro Benvenuti. Un film che, come anticipato dal titolo, vuole metterci a confronto con le nostre coscienze, la nostra etica in amore e nella vita e i nostri immancabili errori. Che però servono, eccome se servono.
“L’idea era quella di fare una commistione tra un mondo fantastico e alto popolato dalle nostre coscienze e un mondo reale in cui lavora la commedia romantica. Otto è la migliore coscienza di questo posto alto, ma nel corso del film compierà un viaggio che lo porterà a realizzare come in realtà siano i nostri errori la nostra più grande forza in quanto umani e come la vera perfezione, se così si può dire, stia proprio in noi umani perché abbiamo il coraggio che alle coscienze manca.” La coscienza femminile è quella interpretata da Caterina Guzzanti, un po’ una sorta di oppositrice rispetto alla coscienza interpretata da Francesco Scianna: “Sono molto contenta di essere finita in questo progetto quasi pixariano, mi è sembrato molto divertente poter raccontare un mondo che interagisce con il nostro e che in qualche modo lo guida, perché alla fine sono le nostre coscienze a guidarci. È stato strano però dover prestare la massima attenzione quando camminavamo nel mondo altro per non sporcarlo, soprattutto perché interpreto un’entità astratta.”
Francesco Scianna invece, pur essendo la coscienza principale del film, ha un percorso decisamente più particolare all’interno della storia. “La mia non è solo una coscienza rigida e perfettina che vuole avere successo a tutti i costi, facendo sempre la cosa giusta e utilizzando anche della violenza per far sì che il personaggio di Filippo sulla Terra possa ubbidirle, ma è anche un’entità che ad un certo punto comincia a porsi dei dubbi. Quando si rende conto che questa perfezione porta il suo protetto all’infelicità comincia un percorso di cambiamento, e questo personaggio mi ha regalato tantissimo: l‘aprirsi al mistero e alla magia della vita è la cosa in assoluto più bella che mi ha lasciato. Noi per paura diamo per scontate tante cose negli altri e in noi stessi, e sul set di Cattiva coscienza ho capito quanto sia emozionante poi confrontarsi con questo mistero e accoglierlo.”

Il protagonista “terrestre” invece è il represso Filippo, interpretato da Filippo Scicchitano. “Filippo è imprigionato a causa dell’ambizione del suo personaggio, ma questa cosa lo rende infelice. Alla fine è costretto a interrogarsi e questo porta ad un’esplosione, ad un cortocircuito tra la coscienza di Otto e l’incoscienza di chi capisce di voler forse altro per la propria vita. Credo che il messaggio più forte di Cattiva coscienza sia proprio quello di non considerare necessariamente come negativo tutto quello che ci succede nella nostra vita a livello di cambiamenti, ma piuttosto di vedere quei cambiamenti come un modo per rinascere. Cambiare lavoro, affetti, amicizie alle volte può portare a nuove consapevolezze e a migliorarci, e questo è un po’ quello che succede a Filippo nel film.”
Matilde Gioli è invece Valentina, l’anello di rottura che si insinua nella vita di Filippo per scardinarne le certezze. “Ho visto il film poco tempo fa e sono rimasta davvero colpita dal lavoro fatto e dalle scene che non ho girato io personalmente. Il mio è un personaggio che, come la sua coscienza, è considerato un po’ fallimentare ma in realtà la coscienza di Valentina ha fatto sì che quest’ultima potesse essere libera, sé stessa senza sovrastrutture e questo ha permesso a Valentina di poter avere una gioia nel guardare gli altri, un lato infantile molto forte e una purezza di animo che a prima vista magari non ci aspetteremmo da lei.”

Uno degli sceneggiatori del film, Stefano Sardo, ha un po’ ribadito quello che è il tema di Cattiva coscienza e il “messaggio” che spera possa arrivare al pubblico, anche se ci tiene a sottolineare come i film debbano raccontare storie e non fare la predica a nessuno. “Un po’ lo diciamo in questo film, la coscienza è qualcuno che parla ma non vive. Alla fine siamo costantemente in gara con noi stessi e gli altri e vogliamo sempre essere perfetti, produttivi e sul pezzo ma credo che ciò che questo film vuole dirci sia che va benissimo fallire di tanto in tanto, che siamo tutti un po’ dei falliti in un certo senso e che la vita è una sola, abbiamo una sola possibilità e dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio.“
Cattiva coscienza uscirà in più di 300 copie il 19 luglio distribuito da Vision Distribution.